giovedì 18 novembre 2010

Insegnare - 1

Forse non ve l'ho mai detto, ma io amo insegnare. Davvero, è una passione. Stamattina, uscendo da 2 ore del mio corso "Informatica e Sistemi in Tempo Reale" (ISTR), mi sentivo benissimo. Un po' stanchino, a dire la verità, ma davvero bene, soddisfatto. Se non avessi una famiglia da mantenere lo farei quasi gratis (va beh, scherzo, non così tanto, non esageriamo).

Attualmente insegno 11 ore a settimana, perché sto facendo due corsi: OOSD e ISTR, da 6 e 5 ore, rispettivamente. Non è facilissimo tenere il passo, perché OOSD è la prima volta che lo faccio, e lo sto preparando man mano. Ed è anche il motivo perché mi faccio vedere meno in giro.

Già sento qualcuno dire: "11 ore soltanto? Stai scherzando? Un operaio si fa 40 ore la settimana! Ecco, i professori universitari non fanno un cappero!". Non nego, 11 ore sembrano poche in effetti. E io non le scambierei mai e poi mai per 40 ore di fabbrica. Anche perché, ve l'ho detto, mi piace insegnare, e non credo mi piacerebbe altrettando la catena di montaggio. Ed in effetti, sì, ci sono parecchi professori che rubano lo stipendio.

Però 11 ore di didattica "frontale" (come si usa dire da queste parti) sono ben più di 11 ore di lavoro, ve lo assicuro, perché prima, durante e dopo c'è una bella fatica.

Prima di tutto c'è il fatto che mi devo preparare bene, perché non è il caso alla mia età di andare a fare le figurette di fronte ai pivelli. Nel caso del mio corso OOSD, mi devo preparare le lezioni da zero. Io sono un maniaco delle slides: ne preparo tante e dettagliate, perché gli studenti possano usarle anche durante la lezione e possibilmente annotarle, e magari studiarci su. In effetti, quasi tutti i miei studenti hanno studiato quasi esclusivamente sulle slides che preparo. Non uso dispense, invece, perché mi prenderebbe davvero TROPPO tempo scriverle. Già è difficile scrivere delle slides chiare, figuriamoci le dispense.

Per i corsi che ho già tenuto, come ISTR, non devo scriverle, ma devo comunque riguardarmele un attimo prima. E sapete che c'è? L'anno dopo già non mi piacciono più, e devo ritoccarle, quando non riscriverle. Quest'anno non ce la faccio a ritoccare quelle di ISTR (perchè troppo impegnato già a scrivere da zero quelle altre). Ma oggi per esempio, mentre spiegavo le guardavo e le trovavo ... inadatte. E quindi stamattina, per esempio le ho utilizzate come base, e però disegnavo altre cose alla lavagna. Sì, perché ho anche 'sta fissa: mi porto le slides, e poi disegno anche alla lavagna. Io con le slides da solo non riesco a spiegare bene, mi serve la lavagna. Nella maggior parte delle aule della Facoltà di ingegneria ci sono quelle lavagne gigantesche, che corrispondono più o meno a 3 lavagne una accanto all'altra: su una cala lo schermo bianco per proiettare le slides, sulle altre due disegno.

E poi cammino avanti e indietro: io fermo non ci so stare, mi faccio i chilometri, e chissà se ai miei studenti non viene il mal di testa a vedermi andare di qua e di là.

Se è una lezione di programmazione, ogni tanto mi metto al PC e programmo, e loro mi guardano programmare. Funziona più o meno così: mi sono preparato dei programmini prima, già pronti e funzionanti, che descrivo e commento; poi li compilo ed eseguo, facendo vedere perché viene fuori un certo output sullo schermo; poi li modifico al volo, per fare vedere cosa succede facendo questo o quell'altro. Qualche volta mi metto a risolvere un esercizio da zero: questo è più rischioso perché la probabilità di fallire miseramente, con il programma che si pianta misteriosamente per chissà quale bug non è proprio bassissima come sa bene qualunque programmatore: in effetti mi è capitato 3-4 volte nella mia carriera di bloccarmi per 5 minuti buoni alla ricerca della cappellata che avevo scritto. Ma amo il rischio, e gli studenti comunque vedo che apprezzano questo mio mettermi in discussione davanti a loro. Ed è successo che qualche studente abbia trovato la cappellata prima di me, e allora vado in brodo di giuggiole perché vuol dire che mi ha seguito e ha capito (davvero! cosa da non dare mai per scontata), e sono proprio soddisfatto.

Quanto tempo ci metto a scrivere il materiale per 1 ora di lezione? Mah, non ho mai fatto un calcolo preciso, perché davvero dipende dalla lezione: la cosa che mi prende più tempo è disegnare le figure, gli schemi, i diagrammi (specialmente quelli di UML). Altro tempo piuttosto lungo prende il preparare i programmini di esempio. Diciamo che c'è in media un rapporto di 1 a 2: per ogni ora di lezione mi servono dalle 2 alle 3 ore di tempo per fare le slides. Per 6 ore di lezione, quindi, mi servono in media 12-15 ore di tempo extra. Ah, io faccio le slides sempre in inglese, e chi non lo sa si attacca. Se volete dare un'occhiata, eccole le mie creature.

Va beh, direte, una volta che le hai fatte, ce le hai più o meno. Magari le devi riguardare, ma ce le hai, e poi puoi sempre andare a braccio. Vero. Infatti direi che a regime mi aspetto circa 2-3 ore di lavoro in più per 11 ore di lezione. Più o meno, dai. Magari l'anno prossimo ve lo so dire meglio.

Quest'anno arriverò a fare circa 180 ore di lezione frontale (la Moratti dice che ne devo fare almeno 150), a cui aggiungere le altre di preparazione, più il ricevimento studenti, la correzione dei compiti, gli esami. Ah, e poi ho da seguire i dottorati, scrivere proposte di progetto, seguire i progetti già avviati, e nel tempo libero fare ricerca e scrivere pubblicazioni.

(1 - continua)

4 commenti:

  1. Bel post. E mi è piaciuto soprattutto il tuo stile e la tua onestà che traspare da quello che scrivi.

    Un saluto

    RispondiElimina
  2. Bel post. Una domanda: lì da te ci sono gli studenti birichini che ti fanno qualche domanda a tradimento su qualcosa vagamente collegato a quello che stai dicendo? E se sì cosa fai?
    A seguire i tuoi link sai quanto tempo ci vuole?

    RispondiElimina
  3. @juhan

    Tu a seguirli, e io a scriverli? :)

    Studenti birichini ce ne sono, altroché, ma ormai sono un vecchio bastardo navigato, difficilmente mi fregano ancora! :)

    RispondiElimina
  4. Il prof Lipari è un mito! Da studente lavoratore non riesco sempre seguire le lezioni, ma con il sommo lipari non ci sono problemi. La sera posso tranquillamente rilassarmi davanti ad un caffè caldo e godermi i suoi insegnamenti.
    Così, quando incece ho la fortuna di poter trascorrere qualche ora in sua compagnia, rispetto a qualche anno fa la valorizzo di più e sono dilibero di focalizzarmi sul metalivello: Il modo in cui ragiona, le domande che si pone, la struttura degli esercizi, ecc. ecc.

    Se tutti i mega-professori fossero come Lipari, il mondo sarebbe un posto migliore.

    Grazie prof!

    RispondiElimina

Attenzione: I commenti a vecchi post potrebbero essere moderati