martedì 26 marzo 2013

Alla frutta

La situazione politica in Italia è molto deprimente. Ma oggi proprio mi è venuto il magone quando ho letto questa cosa qui.

In pratica: il governo propone un decreto urgente per pagare i debiti della pubblica amministrazione alle imprese; e il M5S si oppone. E perché? Perché nella sua relazione Grilli ha detto che un buona parte di questi soldi andrà direttamente alle banche, alleviando così i problemi di liquidità.

Quindi, la capogruppo del M5S alla Camera dichiara l'opposizione del M5S perché tale decreto sarebbe "un regalo alle banche" (cattive banche!! cattive!!) e "non possiamo permetterci di spendere soldi dei contribuenti e aumentare il debito pubblico in questo modo".

Sono rimasto letteralmente a bocca aperta. Questa è manifesta incompetenza, oltre che testarda e ottusa stupidità, e chiunque abbia avuto un minimo a che fare con la vita di una azienda, anche solo come segretario, si rende conto delle enormi corbellerie presenti in quel post.

Spenderò due righe a spiegare il perché, per chi non sa niente di aziende.

Supponiamo che una azienda A prenda una commessa per fornire qualcosa (un servizio, un progetto) alla PA. Per realizzare il servizio, l'azienda investe e spende del denaro: materiale, stipendi, ecc. Alla fine emette fattura e aspetta che la PA paghi. Ma la PA non paga: passano i mesi, anche gli anni in certi casi. Nel frattempo l'azienda i soldi spesi non li ha più in cassa, e quindi ha un problema molto grosso di liquidità; sebbene il credito possa essere iscritto in bilancio, i soldi non sono ancora arrivati, e il conto in banca è desolatamente vuoto. 

Dopo un po', quindi, il titolare prende la fattura non pagata e si rivolge a una banca, per farsela "scontare". Ovvero, la banca gli propone uno scambio: "se hai un credito con la PA per 100.000 euro, io me lo prendo in carico, e in cambio di darò un po' meno di 100.000" (lo sconto). Naturalmente, il credito viene ceduto: la banca da questo punto in poi è titolata a riscuotere il credito dallo stato.

Quasi tutte le aziende sono costrette a lavorare così: non è mica possibile pensare di lavorare senza soldi, ovvero senza liquidità. Naturalmente, adesso il problema ce l'ha la banca: ha dato dei soldi in cambio di un pezzo di carta e questi soldi devono prima o poi rientrare.

Ed ecco spiegato semplicissimamente l'arcano della dichiarazione di Grilli, che i grillini faticano a capire: i crediti della PA sono in gran parte già in mano alle banche che hanno tutto il diritto di richiederne il pagamento. La richiesta di allentare il vincolo di bilancio serve quindi anche per alleviare il "loro" problema di liquidità.

Ma alla Lombardi, e a chi scrive il blog di Beppe Grillo (di cui lui è pienamente responsabile), e a tutti quelli che scrivono commenti entusiasti, questo semplicissimo ragionamento è completamente sfuggito. Faccio notare che non servono specifiche competenze per capire come funziona; non servono lauree in economia, ne diplomi in ragioneria. Basta appunto aver lavorato almeno un po' dentro una piccola azienda per capire questo meccanismo. Possibile che dentro il M5S non ci sia nessuno che faccia notare alla Lombardi l'enormità delle sue corbellerie? E cosa succederà quando si tratterà di votare la legge di bilancio dello stato?

E adesso arriviamo alla triste conclusione. Dovunque ci si gira ci sono macerie. Il governo tecnico è naufragato miseramente, e con un gran figuraccia internazionale; quasi sicuramente non ci sarà alcun governo e si andrà a votare con questa stessa legge. In parlamento il pallino è in mano a un gruppo di dilettanti allo sbaraglio. Tutti urlano contro tutti gli altri, e siamo di nuovo in campagna elettorale, e sarà ancora peggiore della precedente (Renzi o non Renzi), senza idee e in preda al peggior populismo. Dentro il PD si è aperto il solito giro di recriminazioni sterili e senza scopo, e probabilmente siamo vicini alla fine di questo partito.

Quello che è peggio è che non c'è nessuno al timone di questo paese, e sarà difficilissimo evitare il naufragio sui prossimi scogli di un mare in tempesta. Anzi, si vedono già spuntare minacciosi in mezzo ai flutti.

17 commenti:

  1. Aggiungerei che, anche senza sapere niente di aziende, basta il buon senso (che, no, non basta per governare né per essere rappresentanti istituzionali, non sono tra coloro che temono i professionisti, anche delle politica e i dilettanti, tranne quando fanno un hobby che rimane tale, non mi sono mai piaciuti).
    Se andiamo in pizzeria, io, te e Gino. Gino non ha soldi, io pago per lui, me li ridarà quando fa Bancomat. Poi andiamo a bere dopo. Io a quel punto ho finito i contanti, paghi tu per me. Dopo Gino fa bancomat, e i soldi che doveva a me, li dà a te.
    Aggiungo: se per qualche motivo i soldi Gino li ridà (a me, dunque a te) dopo tre mesi, è facile che sia lui a me sia io a te facciamo un piccolo regalo per scusarci del ritardo (lo sconto).
    Che c'è di difficile, da capire?!

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  2. ci vuole coraggio a difendere questa proposta.....

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  3. Ahimé ahimé, i parlamentari del M5S si stanno rivelando un branco di reazionari che con patetiche scuse sta bloccando tutto: Bersani ha proposto loro conflitto di interessi, pacchetti sul lavoro e legge anti-corruzione, loro hanno rigettato tutto in blocco.
    Torneremo alle urne, non so chi vincerà, ma nel frattempo il sistema continua a macinare le proprie vittime con l'esplicita complicità del M5S che sta sistematicamente bloccando ogni tentativo di riforma.

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  4. Che il PD abbia il coraggio di candidare Renzi. Se lo fa, catalizza almeno il 10% dei voti confluiti nel centro-destra da parte di chi ha votato Berlusconi turandosi il naso e un buon 7/8% dei voti grillini, espressi più per protesta che per convinzione.
    Uniti ai voti già presi, se restano fedeli, gli fornirebbero maggioranza ampia e più che sufficiente per governare il paese.
    Non è un parere mio, che conto nulla.
    Lo pensano buona parte degli osservatori politici di maggior rilievo.
    Se invece il Pd pretende di essere votato per la muffa che si porta addosso, allora proprio non ha capito una beneamata minchia.

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    1. I sondaggi, come sappiamo, non contano nulla in quanto TUTTE le volte hanno sbagliato, quindi inutile affidarci a sondaggi o politologi.
      Ci vorrebbe un sistema per prendere gli elettori del centrosinistra uno per uno e chiedere loro chi preferiscono; quando ciò è stato fatto (primarie), è risultato che preferivano Bersani e non Renzi.
      E' possibile che nel frattempo gli elettori del centrosinistra abbiano cambiato idea, in tal caso largo a chi preferiranno nelle nuove primarie.

      Io non so a quali "osservatori politici di maggior rilievo" faccia riferimento lector, forse gli stessi che considerano Grasso e la Boldrini come inutile muffa?

      Io al momento vedo solo un Bersani che propone conflitto di interessi, legge anti corruzione e garanzie sul lavoro, cose che evidentemente lector considera inutile muffa, perfettamente allineato con Alfano e Grillo... evidentemente le priorità del paese per lector sono altre, e conflitto di interessi, legge anti corruzione e garanzie sul lavoro costituiscono inutile muffa.

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  5. Io vedo solo il reduce d'un politburo tenuto nel retrobottega d'una coop che non sa che più che pesci pigliare perché il suo data base è rimasto fermo ai tempi della guerra fredda.
    I discorsi che Giuseppe stigmatizza nel suo post, sono i medesimi che facevano quelli come Bersani fino a un paio di lustri fa.
    In ogni caso, ribadisco: se il PD non capisce che è ora veramente di cambiare le teste, significa che non ha ancora capito una beneamata minchia e che dunque i tempi non sono ancora maturi. Chi vivrà, vedrà.

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    1. Ti consiglierei di andarti a vedere la registrazione video dell'incontro fra Bersani e Lombardi & Crimi.
      Da una parte mille proposte per cambiare il paese, dall'altra due fossili reazionari che facevano di tutto per impedire ogni forma di cambiamento.

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  6. Io non ho detto M5S. Ho detto Renzi.
    Si torna al voto con Renzi candidato premier, il PD si porta a casa il 51% e governa da Sinistra moderna, europeista e non ideologicizzata.
    Fora da li bali(finalmente) il Berlusca e pure Grillo; quest'ultimo con i sinceri ringraziamenti di tutti per aver contribuito (inconsapevolmente) alla definitiva e non compianta sepoltura del Cavaliere.
    La Destra, finalmente libera dall'incubo del Cavaliere, si propone come Destra moderna, liberale e non ideologicizzata.
    Questo paese diventa finalmente un paese moderno, europeista, non ideologicizzato, nel quale l'alternanza diventa una cosa normale e il legittimo strumento degli elettori per punire chi ha fatto male o premiare chi ha fatto bene e tutti vissero felici e contenti.

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    1. Non sono sicuro che Renzi sia il miglior candidato per vincere alle elezioni.
      Le elezioni si vincono in due modi: andando a pescare i voti dallo schieramento avversario oppure andando a pescare i voti dal bacino dei propri elettori delusi.
      L'idea di conquistare il centro dicendo cose centriste l'ha già praticata Veltroni, e abbiamo perso.
      Renzi non piace alla base di centrosinistra, che non l'ha votato alle primarie preferendogli Bersani perché appunto più di sinistra, quindi la scommessa sarebbe quella di andare a pescare i voti al centro... non sono sicuro che la cosa riuscirebbe.
      Ben diverso sarebbe se Renzi potesse disporre di un solido radicamento a sinistra, in tal caso non avrei nulla in contrario, anzi sarei il primo a indicarlo come candidato ideale in grado di raccogliere il maggior numero di consensi possibile.

      Ciodetto buona Pasqua: chiedo scusa ma passerò qualche giorno fuori casa e dubito di poter riprendere questa conversazione prima di martedì 2/4 ;)

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    2. Qualche volta, bisogna avere il coraggio di scommettere.
      Almeno il trenta per cento dell'elettorato non è condizionato da pregiudizi ideologici e vota ora in un senso ora nell'altro, in relazione ai più diversi fattori, quali possono essere la fiducia che ispira un candidato e chi rappresenta, la bontà dei suoi programmi, la sicurezza che esprime. Una volta conquistato questo trenta per cento, si vince.
      Renzi non è Veltroni.
      Veltroni ha la stessa capacità comunicativa d'una patata lessa e non si può certo definire il nuovo che avanza.
      Chiaramente, se uno è incernierato in vecchie categorie, di certo non riesce ad accorgersi della radicale differenza tra Renzi e Veltroni. E' la medesima che sussiste tra un computer e un pallottoliere.
      Se Renzi riuscirà finalmente a emergere come candidato premier del Pd sono arci ultra sicuro che alle prossime elezioni farà l'en plein. Ciò di cui la Sinistra ha più bisogno è un leader vero, non un suo surrogato come è stato fino adesso, a csusa del terrore suicida delle cariatidi che qualcuno potesse scalfire la loro "cadrega" nel politburo.
      Sono ateo fervente e non auguro buona pasqua, perciò ricambio con un augurio di buone ferie.

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    3. Buon giorno (mamma mia che freddo che faceva ad Utrecht!).
      Scommettere su Renzi? Forse, anche perché alle prossime elezioni di sicuro qualunque cosa succeda non ci sarà Bersani, inoltre visto che gente come D'Alema non è nemmeno stata candidata a queste elezioni non vedo perché riesumarla: il loro tempo l'hanno fatto, nel bene e nel male.
      Il problema della sinistra italiana è che forse non riusciamo a trasmettere quello che facciamo, le nostre idee, i nostri valori fondanti: ad esempio abbiamo scommesso sulle primarie... e qualche lettore del Fatto Quotidiano ha detto che erano truccate senza nemmeno prendersi la briga di controllare; abbiamo presentato figure ottime come Grasso e Boldrini... e Grillo ha detto che erano foglie di fico; abbiamo chiuso totalmente al PdL... e Napolitano ha messo nei dieci saggi Violante che dopo quello che disse dieci anni fa dovrebbe solo scomparire.
      Nel frattempo vedo i socialdemocratici tedeschi che avanzano parlando di diritti, di energia rinnovabile, di repubblica federale europea e forse (dita incrociate) avremo un socialdemocratico alla cancelleria nel prossimo autunno.
      Io mi son letto i famosi punti della Leopolda presentati da Renzi: alcune cose le condividevo, ma altre no, mi sembravano troppo liberiste (ad esempio l'idea di privatizzare parecchi servizi e la TV) oppure foriere di abbandono del territorio (accorpamento dei piccoli comuni, abolizione delle province...); altra cosa che non apprezzo troppo di lui è la sua scarsa propensione alla trattativa, al dialogo, all'incontro di posizioni (cosa che sia in ambito europeo che in ambito locale è abbastanza importante); diciamo poi che nel suo preferire lo slogan al ragionamento il suo modo di far politica mi pare un po' troppo "angloamericano" e troppo poco "europeo". Una cosa però riconosco a Renzi: quando la maggioranza degli elettori del PD gli ha preferito Bersani, lui è stato fedele e affidabile senza vis polemiche o altro, collaborando alla campagna elettorale per il bene di tutto il partito: ha dimostrato di aver presente il bene comune e questo gli fa onore.
      Per tale ragione credo che se un domani gli elettori del PD dovessero preferire lui come candidato premier, credo che sia dovere di tutti sostenerlo al massimo, nonostante io non sia per nulla sicuro che farà l'en plein in quanto è troppo liberista per la sinistra e troppo bolscevico per il centro (che infatti a Firenze sull'ottima idea della tranvia gli ha mosso battaglia attaccandosi a tutto).
      Speriamo in bene...

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  7. Solo due appunti:

    1) "privatizzare parecchi servizi e la TV" --> Perché mai dobbiamo mantenere un carrozzone come la rai? Manco fosse una tv che fa informazione oggettiva. Basta guardare lo scorrere dei nomi nei titoli di coda: solo figli o nipoti di ... tutti al soldo di questo o quel politico, di questo o quel partito. Gente che fa finta di fare i reportage dall'estero solo per avere le ferie pagate con i nostri soldi.
    Per quanto riguarda i servizi non essenziali, possono essere tranquillamente privatizzati.

    2) "accorpamento dei piccoli comuni, abolizione delle province..." --> ma ci rendiamo cosa di cosa ci costano questa miriade di enti inutili? Se vengono tenuti in piedi è solo per poter distribuire "cadreghe" nelle amministrazioni locali e nelle società partecipate, in accordo col Manuale Cencelli, con gente che piglia mari di soldi grattandosi dalla mattina alla sera. Sono un oltraggio a tutti quelli che devono guadagnarsi da vivere alzandosi alle sette del mattino e lavorando (non facendo finta) fino alle otto di sera.

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  8. Ecco, con tutto il rispetto per chi vive nelle grandi città, ma non sono ancora riuscito a capire come mai le province e i piccoli comuni sarebbero inutili, anzi... il fatto che simili strutture esistano grosso modo in tutta Europa dimostra che poi così inutili non sono.
    Tanto per fare un esempio, la provincia sovraintende la messa in sicurezza del territorio e in merito mi permetto di citare quanto scritto sull'argomento da Leonardo Blogspot (ed essendo lui letterato ed io scienziato, scrive meglio di me)

    "Certo, Renzi e compagni non lo possono sapere, stanno a Firenze che è una capitale dal Quattrocento. Nel frattempo, a pochi chilometri dalla Leopolda, c'è una provincia toscana devastata dalla piena di un fiume, e due sindaci di due comuni che litigano su chi doveva inoltrare un fax a chi. Come se Aulla dipendesse da Pontremoli. Per quel poco che ne so, Aulla non dipende da Pontremoli: entrambe dovrebbero essere coordinate dall'ente della provincia di Massa e Carrara, che dovrebbe disporre del budget necessario per sovrintendere efficacemente alla gestione delle vie fluviali, vigilare contro la cementificazione e il disboscamento, e verificare la tenuta della rete stradale provinciale. Senza aspettare che lo decida il Granduca a Firenze – ma questa è una battaglia persa ormai, lo so." (1)

    E idem dicasi per i piccoli comuni, cito sempre il mio amico letterato

    "Un'altra cosa che i granduchi tendenzialmente non capiscono è che l'Italia non è un insieme omogeneo, non è un frattale. Se in una zona ci sono piccoli comuni, non è per un capriccio di chi disegnò i confini comunali – ok, quasi mai. Di solito c'è un motivo, di solito sono zone di montagna. Vuoi unire dieci comuni su quattro montagne diverse? Sai cosa avrai ottenuto? Una provincia. Proprio quella che avevi abolito al punto 5. Sarà una provincia un po' più piccola, ma di sicuro non sarà un comune. "L'unione fa la forza" - però le province le hai sciolte. Scommetto che scioglierai anche le comunità montane. Resta da unire i sindaci, ma è un'unione che non fa la forza, fa solo il deserto. Un comune è un pezzettino di territorio che un sindaco può ispezionare in un giorno. Se il comune è piccolo, avrà un piccolo budget. Ma probabilmente sono meglio quattro sindaci part-time su quattro montagne che un sindaco a tempo pieno su e giù su quattro montagne diverse. È meglio un vigile per montagna che quattro vigili in una sede centrale, incapaci di intervenire prontamente su altre tre montagne. Quando voi dite “piccoli comuni”, pensate solamente in termini di popolazione. Ma l'Italia è anche un territorio. Questa cosa nell'Ottocento la sapevano (e disegnavano i confini di conseguenza), voi ve la siete scordata." (1)

    Mi scuso di parlare usando parole altrui, ma sto facendo una colonna cromatografica, mi rifaccio vivo appena finisco ;) ...se finisco :(

    (1) Fonte: http://leonardo.blogspot.de/2011/11/il-piu-grande-b-dopo-il-big-b.html

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  9. Eh, ragazzi, siete andati avanti vedo.

    @lector, vedo sei piuttosto ottimista sulle possibilità di un uomo solo (Matteo Renzi) di cambiare il paese. Io ho smesso di credere nel messia, e non è cattiva fede nell'uomo Matteo Renzi, ma cattiva fede nel resto della truppa, e negli italiani nel loro complesso. In particolare, mi sembra che il PD abbia già bruciato un bel po' di leader (che forse tanto leader non erano); spero vivamente anch'io che per Renzi sia diverso, ma lasciami dubitarne.

    D'altra parte, mi sembra che al PD si attribuiscano eccessive colpe. E' vero, ha al suo interno di persone poco oneste, e tanti incapaci; ma spesso succede in un grande partito. Però, sinceramente non mi sembra sia il caso di accanirsi come si sta facendo in questo momento: è pur sempre l'unico partito rimasto (a meno di non chiamare partito il M5S), e ha pur sempre delle dinamiche interne abbastanza democratiche. Renzi potrebbe aiutare ad accellerare il rinnovamento, e trasformare finalmente il PD in un soggetto politico che prende delle decisioni "vere" invece di attendere sempre in mezzo al guado, ne' di qua e ne' di la. Leggetevi questo, dai:

    http://nonunacosaseria.blogspot.it/2013/04/il-fallimento-del-pd-come-lo-vedo-io.html

    Sono abbastanza d'accordo con lui, anche se secondo me alla sua analisi manca ancora qualcosa.

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  10. Toh, è arrivato il padrone di casa del quale siamo ospiti ;)

    Ho letto il commento su "nonunacosaseria" in merito al PD e mi sento però di dire qualcosa tratta dalla mia esperienza personale (e per tanto limitata e periferica).
    Per tutta la durata delle mie scuole superiori ho dovuto difendermi dalla sinistra cosiddetta estrema che rimproverava al PDS-DS di essere un traditore dei veri valori della sinistra e simili allegrie; il culmine lo avemmo quando Rifondazione Comunista levò la fiducia a Prodi sulle 35 ore con la gente che brindava al fatto che finalmente ci saremmo svegliati e la sinistra sarebbe stata vera e senza compromessi. Le conseguenze di quella scelta le conosciamo: vittorie di Berlusconi a ripetizione e progressiva scomparsa della sinistra cosiddetta estrema.

    Oggi siamo nella stessa situazione: il PD è accusato di tutti i mali del mondo e i nuovi puristi intransigenti hanno come obiettivo principale la sua distruzione affinché veramente si torni a fare qualcosa di sinistra... l'esperienza ci dovrebbe insegnare chi ne trarrà vantaggio, ma l'esperienza non sembra illuminarci.

    Ma è veramnete il PD-DS-PDS responsabile di tutti i mali del mondo? Potrei citare come buoni risultati (vado a memoria, in ordine sparso)
    1) legge contro il commercio e la produzione delle mine anti-uomo (governi Prodi e D'Alema)
    2) separazione carriere medici pubblici da privati (cosiddetta legge extramoenia, abolita da Berlusconi)
    3) possibilità di fare cause collettive (neutralizzata da B.)
    4) abolizione della leva obbligatoria
    5) incentivi alle rinnovabili (neutralizzata da B.)
    6) bilancio dello stato in attivo (tesoretto) e spread a due cifre
    7) "lenzuolate" di Bersani
    8) soluzione politica alla guerra in Libano del 2003
    9) eccetera

    Invece se guardo l'unico provvedimento positivo scaturito dai decenni berlusconiani è la legge anti-fumo nei locali pubblici: la bilancia dovrebbe decisamente pendere dal lato della sinistra, eppure noi del PD-DS-PDS dobbiamo sempre essere additati come colpevoli di tutto e che in particolare dobbiamo rinnovare la nostra classe dirigente: faccio umilmente notare che la metà degli eletti PD è alla prima esperienza in parlamento, che D'Alema, Violante e compagnia non sono stati candidati, eccetera, però continuiamo ad essere additati come vecchi e bacucchi.
    Si dice che siamo restii alla scienza, mentre frai candidati v'erano molti scienziati; si dice che siamo provinciali mentre Bersani era lì a fare programmi comuni con Hollande, Gabriel, Schulz e Di Rupo... poi? Cos'altro?

    E' possibile che fra qualche giorno scoppi una guerra nucleare nell'Oceano Pacifico: daranno la colpa al PD anche di questo?

    La causa mi sembra evidente: il controllo dei mezzi di informazione.
    Alla fine del XX secolo perdemmo il treno della legge sul conflitto di interessi per ingenuità; oggi non siamo più così ingenui e Bersani l'ha proposta a Crimi & Lombardi... e sono loro ad averla rifiutata.
    Non c'è speranza.

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    1. Errata corrige: guerra in Libano del 2006, non 2003. Sorry.

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  11. @-->Giuseppe
    Un uomo solo, se sa catalizzare una squadra di gente veramente in gamba, è in grado di fare la differenza. Non è un caso se la Storia con la S maiuscola sia sempre scaturita da uomini non mediocri.

    @-->Claudio
    Secondo me, il PD deve cambiare radicalmente la propria mentalità filo-burocratica. Renzi riesce a trasmettere alla gente una simile volontà di cambiamento, gli altri no. Quelli che lo aborriscono, sono principalmente coloro che si sentono disturbati dall'idea.
    La burocrazia ha due finalità: creare problemi alla gente, non risolverli; perpetuare se stessa. Tra le due funzioni, c'è una corrispondenza biunivoca.

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