- Ben 30 atenei non hanno ancora chiuso il bilancio, e non sanno bene come fare per chiudere in pareggio. Il ministero dovrà intervenire?
- Gira voce che alcuni atenei abbiano deciso di non bandire borse di dottorato per l'anno in corso, per mancanza di fondi. Salteranno un ciclo.
- Moltissime università hanno cancellato i fondi "60%" ai docenti. Si trattava di pochissimi soldi, giusto per pagarsi un viaggio a una conferenza, o cambiare il PC ogni 5 anni. Adesso, niente più neanche quelli.
- L'università di Pisa ha deciso di cancellare i suoi debiti nei confronti dei dipartimenti. In altre parole, se il dipartimento di Pippologia doveva avere dei soldi dall'università per accordi pregressi, semplicemente non li avrà più.
Qualcuno dirò: "bene, tagliamo gli sprechi! Dopo la cura Tremonti-Gelmini, l'Università italiana sarà più snella e efficiente".
Qui non si stanno tagliando gli sprechi, ma si sta tagliando indiscriminatamente a tutti. In quanto a sprechi, il ministero è campione d'Italia, come è evidente dalla lettura della recentissima vicenda di Roma III.
Vorrei anche far presente che i tagli sono stati effettuati "dopo", e non "prima". Se ti dicono "hai a disposizione 1000, cerca di non spendere di più", io mi regolo in maniera da arrivare a fine anno possibilmente spendendo 990.
Ma se ti dicono "senti, non so ancora quanto puoi spendere, all'incirca 1000 come l'anno scorso", e poi arrivati quasi a fine anno si scopre che ho a disposizione solo 900, è molto probabile che non ce la faccia a rientrare. E questo è esattamente quello che è successo: i fondi per il 2009 sono stati assegnati definitivamente a settembre 2009 (qui e qui due miei post sull'argomento).
L'Università italiana è in pericolo con questi tagli indiscriminati? Secondo me sì, ma non è questo il punto: in realtà è in pericolo un'intera generazione di studenti. Ricordatevelo quando tra 10 o 20 anni vi lamenterete della classe dirigente italiana.
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