E' curioso notare come l'omicida stragista norvegese Anders Breivik la pensasse all'incirca come il direttore di Libero: che la società multiculturalista di sinistra europea fosse "troppo buona" contro la minaccia islamica.
Sembra che questo Anders abbia scritto un allucinante diario/libro/log di ben 1.518 pagine intitolato "2083" in cui spiega tutto per filo e per segno: la sua ideologia, la sua storia, i piani preparatori dettagliati, con schede, ragionamenti, supposizioni, sul prima e sul dopo. Da quel poco che ho capito, pensava di essere un "Cavaliere Templare", di dover difendere la cristianità europea dall'invasione musulmana, causata dal buonismo multiculturalista. La strage in un campo di giovani laburisti (multiculturalisti! buonisti!) è servita nel suo delirio a 1) decimare la futura classe politica laburista 2) fare pubblicità alle sue idee in europa, per fare in modo che il popolo capisca e si ribelli. Insomma, la strage come campagna di lancio per il suo libro. Per conto di Dio, naturalmente. Spiega anche che suicidarsi è peccato mortale contro la sacralità della vita.
Lungi da me dire che il direttore di Libero sia un pazzo psicopatico omicida. Non mettetemi in bocca cose che non voglio dire! Però è divertente notare la coincidenza, per lo meno della base culturale di partenza, no? (Contro gli islamici il buonismo non paga!).
E poi c'è la questione delle notizie sui quotidiani vs le notizie su Internet. I giornali sembrano avere fretta, non vogliono farsi scavalcare: e allora giù con supposizioni quanto meno premature, e giù con figurette di cacca non indifferenti. Ecco un ottimo pezzo di Jonkind sulla questione, io la penso esattamente come lui.
Nessun commento:
Posta un commento
Attenzione: I commenti a vecchi post potrebbero essere moderati