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mercoledì 21 settembre 2011

Credibilità

Da tempo le poche persone rimaste in Italia con un po' di sale in zucca sanno che il problema dell'Italia è un problema di credibilità della classe politica e imprenditoriale. Questo in generale. Nello specifico di questi ultimi mesi, il problema impellente è la credibilità nulla di questo governo. Oggi, Scacciavillani lo ripete sul Fatto Quotidiano:

La cosiddetta manovra economica, approvata dopo settimane di contorsioni buffonesche, è stata percepita, giustamente, come un maldestro tentativo di “circonvenzione di incapace” a danno della massa dei risparmiatori. Basti pensare che una parte importante del provvedimento è affidata alla “delega fiscale”. Piccolo particolare: la Delega al Governo per la riforma del sistema fiscale statale (G.U. n. 91 del 18-4-2003) fu approvata il 7 aprile 2003 e imponeva all’esecutivo di varare i relativi decreti attuativi entro 2 anni. Se ne era persa traccia da otto anni. [...]
Di fronte a tanta sfrontatezza, improvvisazione e mala fede nel riproporre la stessa fandonia tremontiana vecchia di otto anni (e di diciotto nell’originale propaganda berlusconiana), si è infranta ogni residua fiducia nella capacità del governo italiano almeno di tamponare l’emergenza. Non sarà un aumento dell’Iva dal gettito incerto ad attirare le allodole. [...]
Tradotto in linguaggio comune significa che ormai qualsiasi provvedimento prenda questo governo, questo primo ministro, questo ministro dell’Economia, non c’è nessuno dentro e fuori l’Italia disposto a dargli credito. Le statue di cera potranno anche continuare a incassare voti di fiducia in Parlamento. Ma di questi incassi salderà il conto quel poco di economia sana rimasta in Italia. Il berlusconismo è un velivolo senza controllo. Difficile prevedere quanti ne coinvolgerà nello schianto, se non lo si abbatte.
L'unica, l'unica soluzione è un governo tecnico che ci traghetti nei prossimi 18 mesi verso le prossime elezioni, in modo che i nostri politici lasciano il campo a bravi tecnici e possano dedicarsi a ... perdere le prossime elezioni.
E invece, mi sa che ci attende lo schianto.

Confindustria e il governo

Da qui:
[...]
Perché oggi improvvisamente da mediatrice Confindustria è passata all'attacco?
Perché anche i grandi, i cosiddetti poteri forti, si sono rotti le scatole.
Perché ormai anche loro sanno che di soldi da distribuire non ce ne sono più.
Perché tutti hanno capito che qui rischia di saltare il banco, non i singoli giocatori.

Perché anche i grandi sono oggi disposti a rinunciare alle prebende di un tempo in cambio di serie riforme e una modernizzazione dello Stato unita a una revisione del sistema fiscale che favorisca anche i dipendenti/consumatori oltre alle aziende.

E questa, vista da dentro, vi garantisco che è la vera notizia e un cambiamento epocale.

venerdì 10 giugno 2011

Incroci

"Ci ho messo un po’ di anni, ma ho finalmente capito che Berlusconi non è nient’altro che un’incrocio fra Paperino e Paperino."
Distanti Saluti su Berlusconi.

venerdì 3 giugno 2011

Drogati

Ieri sera guardavo con sconcerto su La7 la pubblicità di Repubblica e L'Espresso. Un gruppo editoriale che da anni fa campagne contro Silvio Berlusconi; che inneggia alle sue sconfitte; che organizza o partecipa a manifestazioni contro il governo; che per mesi aveva in prima pagina le famose 10 domande; un giornale insomma che non vede l'ora di superare il Berlusconismo liberandosi del suo protagonista: che fa?


Offre con il giornale il film documentario "Silvio Forever".

Questa è dipendenza, ragazzi, pura e semplice dipendenza, altro che eroina. Al sottoscritto, soltanto il pensare di guardarsi un documentario che ha come unico protagonista SB da il voltastomaco. Come se non dovessi già sorbirmelo ogni giorno nei telegiornali e sulle prime pagine dei quotidiani. Come se non fossero già usciti mille e più saggi e raccolte di detti e barzellette sul caro leader. Come se quasi ogni di editoriale di Repubblica e ogni numero dell'Espresso, non contenesse già almeno un articolo con la descrizione delle sue malefatte, i retroscena, le intercettazioni, etc. 

No, evidentemente per certa gente non basta: ne vogliono ancora.

Poveracci, come faranno quando Silvio non ci sarà più?

(Che poi il titolo: Silvio Forever.  Porta anche sfiga, maledizione!).

sabato 21 maggio 2011

Non si può fare?

Quello che ha fatto ieri Berlusconi (andare in onda in prime time sui 5 maggiori canali TV, senza contraddittorio, con il simbolo del suo partito ben in evidenza, per fare campagna elettorale) non si può fare.

Ma lui lo fa lo stesso, e al massimo pagherà una multa (chi la pagherà? la RAI per esempio? cioè noi?).

E' proprio il caso di dirlo: il Popolo della Libertà ... di fare come ci pare.

giovedì 27 gennaio 2011

Fesso? (2)

Da Repubblica:
Nel chiedere alla Camera di sollevare il conflitto di attribuzione, il membro della Giunta del Pdl Maurizio Paniz ha esposto la tesi che competente sull'inchiesta non può essere il tribunale di Milano bensì il Tribunale dei ministri, dal momento che Silvio Berlusconi avrebbe agito per motivi istituzionali quando si è mosso per Ruby fermata dalla questura di Milano, pensando che fosse la nipote del presidente egiziano Hosni Mubarak.
Pensava che fosse la nipote di Mubarak? Quindi, il PdL preferisce che SB passi per fesso! Ed è stato messo agli atti!

(Sto facendo indigestione di pop-corn!)

Fessi?

Adesso siamo al punto per cui qualsiasi sua devianza senile va seriosamente sviscerata e interpretata come un attacco alla dignità della donna, al prestigio delle istituzioni... non dico non sia vero, ma tagliamola un po' più corta: è un vecchio matto, che si atteggia a maiale fuori tempo massimo, due anni fa sosteneva di non aver mai pagato una donna e adesso saltano fuori conti a sette cifre; va messo fuori gioco per il bene di tutti. Messaggio chiaro e preciso, forse l'unico che abbiamo la possibilità di veicolare ai suoi elettori.
Una sana risata in faccia è anche quella che si meritano Rondolino, Velardi e gli altri vecchi arnesi che in questo sanissimo carnevale vedono l'avvento di un'era oscura, la fine della privacy, lo Stato di polizia, la DDR con le spie in tutte le soffitte e le atlete steroidizzate dalla sessualità incerta. Cari signori, sì, può darsi che alla procura di Milano ci siano messi d'impegno a smerdare il premier. Sì, può darsi che il potere giudiziario abbia un po' sbordato. Sono quei piccoli squilibri che succedono in uno Stato di diritto che è andato da puttane non da oggi, e c'è andato anche grazie a voi. Voi che avete cercato accordi con la belva, quando aveva già esibito a tutti i suoi canini; voi che lo avete legittimato, ripetendo come un mantra che andava-battuto-alle-elezioni mentre si pappava tutto l'etere audiovisivo e vi regalava pure qualche briciola; voi che alle elezioni poi vi presentavate regolarmente con programmi confusi e candidati tristi; signori, diteci una buona volta se quando pensavate di poterlo sconfiggere col fair play eravate in cattiva fede o semplicemente, tragicamente fessi.
Da Leonardo c'è tutto il resto del post: "Presidente, lei è buffo".

martedì 14 dicembre 2010

Cosa lunga è

Non mettete via i pop-corn, anzi fate una bella scorta, perché ci sono ancora parecchi mesi di spettacolini indecorosi da goderci.

sabato 4 settembre 2010

Berlusconi ha perso

E anche piuttosto male. Facile prevedere che d'ora in poi sarà un leader azzoppato per il resto della legislatura, in completa balia della Lega.

venerdì 30 luglio 2010

Elezioni?

E quindi Berlusconi si prepara a quello che sa fare meglio: campagna elettorale. Se davvero i finiani sono più di 30, SB non sopporterà agguati e traccheggiamenti. Se l'alternativa è una bella campagna elettorale, non c'è gioco: SB adora letteralmente fare campagna elettorale, non sa fare altro.

Naturalmente deve stare attento: i famosi governi tecnici sono sempre dietro l'angolo, ma sembra proprio che, se i numeri sono quelli che raccontano i giornali, non ci sia spazio neanche per quelli. Semmai, c'è spazio per un bello stallo, cioè fare la stessa fine del governo Prodi e doversi ogni volta comprare i voti di piccoli borseggiatori tipo Villani. Perché è chiaro che Fini tenderà imboscate ogni volta che potrà: lo faceva prima, non si vede perché non dovrebbe farlo adesso.

Elezioni quindi, e che vinca il migliore! Alla conta! Chissà come il paese, la gggente, prenderà l'annuncio di nuove elezioni. Chissà come la prenderanno i fedelissimi.

Tutto questo mi mette addosso una tristezza infinita. Tutte le energie del paese sembrano assorbite da questioni rilevanti solo per la classe politica. Equilibri, tatticismi, potere da distribuire, e così via. Che angoscia. Possibile che questa gente non sappia pensare ad altro? Che so, al bene del paese, per esempio?

Ho provato diverse volte a mettermi nei panni di SB, per vedere come si sta. Male si sta, io almeno ci starei malissimo. L'altro giorno, per esempio, hanno pubblicato le foto di Veronica Lario al mare con il nipotino. Mi ha fatto una tenerezza incredibile: ecco una nonna, mi dicevo, e ho pensato ai miei figli e a mia madre. Dall'altra parte, sembra che oggi SB si sia sfogato dicendo "mi sono tolto un peso, come con Veronica", e poi ha passato la serata al compleanno di Rotondi. Che vecchiaia di merda, mi sono detto.

A volte da destra ci accusano di essere invidiosi di SB. Invidia? Ribrezzo piuttosto.

domenica 25 luglio 2010

Anticipo

Di solito il cambio di "casacca" si fa alla morte del capo. Qui invece, qualcuno prova a giocare d'anticipo.

(via Darwin e Destralab)

sabato 3 luglio 2010

martedì 29 giugno 2010

Chattando ...

... con il mio amico Argentino:

[4:29:00 PM] R: adesso che cosa dice
[4:29:00 PM] R: Berlusconi
[4:29:08 PM] R: 5 mesi fa tutto era a posto
[4:29:17 PM] R: completamente diverso di quello di spagna
[4:29:18 PM] G: colpa della sinistra
[4:29:21 PM] R: o grecia
[4:29:23 PM] R: jaja
[4:29:39 PM] R: ma si lui governa l'italia da 15 anni praticamente
[4:29:53 PM] R: solo due anni opure meno della sinistra
[4:29:57 PM] G: si, ma non è possibile dirlo ad alta voce
[4:30:15 PM] R: mi sembra la stessa cosa del peronismo
[4:30:16 PM] G: anche colpa dei magistrati
[4:30:22 PM] R: sempre e colpa di altri
[4:30:26 PM] R: la giustiza
[4:30:29 PM] G: giusto, come peron
[4:30:31 PM] R: i giornalisti
[4:30:36 PM] G: esattamente come peron
[4:30:45 PM] R: e la coporazione mondiale che odia alla argentina
[4:30:49 PM] R: :)
[4:30:51 PM] R: Dio mio

Intanto, il Tg1 di Minzolini parla di Dell'Utri così.

Argentini, attenti che arriviamo, abbiamo già messo la freccia.

lunedì 28 giugno 2010

Un sussulto

A distanza di pochissimo, 2 dei blogger che seguo mi segnalano questo articolo di Galli della Loggia:

La necessità di un colpo d’ala

Parlare di crisi finale di Berlusconi e del berlusconismo è senz’altro azzardato. Niente lascia credere, infatti, che se tra sei mesi ci fossero le elezioni politiche il Cavaliere non riuscirebbe per l’ennesima volta a riportare la vittoria. In un modo quale che sia, ricorrendo alle offerte elettorali più irreali, radunando le forze più diverse, gli uomini (e le donne) più improbabili, ma chi può dire che non ci riuscirebbe?

Se però il futuro appare incerto, il presente invece non lo è per nulla. Dopo due anni alla testa di un’enorme maggioranza parlamentare il governo Berlusconi può vantare, al di là della gestione positiva della crisi economica, un elenco di risultati che dire insoddisfacente è dire poco.

[...]

Anziché governare le decisioni, il presidente del Consiglio sembra galleggiare sul mare senza fine delle diatribe interne al suo schieramento. E nel frattempo dalla cerchia dei fedelissimi, dove pure qualche intelligenza e qualche personalità autonoma esiste, continua a non venire mai alcun discorso d’ordine generale, continua a non venire mai nulla che abbia il tono alto e forte della politica vera. Il silenzio del Pdl che non si riconosce in Fini è impressionante. Ad occupare il proscenio rimangono così, oltre l’eterno conflitto d’interessi del premier, solo i ministri ridicoli (Scajola) o impresentabili (Brancher), il giro degli avidi vegliardi delle Authority, le inutili intolleranze verso gli avversari. Dov’è finita la rivoluzione liberale di cui il Paese ha bisogno?


Non ci va per il sottile, eh?

Che succede? Com'è che a destra cominciano a criticare il "capo", il "punto di riferimento della rivoluzione liberale"? Forse si sono stancati di criticare sempre la sinistra (in effetti non c'è sugo a criticare Bersani).

Oppure il caso Brancher è la classica goccia che fa traboccare il vaso? A leggere Polito ieri e oggi, sembra di sì.

E poi c'è pure Marcello Pera, il trombato. Non sarà che ce l'ha un po' con il suo (ex) capo?

Insomma, qualcosa si (s)muove, sembra che infine anche gli "intellettuali" di destra si siano "scassati i cabbasisi". Attenti, ragazzi, quello è un caimano, quello vi stacca la mano a morsi, non vorrei vi ritrovaste senza più la possibilità di scrivere.

sabato 12 giugno 2010

Ultima fase

Non mi sono interessato molto alla vicenda della cosidetta "legge bavaglio". Non perché io sia d'accordo con questa legge: come la maggior parte delle persone che conosco, penso che sia una porcheria, per giunta fatta male.

Il vero problema è un altro, come fa magistralmente notare Leonardo: se Silvio Berlusconi non si è dimesso con questa intercettazione, non si dimetterà mai più. Non solo: se la maggioranza degli italiani l'ha eletto comunque dopo quell'intercettazione, l'Italia si merita Silvio Berlusconi. Quindi sono arrivato alla stessa conclusione di Leonardo: lasciamo andare Silvio Berlusconi fino in fondo. Anche perché 1) eroi senza macchia e senza paura in giro non se ne vedono 2) molti di quelli che protestano "hanno il culo sudicio"(*).

Qualunquismo? può darsi. Però, non crediate che Silvio Berlusconi sia un'anomalia spazio temporale, un marziano sceso tra di noi per dominarci, o una maledizione divina. Silvio Berlusconi incarna perfettamente e meglio di tanti altri i difetti di molti italiani: è l'erede perfetto dell'Italia del pentapartito, dell'affarismo che intrallazza con la politica. Tanti italiani, anche molti dei suoi avversari, sognano di avere il suo potere; molti (troppi?) italiani lo invidiano morbosamente. Tanti giocano con carte truccate a tutti i livelli, in politica, nell'imprenditoria, nell'accademia; SB è quello che è riuscito a sbancare. I suoi supporters l'adorano; quelli che votano per lui ci credono, o pensano sia il meno peggio. La maggioranza degli italiani lo vuole. Gli altri lo odiano, ma da questo odio la sua figura trae sempre più forza e si autoalimenta all'infinito. Specialista delle campagne elettorali, si esalta nello scontro con l'avversario. E' un pessimo amministratore e un pessimo riformatore, credo che ormai si possa dire senza ombra di dubbio, basta analizzare i suoi risultati; ma sembra che alla maggioranza degli italiani questo non importi.

E quindi, a questo punto bisogna bere l'amaro calice fino in fondo. Che dittatura sia, è quello che questo paese si merita.

Vi prego di non illudervi: non sarà un dolce declino. Silvio Berlusconi ha 74 anni suonati, e si vedono benissimo nonostante tutto il fard che si spalma in faccia. A 74 anni le capacità fisiche e intellettive hanno cominciato da tempo a venir meno, è inevitabile, soprattutto in persone sottoposte a quel tipo di stress. Solo che nessuno di quelli che gli stanno accanto ha la forza di farglielo presente. Ecco cosa succede quando un uomo solo accumula troppo potere nelle sue mani: rimane solo come un cane. Da tempo si lancia in incredibili soliloqui a braccio, a cui lo stuolo di portavoce ha imparato da tempo a mettere rimedio con dichiarazioni spesso ancora più incredibili. Telefonate notturne e litigiose alle principali trasmissioni televisive. Rilascia dichiarazioni eversive quasi ogni giorno. Attacchi ai giornali (degli altri), gaffe internazionali. Non si tirerà mai indietro, morirà sul "posto di lavoro", anche perché gli è rimasto poco altro nella vita.

Le cose potranno solo peggiorare con il tempo: e quel che è peggio, dietro di lui si intravede il vuoto, che 2 o 3 personaggi sinistri cercano di riempire con una lotta senza esclusione di colpi.

I prossimi anni saranno orribili, preparatevi.



(*) detto toscano

venerdì 5 febbraio 2010

Senso del ridicolo (mancanza del)

Leggere in sequenza (1) e (2).

(Il bello è che certa gente manco si accorge di quanto è ridicola)

martedì 24 novembre 2009

Il ciottolo

A Livorno si direbbe: "Berlusconi si è attaccato un ciottolo di nulla".

(difficile da interpretare per i non livornesi, me ne rendo conto. Suvvia, fate un piccolo sforzo interpretativo).

sabato 21 novembre 2009

Quanti processi?

(hat tip: il laicista)

Quanti sono i processi in cui Berlusconi è stato coinvolto come imputato? Secondo il "cattivissimo" D'Avanzo, sono "solo" 16:
Il numero dei processi di Berlusconi è un mistero misericordioso se si ascolta il presidente del consiglio. Dice il Cavaliere: "In assoluto [sono] il maggior perseguitato dalla magistratura in tutte le epoche, in tutta la storia degli uomini in tutto il mondo. [Sono stato] sottoposto a 106 processi, tutti finiti con assoluzioni e due prescrizioni" (10 ottobre 2009). Nello stesso giorno, Marina Berlusconi ridimensiona l'iperbole paterna: "Mio padre tra processi e indagini è stato chiamato in causa 26 volte. Ma a suo carico non c'è una sola, dico una sola, condanna. E se, come si dice, bastano tre indizi per fare una prova, non le sembra che 26 accuse cadute nel nulla siano la prova provata di una persecuzione?" (Corriere, 10 ottobre). Qualche giorno dopo, Paolo Bonaiuti, portavoce del premier, pompa il computo ancora più verso l'alto: "I processi contro Berlusconi sono 109" (Porta a porta, 15 ottobre). Lo rintuzza addirittura Bruno Vespa che avalla i numeri di Marina: "Non esageriamo, i processi sono 26".

Ventisei, centosei o centonove, e quante assoluzioni? In realtà, i processi affrontati dal Cavaliere come imputato sono sedici. Quattro sono ancora in corso: corruzione in atti giudiziari per l'affare Mills; istigazione alla corruzione di un paio di senatori (la procura di Roma ha chiesto l'archiviazione); fondi neri per i diritti tv Mediaset (in dibattimento a Milano); appropriazione indebita nell'affare Mediatrade (il pm si prepara a chiudere le indagini).

Nei dodici processi già conclusi, in soltanto tre casi le sentenze sono state di assoluzione. In un'occasione con formula piena per l'affare "Sme-Ariosto/1" (la corruzione dei giudici di Roma). Due volte con la formula dubitativa del comma 2 dell'art. 530 del Codice di procedura penale che assorbe la vecchia insufficienza di prove: i fondi neri "Medusa" e le tangenti alla Guardia di Finanza, dove il Cavaliere è stato condannato in primo grado per corruzione; dichiarato colpevole ma prescritto in appello grazie alle attenuanti generiche; assolto in Cassazione per "insufficienza probatoria". Riformato e depenalizzato il falso in bilancio dal governo Berlusconi, l'imputato Berlusconi viene assolto in due processi (All Iberian/2 e Sme-Ariosto/2) perché "il fatto non è più previsto dalla legge come reato". Due amnistie estinguono il reato e cancellano la condanna inflittagli per falsa testimonianza (aveva truccato le date della sua iscrizione alla P2) e per falso in bilancio (i terreni di Macherio). Per cinque volte è salvo con le "attenuanti generiche" che (attenzione) si assegnano a chi è ritenuto responsabile del reato. Per di più le "attenuanti generiche" gli consentono di beneficiare, in tre casi, della prescrizione dimezzata che si era fabbricato come capo del governo: "All Iberian/1" (finanziamento illecito a Craxi); "caso Lentini"; "bilanci Fininvest 1988-'92"; "fondi neri nel consolidato Fininvest" (1500 miliardi); Mondadori (l'avvocato di Berlusconi, Cesare Previti, "compra" il giudice Metta, entrambi sono condannati).

È vero, l'inventario annoia ma qualcosa ci racconta. Ci spiega che senza amnistie, riforme del codice (falso in bilancio) e della procedura (prescrizione) affatturate dal suo governo, Berlusconi sarebbe considerato un "delinquente abituale". Anche perché, se non avesse corrotto un testimone (David Mills, già condannato in appello, lo protegge dalla condanna in due processi), non avrebbe potuto godere delle "attenuanti generiche" che lo hanno reso "meritevole" della prescrizione che egli stesso, da presidente del consiglio, s'è riscritto e accorciato.
Come si può discutere serenamente in parlamento di una "riforma" della giustizia che mira ad accorciare ulteriormente i tempi di prescrizione, mettendo davanti al pubblico argomenti pretestuosi come "ho subito 106 processi". Da 16 a 106 c'è un ordine di grandezza, uno zero di troppo. Se anche avesse ragione Marina Berlusconi (26), saremmo ancora fuori da ogni ragionevolezza (106!). Possibile che Berlusconi non sappia a quanti processi è stato sottoposto? No, non è possibile. Quindi, Berlusconi mente. Come sempre.

Anche scordandosi di tutto il resto, solo per questa dichiarazione mendace (106!), l'elettore medio dovrebbe aprire una volta per tutte gli occhi davanti al "fenomeno" Berlusconi. Ma l'elettore medio ha la possibilità di informarsi sui dati? Ancora l'altra sera Vespa presentava Silvio Berlusconi a "Otto e mezzo" come un perseguitato dai giudici comunisti. E così tutti i corifei del capo, tutti i suoi giornali, tutti i suoi giornalisti, tutti i cosidetti "terzisti" che ormai hanno abbracciato questa tesi, tutti i suoi elettori appassionati. Berlusconi un perseguitato, anzi il più grande perseguitato della storia. Quindi, anche questa scandalosa proposta di legge sarebbe in realtà colpa dei giudici comunisti, che insistendo nella persecuzione costringono la maggioranza a difendere il capo con questi mezzi estremi. E peggio per noi che questa legge subiremo, come tutte quelle precedenti.

Davvero Berlusconi è un perseguitato? Allora perché mentire così spudoratamente sul numero dei processi subiti? Perché?