domenica 4 ottobre 2009

La logica di Ghedini

E' probabile che il concetto che i difensori di SB hanno della razionalità sia alquanto debole e sbiadito. Riguardo ai recenti fatti di prostitute, infatti, mi sembra che la difesa sia più o meno la seguente:
  • SB non sapeva che la D'Addario e le altre fossero "escort" (d'ora in poi userò il più familiare termine prostitute), ma pensa va fossero "amiche" di Tarantini. Infatti, SB non ha mai pagato un euro per le prestazioni. A lui piace conquistare le donne!
A questo punto, analizzando con la fredda logica la difesa summenzionata, se ne ricavano due conseguenze:
  1. Se la cosa è vera, cioè se SB pensava che effettivamente quelle donne fossero amiche di Tarantini, che non volevano niente in cambio per le loro prestazioni, allora probabilmente SB pensava che fossero innamorate di lui, oppure talmente affascinate da arrivare a passare notti d'amore. Facciamo un attimo mente locale: Tarantini si presenta a palazzo Grazioli sempre con non meno di due donne alla volta, spesso diverse, per un totale di non si sa quante donne. Queste arrivano e dopo poco si ritrovano nel lettone di Putin. Come minimo, a SB sarebbe dovuto venire il sospetto che qualcuno avrebbe voluto qualcosa in cambio, non credete? Una persona sana di mente non può pensare che decine di donne giovani, nel pieno del loro fulgore, siano tutte attratte fisicamente da un uomo ultrasettantenne, senza voler niente in cambio se non una notte d'amore. Sbaglio?

    Quindi, se è vero che SB non pensava che fossero prostitute, allora SB è totalmente rincoglionito, e sarebbe meglio si dimettesse da un incarico leggermente delicato per la nazione quale quello di PresConsMin.

  2. Supponiamo invece che SB abbia mangiato la foglia (come sembra emergere dalle testimonianze di Barbara Montereale e Patrizia D'Addario, e da alcune registrazioni). Quindi, ha pagato in qualche modo. Ma come? Se ha tirato soldi fuori dalla sua tasca, probabilmente potremmo chiuderla qui, non ci vedo reati di sorta, a parte l'imbarazzo che deriva dall'aver proposto una legge punitiva per i clienti delle prostitute, ma questo è un altro paio di maniche e devo dire che mi importa poco (d'altro canto lui ha il lodo Alfano a proteggerlo, e può permettersi di pagare qualunque multa).

  3. Ma se il pagamento delle prestazioni fosse stato di altro tipo? Che ne so, un posto in una fiction della Rai (ricordate le intercettazioni con Saccà?). Oppure, addirittura, la promessa di candidare queste prostitute nelle liste elettorali del PdL, siano essere elezioni comunali, regionali o addirittura europee.

    Eh, nell'ultimo caso la faccenda si fa buia. Sebbene non si possano configurare reati, non è molto conveniente informare gli elettori che nei posti di comando della cosa pubblica ci si mettono le geishe. Non è per niente bello.

    Però, guarda caso, sembra che sia la Montereale che la D'Addario siano state già candidate per il PdL, anche se non in cima alle liste. Immagino già i vostri avidi occhi scorrere le liste elettorali del PdL in Sardegna, in Sicilia, in Europa per cercare nomi di donne a cui corrisponda un visino carino.

    E adesso ditemi. Riuscirete più a guardare uno qualsiasi dei programmi della Rai, indubbiamente sempre pieni di belle donne, senza cercare di indovinare se la tal soubrette sia stata fra le favorite del PresConsMin? Leonardo ebbe un'intuizione folgorante qualche mese fa sul problema dello smaltimento della gnocca.

Insomma, vedo Ghedini parecchio in difficoltà. Far passare il proprio assistito per fesso o per un abituale frequentatore di prostitute? E a proposito, come mai Ghedini non ha ancora querelato la D'Addario? Secondo quale logica si querelano i giornali che riportano le dichiarazioni supposte false della D'Addario e non si querela la fonte delle (false) dichiarazioni?

2 commenti:

  1. Il problema di fondo è che questa logica piana è completamente ignorata, e volutamente, dagli elettori berlusconiani. Per questo a Ghedini e affini, capendo il rifiuto della realtà cui incorrono i suddetti elettori, basta predisporre un mantra che sarà diffuso nei canali d'informazione e recepito dal “popolo” delle libbbertà

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  2. Caro Luca, hai ragione. E' come parlare con uno che si mette le mani sulle orecchie e comincia a urlare: "non ti sento, non ti sento...". Ho però la sensazione che stiano cominciando a dar di matto anche loro, la posizione è troppo scomoda, troppo ardite le giravolte per difendere l'indifendibile.

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