mercoledì 23 febbraio 2011

Non possiamo permettercelo

Francesco Sylos Labini segnala un intervento di Guido Possa. Copioincollo:
Guido Possa (Milano, 15 gennaio 1937) è un politico italiano. Laureato in ingegneria meccanica nucleare presso il Politecnico di Milano, [...]”. Inizia così la voce su Wikipedia dedicata all’onorevole Possa, ora presidente della Commissione Cultura del Senato, che l’altro giorno alla trasmissione Tutta la città ne parla” su Radio3, ci spiegava il concetto che il suo amico Silvio B. ci aveva già illustrato con queste semplici parole: perché dovremmo pagare uno scienziato quando facciamo le migliori scarpe del mondo? Nelle parole di Possa: “Vi è in atto un processo di contenimento dello spesa pubblica in tutti i paesi del mondo dunque è necessario tagliare… Bisogna concepire la ricerca come un formidabile processo internazionale in cui il nostro apporto è di qualche percento… Noi siamo un paese che ha limiti e bisogna prendere atto di questi limiti. Non possiamo assolutamente più pensare di essere un paese di serie A in tanti settori perché le ricerche sono condotte con mezzi che non possiamo permetterci.”
Forse Possa parlava a titolo personale. Voglio sperarlo, ma in realtà le sensazioni e i dati dicono tutti che Francesco ha ragione. Possa è la gola profonda, egli dice quello che i rappresentanti del governo non hanno il coraggio di dire pubblicamente: cioè che l'obiettivo di questo governo è quella di contrarre sensibilmente le risorse per la ricerca, non per migliorare il settore (scusa ridicola), ma per affossarlo. Perché la ricerca non è considerata un asset strategico.
Non possiamo più pensare di essere un paese di serie A, non possiamo permettercelo.
Chissà a quali settori si riferiva? Nel frattempo, noi non possiamo bandire assegni di ricerca (ovvero borse di studio post laurea e post dottorato). Perché con le vecchie regole non è più possibile; e perché le nuove non sono ancora state varate.  I giovani che contavano di partecipare e vincere una di queste borse devono rassegnarsi e aspettare. Oppure andarsene.

Inoltre, adesso la priorità del governo è il processo breve. Quindi, che volete che vi dica? Cari colleghi non strutturati, cari studenti, scappate da questo paese finché potete, fatevi assumere all'estero, da gente che vi apprezza e vi paga bene.

2 commenti:

  1. Stavo cercando su Google Reader la funzione "mi dispiace"

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  2. Vedi io sono strutturato, ho uno stipendio decente, prima o poi finirò il mutuo, faccio un lavoro che mi piace, e non ho bisogno di tanti fondi, mi basta un laptop e qualche server. Io sono un fortunato. Più che altro è per i nostri figli che mi dispiace.

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