Non a quello a Parigi, ma alla sezione distaccata di Lens.
Lens è una cittadina a circa 40 Km da Lille, nel bel mezzo dell'ex bacino minerario. La presenza delle vecchie miniere di carbone è evidente dalle tante "collinette" fatte di materiale di scavo delle miniere che si vedono un po' dovunque intorno alla città.
La regione ha vissuto una forte immigrazione all'inizio del secolo, persone che venivano a lavorare nelle miniere. E naturalmente, anche di tanti italiani, che poi sono rimasti qui con la famiglia. E' per questo che nella regione ci sono così tanti italo-francesi di seconda o terza generazione, come si può notare dai molti cognomi prettamente italiani. Fare il minatore nelle miniere di carbone non doveva essere un lavoro di tutto riposo, ovviamente. I minatori venivano chiamati "les gueules noires" (i musi neri), ovviamente in maniera un po' spregiativa.
Dopo la chiusura delle miniere c'è stata una crisi tremenda nella regione, che infatti è diventata la regione più povera della Francia, e si sta riprendendo solo recentemente, anche grazie all'uso dei fondi europei.
E' anche per questo che il Louvre ha deciso di aprire una succursale da queste parti.
Il museo è molto bello, anche se certamente non paragonabile alla sede centrale di Parigi. Siamo andati a vedere un'esposizione temporanea sugli animali al tempo dei Faraoni, e poi abbiamo visto anche la "Galleria del tempo".
Una delle cose che mi è piaciuta di più è che al piano sotterraneo, dove c'è il guardaroba, hanno allestito una sala multimediale molto bella. La sala ha una vista sui depositi del museo, che a quanto pare sono visitabili su appuntamento, e alcuni tavoli sui quali sono disponibili dei touchscreen che spiegano alcune cose. Quello che vedete nella foto qui sotto era una analisi interattiva della "Sant'Anna" di Leonardo da Vinci.
La vergine, il bambin gesù e Sant'Anna, spiegato bene. |
I depositi del Louvre Lens |
I figli e la moglie giocano con i display. |
Un coccodrillo mummificato nella sezione egiziana. |
Il museo è stato costruito proprio al di sopra di una delle vecchie miniere |
Qui una volta c'era un pozzo profondo fino a 560 metri |
Insomma, è stata una bella giornata, e vi consiglio di andarci prima della fine del 2015 perché per quest'anno il museo è gratuito, grazie ai finanziamenti della regione. Bisogna approfittarne!
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