lunedì 21 febbraio 2011

Imbarazzante

Il nostro ministro degli Esteri è sempre più imbarazzante. Dopo essere andato a sciare durante la crisi egiziana, nel pomeriggio ha rilasciato questo testo su FaceBook:
Le rivolte in Libia e Bahrein ed i processi di transizione in Egitto e Tunisia sono al centro dei lavori della riunione dei ministri degli Esteri dell'Unione Europea, iniziata ieri sera a Bruxelles ed entrata oggi, in prima mattinata, nella sessione formale.
Il processo di riconciliazione in Libia deve partire in modo pacifico arrivando ad una Costituzione libica: questo sarebbe un obiettivo fondamentale. Ci preoccupano le ipotesi di emirati islamici a est, che a poche decine di chilometri da noi sarebbero un fattore di grande pericolosità, così come l' idea di una divisione in due della Libia tra la Cirenaica e Tripoli. I miei timori sono poi rivolti ai flussi migratori che potrebbero derivare dalla crisi.
L’Unione Europea non deve interferire nei processi in corso in tutta la regione libica ma deve limitarsi ad incoraggiarli. Occorre difendere la sovranità e l'integrità territoriale della Libia. L’Europa non deve esportare la democrazia: noi vogliamo sostenere il processo democratico, ma non dobbiamo dire, questo è il nostro modello europeo, prendetelo. Non sarebbe rispettoso dell'indipendenza del popolo, della sua ownership.
La sua ownership? Ma de che. E poi in serata, ha cambiato idea, rilasciando un'intervista al Tg1. Frattini, che deve fare l'Europa? Intervenire o no?

Ma non è che a sinistra si stia molto meglio, eh. Soprattutto, mi demoralizza il fatto che quasi tutti i politici hanno pensato all'invasione dei libici sulle nostre coste come primo problema. Rendetevi conto, questa gente sta dicendo pacificamente che è il problema è per noi accogliere gente che rischia la propria vita e che fugge da una guerra civile.

Come la pensano gli italiani? Se la pensano come i nostri politici, siamo messi male.

1 commento:

  1. Ma loro hanno questioni ben più importanti da dirimere.
    Ownership del popolo è bellissima. Oramai autodeterminazione e sovranità sono concetti superati. Potremmo anche usare la parola in qualche slogan per i 150 anni dell'ownership italiana.

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