sabato 27 marzo 2010

ll mio voto

Domani compierò il mio dovere di cittadino e andrò a votare Enrico Rossi del PD a presidente della regione Toscana.

Mi direte: "Ma come, uno del PD? Non eri tu quello che criticavi aspramente il PD e la sua dirigenza? Rossi non è mica un volto nuovo!"

Ma infatti il mio non è un voto di partito, e neanche un voto per il male minore, e nemmeno un voto per dare un segnale a SB. In realtà io apprezzo Enrico Rossi per quello che ha fatto come assessore alla Sanità della Regione Toscana negli ultimi 8 anni.

In questa elezione si sfidano Enrico Rossi del PD e Monica Faenzi del PdL (Bosi dell'UdC neanche lo prendo in considerazione, anche perché l'altro giorno ho ricevuto una telefonata registrata a casa da parte di questi bei tomi, e quindi per me può anche andare a quel paese).

La Faenzi parte sfortemente vantaggiata in una delle regioni rosse per eccellenza, e quindi ha deciso di impostare la sua strategia all'attacco, e di attaccare sulla sanità. Secondo la Faenzi, in Toscana ci sarebbe una sanità da terzo mondo, o quasi, e quindi giù critiche su critiche a Rossi. Per esempio, citando un sondaggio ISTAT in base alla quale in Toscana le persone molto soddisfatte dell'assistenza ospedaliera nel 2008 sono scese dal 43 al 36%. Poi, naturalmente, arriva Berlusconi a dare una mano a modo suo: ha detto di avere "un cassetto pieno di proteste di cittadini toscani contro la sanità e contro i primari perché dicono che sono messi lì solo dai politici".

Ma come stanno le cose? Ce lo dice un insospettabile, il neoministro della salute Fazio. Sembra
che la Toscana sia tra le regioni al top per la sanità: conti perfettamente in ordine, ottimi livelli di servizio. E lasciatemi aggiungere: al contrario della Lombardia, con meno sbandamenti nel privato. Rossi fu uno dei primi a fare campagne aggressive sull'uso dei generici ormai parecchi anni fa; metteva sotto pressione continua le ASL perché individuassero e segnalassero gli abusi dei medici; fu uno di quelli che introdusse la distribuzione alternativa di alcuni farmaci attraverso le farmacie ospedaliere, con consistenti risparmi per la regione. E tutto questo senza introdurre ticket, come è avvenuto in altre regioni, e senza diminuire i livelli di servizio. Le prenotazioni per le visite funzionano molto bene: un servizio telefonico centralizzato (il CUP) permette di prenotare qualunque esame o visita in qualunque ospedale, comunicando semplicemente il codice della ricetta del medico curante.

A mio parere Rossi si è comportato in maniera egregia con la gestione di una cosa complessa e difficile come la sanità, dove gli interessi pubblici e privati sono enormi, e dove la corruzione alligna dietro ogni angolo. Naturalmente nessuno è perfetto, e ci sono tante cose da migliorare, ci mancherebbe. Ma tutto sommato, io sono pienamente soddisfatto. E se è andato bene nella sanità, secondo me è buono anche per fare il presidente della Regione.

Se il PD avesse più gente come Rossi, forse oggi non sarebbe a questo punto.

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