La giustificazione sarebbe che:
spesso è il politico a chiedere all'autista di accelerare, magari perché l'aereo è arrivato in ritardo e c'è un appuntamento importante. Non è giusto che la fretta del datore di lavoro ricada sull'autista.
Ineccepibile. Ma c'è un piccolo dettaglio: se non paga dazio l'autista, chi paga? Il datore di lavoro? Non sembra che nell'emendamento si menzioni alcunché a tal riguardo. Non paga l'autista che sarebbe solo "il braccio", d'accordo, ma non paga neanche "la mente".
E le sembra giusto questo, senatore?
Questo è un esempio tipico di come il politico medio italiano intenda il concetto che "la legge è uguale per tutti". Non aggiungo altro, perché altrimenti è la volta che mi arrestano.
RispondiElimina