Da buon siciliano, mi ha fatto molto piacere leggere questo post. Si parla di un delitto d'onore nella Sicilia del '51, passato allora quasi sotto silenzio come cosa normale dal resto d'Italia. L'autore del post sostiene che siamo cambiati molto in questi anni: quel delitto ai nostri giorni sarebbe finito su tutti i telegiornali come esempio di delitto estremamente efferato (un padre-padrone che ammazza la figlia quindicenne con risvolti di pedofilia e sfruttamento di prostituzione minorile), mentre all'epoca faceva parte del nostro normale panorama culturale. Non ci vedo differenze con il delitto della giovane pakistana ad opera dei parenti maschi della famiglia.
Qualche tempo fa ho visto un documentario su La7 (purtroppo sempre in orario notturno), che descriveva l'atteggiamento della società italiana dal dopoguerra fino ai giorni nostri nei confronti del sesso e tutto quello che ci girava attorno. Un clima assurdo, profondamente condizionato dalla chiesa, che ci rendeva ridicoli nei confronti del resto del mondo. Ad esempio, durante le Olimpiadi di Roma del 1960 ci fu una polemica legata alla lunghezza dei calzoncini dei calciatori russi, troppo corti a dire della nostra opinione pubblica (i calzoncini dei calciatori italiani arrivavano poco sopra il ginocchio).
E allora? e allora mi sembra sempre più inconsistente l'invocazione del primato della nostra cosidetta "civiltà occidentale" nei riguardi di paesi arabi e asiatici. Piuttosto, varrebbe la pena sforzarsi di aiutare i moderati di quei paesi a combattere la loro lotta per la laicità delle istituzioni, per un miglioramento dei diritti delle donne, per un ammodernamento della loro cultura. Nel rispetto delle tradizioni di tutti.
Qualche tempo fa ho visto un documentario su La7 (purtroppo sempre in orario notturno), che descriveva l'atteggiamento della società italiana dal dopoguerra fino ai giorni nostri nei confronti del sesso e tutto quello che ci girava attorno. Un clima assurdo, profondamente condizionato dalla chiesa, che ci rendeva ridicoli nei confronti del resto del mondo. Ad esempio, durante le Olimpiadi di Roma del 1960 ci fu una polemica legata alla lunghezza dei calzoncini dei calciatori russi, troppo corti a dire della nostra opinione pubblica (i calzoncini dei calciatori italiani arrivavano poco sopra il ginocchio).
E allora? e allora mi sembra sempre più inconsistente l'invocazione del primato della nostra cosidetta "civiltà occidentale" nei riguardi di paesi arabi e asiatici. Piuttosto, varrebbe la pena sforzarsi di aiutare i moderati di quei paesi a combattere la loro lotta per la laicità delle istituzioni, per un miglioramento dei diritti delle donne, per un ammodernamento della loro cultura. Nel rispetto delle tradizioni di tutti.
Uno dei più bei post sull'argomento è diviso in due pezzi che trovi
RispondiEliminaqui
e qui
Evidentemente non tutti hanno capito il messaggio fondamentale, che non è antireligioso, né vuole banalizzare i problemi; l'autore qui vuol solo mostrare che non ha senso marcare INDELEBILMENTE una cultura come intollerante o misogina.
bel post! Peccato, avevo capito già nel primo post dove stava andando a finire (da buon ateo, ho una buona conoscenza della bibbia!), e non mi sono goduto l'effetto sorpresa.
RispondiEliminaGrazie per la segnalazione!
Magari, proviamo a segnalare lo stesso post agli svizzeri di nostra conoscenza!