mercoledì 21 ottobre 2009

Il problema è l'incompetenza

Concordo pienamente con Alfonso Fuggetta, e d'altronde io lo dico da parecchio tempo.


(PS: oggi sono troppo stanco, rimando la terza parte del cuscus a data da destinarsi)

4 commenti:

  1. ... e qui ti faccio una domanda da un milione di dollari:
    "E' meglio essere governati da onesti incompetenti o da disonesti capaci?"
    (ricordando la celebre ed icastica battuta di Linus, a Charlie Brown gli aveva lavato la coperta, "Credevo di far bene!": "Il mondo è pieno di persone che credevano di far bene!")

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  2. la questione non si pone, perché i nostri sono disonesti e incompetenti! :)

    (cmq, io credo che all'incompetenza si possa porre un rimedio in qualche modo, alla disonestà un po' meno).

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  3. La penso un po' diversamente. L'incompetente (eufemismo per non dire "imbecille") non riesci a cambiarlo: tale è e tale te lo tieni. Il disonesto, puoi metterlo a freno con un adeguato sistema di controlli. Il disonesto, cioé, capisce quando "non c'è trippa per gatti" e che in tal caso non gli conviene fare troppo il furbo, l'imbecille no.
    In Italia abbiamo rinunciato a un sistema serio di controlli sull'operato dei nostri rappresentanti, perciò ci troviamo in questa situazione. In altri paesi, i politici vengono messi alla berlina per questioni che, da noi, sembrano da educande. I nostri non li cacci neppure se li becchi in flagranza di reato, con la pistola in pugno, mentre stanno rapinando una banca.

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  4. Ciao, il tuo ragionamento mi torna abbastanza.

    Fammi però notare che un incompetente è ancora più facile da "beccare" di un disonesto, con un semplice sistema di controllo dei risultati. Come dici tu, però, i controlli vanno fatti, e soprattutto bisogna prendere atto dei risultati e agire di conseguenza. Ma in Italia le nostre sono proposte troppo rivoluzionarie.

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