domenica 16 ottobre 2011

Gli ultrà nella vita di tutti i giorni

E alla fine gli ultrà sono usciti dallo stadio (ormai un prestesto noioso) e hanno deciso di estendere il campo di battaglia. Perché questi fantomatici black bloc non sono altro che ultrà, ne sono sempre più convinto.

Oggi Paolo fa un'analisi tutto sommato condivisibile. E riposta alcuni brani presi da un certo sito web:
    L'unica cosa utile e' quella che ci da' il piacere immediato o che serve per estendere la rivolta e per farla finita con questo sistema. Non vogliamo autogestirci la miseria, non vogliamo risolvere i problemi del capitalismo, non vogliamo decorare questo mondo di merda con proposte in positivo. Vogliamo attaccarlo per distruggerlo.

    [...] L'intellettualismo di sinistra pretende pianificare dal suo tavolo di chiacchiericci le proteste, le trasformazioni sociali e la nostra vita. Pretende di convertirci a sua immagine e somiglianza in vegetali "coscienti".

    [...] Con l'attacco demistifichiamo il nemico rompendo la falsa apparenza di pace sociale e di controllo totale. Con il vandalismo, inoltre, la si fa finita con il mito sinistroide che vede il potere sempre lontano ed irraggiungibile. Il cuore dei potere, invece, e' ogni giorno intorno a noi e alla nostra portata, anche solo nelle relazioni che stabiliamo con il "padrone", il capo, gli agenti repressori, le imprese, le istituzioni...

    [...] La questione non e' scegliere tra manifestare in strada o portare avanti azioni di attacco. Dobbiamo essere flessibili e capire che tutti gli atti che fanno avanzare la rivolta sono validi; che la separazione tra questi e altri tipi di attivita' l'ha disegnata il sistema per mezzo di leggi e norme morali per annichilirci. Dobbiamo essere flessibili per agire alla luce dei giorno c'osi' come nel buio della notte. Il vandalismo e' uno strumento utile e divertente.

    Un'ultima cosa, la sua cattiva fama si deve soprattutto alla sua capacita' di destabilizzare la vita quotidiana e per la sua facilita' di estensione. Per questo ci interessa, per questo lo difendiamo e lo pratichiamo. E' molto facile.
Ai miei cari amici voglio dire: prima di decidere che è stato un complotto, un'azione organizzata dalla destra, prendiamo in considerazione anche altre possibilità. Forse è stato tutto organizzato, e forse no. Forse c'è un cuore nero nella nostra società, nella nostra gioventù, un cuore nero e animalesco che appena può, appena trova divertente farlo, salta fuori per azzannarci alla gola. E naturalmente, lo scopo è di far male alla società, ma soprattutto alla sinistra, a quella sinistra intellettuale che gli fa tanto ribrezzo.

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