domenica 6 febbraio 2011

I cosidetti liberali

Leggo oggi un famoso editorialista, di quelli che scrivono nei giornali importanti, e che si definisce liberale, lamentarsi di essere etichettato come Berlusconiano. Si tratta dello stesso liberale che qualche giorno fa scrisse un raffinatissimo pezzo sulla fortuna delle donne, ricordate?

Stavolta, il vero liberale si lamenta, si lamenta che una delle ragazze dell'inchiesta sul premier sia stata trattata in maniera poco delicata:
Una delle ragazze che ha partecipato alle cene di Berlusconi - senza, dice, aver assistito a episodi di bunga bunga - racconta, in un'intervista televisiva, trasmessa in apertura di Porta a Porta, di esser stata buttata giù dal letto, con la figlia presumibilmente piccola, alle sei del mattino da quattro poliziotti che le hanno rovistato l'appartamento in cerca di "prove sul presidente", e le hanno sequestrato i gioielli - solo quelli di valore nell'eventualità fossero regali del presidente: e anche se così fosse? - il computer e il cellulare. Sembra un episodio de Le vite degli altri. Nessuna reazione, però, dai politici presenti da Vespa, né sui media i giorni successivi. Eppure, la ragazza ha subito una violazione dei suoi diritti individuali. C'è una generale indifferenza sugli "effetti collaterali" dell'inchiesta a carico del capo del governo che inquieta sul futuro della nostra democrazia.

Sarebbe auspicabile, perciò, che almeno la Procura di Milano reagisse, pronunciandosi sulla narrazione della ragazza. Per smentirla, esibendone le prove e possibilmente senza ritorsioni, se avesse mentito, ovvero per confermarla, spiegando, allora, le ragioni del provvedimento, e dove incomincia e dove finisce, in questo caso, la discrezionalità del magistrato di fronte all'obbligatorietà dell'azione penale. [...] Inoltre, se è vero che l'inchiesta sul capo del governo, e le relative intercettazioni, sarebbero partite prima della sua famosa telefonata in Questura per il rilascio di Ruby, cioè prima che qualsiasi notitia criminis, sarebbe anche auspicabile che la procura dicesse sulla base di cosa si è aperta. [...] 
Il liberale è inquieto, eh se è inquieto. Quindi, niente perquisizioni prima delle 9.00 del mattino! (le 6.00 è troppo presto, ci mancherebbe). E sequestrare i gioielli, cavolo, che c'entra?

E per dormire sonni più tranquilli, sentite un po': chiama la Procura a dare spiegazioni urbi et orbi durante lo svolgimento dell'indagine. La Procura di Milano deve giustificarsi, e non di fronte al GIP o al giudice, o al CSM, ma di fronte all'opinione pubblica. Non durante il dibattimento; non al termine del dibattimento; durante l'indagine, e per rispondere, badate bene, a voci di corridoio, e a dichiarazioni di parti in causa. La Procura da inquirente deve diventare imputata, e giustificarsi, se no il liberale si inquieta. Magari con una bella intervista da Vespa, che ne dite? Il procedimento quindi deve diventare mediatico, essere portato in TV e sui giornali, con botte e risposta tra gli editorialisti e la Procura, perché il liberale deve giudicare in proprio e subito. Senza leggere le carte, ovvio, perché quelle non si leggono, fanno ribrezzo. Qualcuno ha buttato lì (non si sa bene in base a cosa) che le indagini sono partite prima della telefonata in Questura? "La Procura si giustifichi immediatamente!". Di chiedere prove concrete a chi spara di queste accuse, quello mai, un vero liberale non si azzarda.

Lo stesso liberale, quello del discorso sul tesoro delle donne, però, non ha avuto niente da ridire su quello che è avvenuto in parlamento due giorni fa. Ecco il video della dichiarazione dell'On. Paniz.



Quindi, la Camera dei Deputati dello Stato Italiano ha decretato a maggioranza che il presidente del consiglio ha telefonato in Questura per evitare un incidente diplomatico con l'Egitto.

Cari i miei "quattro liberali non Berlusconiani", vi faccio una semplice domandina: secondo voi, abbiamo qui 315 deputati della Repubblica Italiana che credono alla fregnaccia dell'incidente diplomatico al punto da farla protocollare come risoluzione del Camera dei Deputati? Davvero Paniz credeva a quello che diceva? Davvero abbiamo 315 persone che si sono bevute questa storia?

Oppure, come appare più probabile, abbiamo 315 schiacciatori di pulsante telecomandati che hanno votato come prescritto dagli avvocati del premier? Facendo così gli interessi del presidente del consiglio, e i propri personali! In spregio alla logica e all'intelligenza degli italiani! Esponendo sempre di più le istituzioni e un'intera nazione al ridicolo!

E tutto questo non va forse contro la concezione liberale?
Parliamo di Etica, Politica, Diritto, tenendoli "distinti" secondo la lezione di Benedetto Croce.
Il quale si sta rivoltando nella tomba. Lui avrebbe vivacemente protestato contro un parlamento ridotto a un bivacco di manipoli per coprire i turpi scandali privati di un presidente da barzelletta.
La maggior parte dei nostri concittadini non capisce neppure di che parliamo. Ma abbiamo ugualmente cominciato a dar fastidio.
Sì, è vero, avete cominciato a dar fastidio, soprattutto al sottoscritto: perché, come lupi travestiti da agnelli, usurpate indegnamente la nobile genia dei "liberali".

(via Destralab)

4 commenti:

  1. Arrivo dal blog di Luca e lo ringrazio per avermi indicato la via per leggerti.

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  2. Grazie, fatti i convenevoli.. ci si legge. A presto.

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  3. Parlando dell'editorialista, mi viene da dire che dopo i volontari (Ferrara) e le prime linee (Bel Pietro & Co.), ora si stanno muovendo i riservisti.

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