Nelle ultime elezioni regionali, un dato statistico mi è saltato all'occhio. Sia in Piemonte che nel Lazio che in Veneto, il candidato di centro sinistra vince nei capoluoghi e perde nelle province. Ad esempio, se si fosse votato nella sola provincia di Torino, la Bresso sarebbe governatore; nella provincia di Roma non c'è storia (forse anche per la mancanza della lista del PdL?); persino nella provincia di Venezia Bortolussi ha stracciato Zaia.
Voglio evitare commenti da "intellettuale-di-sinistra-con-la-puzza-sotto-il-naso", tipo "i campagnoli senza cultura votano per la destra, i cittadini acculturati per la sinistra", perché secondo me è un ragionamento troppo stupido, oltre che troppo semplicistico.
Però una ragione ci deve essere, e d'altronde dati simili si ripetono quasi ad ogni elezione. Sicuramente, al nord la Lega ha più presa nei piccoli centri che nelle grandi città. Ma a parte questa piccola considerazione, non riesco ad andare oltre. Che abbia a che fare con la presenza dello stato e dei servizi (maggiore nei grandi centri) rispetto alle tasse pagate?
Qualcuno ha qualche idea in proposito?