E' toccato a Schifani, seconda carica dello stato, ordinare l'espulsione di Di Girolamo dal parlamento. Il Senato deve essere reattivo: via, si cacci via quell'imbecille. E la legge per il voto all'estero fa schifo, bisogna cambiarla, anzi abolirla.
Già, c'è voluto il solito scandalo giudiziario per capirlo. Quando qualche mese fa la "Giunta per le elezioni e le indagini preliminari" aveva votato all'unanimità la richiesta di sospensione del Di Girolamo per irregolarità, il Senato respinse la richiesta. "Il voto dell’aula aveva respinto quelle conclusioni, in adesione ad un ordine del giorno presentato dal senatore De Gregorio, sostenuto nel dibattito da numerosi e autorevoli interventi di senatori del Popolo delle Libertà" (ecco ci mancava solo De Gregorio: non è che si potrebbe espellere anche quest'altro losco figuro? no, eh?)
Ma un anno fa non era oggi, e un anno fa Di Girolamo non era indagato. Allora Schifani, seconda carica dello Stato si vuole avvantaggiare: legge nella mente del giudice, indovinando la sentenza che sarà emessa solo fra qualche anno, e "ordina" al Senato di espellere l'imbecille.
Mi sembrava che le prerogative del presidente del Senato fossero ben altre. Un figura super partes, si mormorava. Mi sembrava che fossero tutti garantisti nel PdL. E il parlamento sarebbe sovrano in certe faccende. Perché dovrebbero rimangiarsi oggi il voto di un anno fa? D'altronde sembra Di Girolamo fosse un tipo attento e fedele: ha partecipato al 92% delle votazioni, non so se mi spiego. Un peones come si deve, insomma.
Ma Di Girolamo è indagato, è stato accusato dalla magistratura. Di quella "buona" evidentemente, quella che non sbaglia, perché Schifani ha già deciso: Di Girolamo è colpevole, prima lo mettiamo in galera e meglio è per tutti: la sentenza è stata emessa, si proceda. Povero Di Girolamo, le regionali l'hanno fregato.
Ma chi l'ha portato poi questo Di Girolamo? AN, parrebbe. Ah, allora. Fini dice di non conoscerlo affatto. Chi l'ha inserito nelle liste? Mah, evidentemente non Fini, se lui dice che non lo conosce... Qualcuno gli ha messo questo sconosciuto nella lista delle circoscrizioni estere, e lui non se ne è mai accorto. Capirai, con tutto quello che aveva per la testa alle scorse elezioni: fare la pace con Berlusca, fondare il PdL. Figuriamoci se poteva pensare a controllare la fedina di un Di Girolamo qualsiasi.
E se Di Girolamo alla fine non fosse condannato? Magari non assolto, magari prescritto, tanto per certi giornalisti è lo stesso. Supponete che per le solite lungaggini della magistratura la cosa si trascini molto a lungo. Ci saranno da chiedere parecchie rogatorie internazionali. E se alla fine la passasse liscia? Ci sono processi almeno altrettanto importanti di cui si sa già che non si riuscirà ad arrivare a giudizio. E in tutto questo, metteteci la legge sul cosidetto "processo breve". Si riuscirà a far passare tre gradi di giudizio al Di Girolamo in poco più di 6 anni? Mah.
E se alla fine non fosse condannato? Che direbbe Schifani?
Eh, ma sei anni sono un eternità in politica. Chissà quante elezioni ci sono da fare in 6 anni. C'è tempo per cambiare idea almeno 4-5 volte.
Se fossimo un paese civile, con più persone oneste e meno furbi il tuo post sarebbe non solo condivisibile ma addirittura banale. Ma la realtà, almeno dalle mie parti, è diversa e ci apprestioamo a eleggere Cota governatore. Cota!
RispondiEliminaanche il tuo commento sarebbe banale in un altro paese. in italia viene da dire: "meglio cota che salvini" :) guarda che a parte gli scherzi ti sono molto vicino!
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