sabato 6 settembre 2008

Che sorpresa!

Ieri e oggi sono a L'Aquila per una scuola di dottorato. Ieri, al termine delle lezioni alle 6 vengo a sapere che la sera ci sarebbe stato il concerto "PFM canta De Andrè".
Che fortuna sfacciata! Praticamente il mio disco preferito! Per i pochissimi che non sapessero nulla di quell'evento straordinario e unico che fu il tour di concerti di Fabrizio De Andrè con la PFM nel '79, vi consiglio di correre a comprare i due CD e ascoltarli con volume a palla appena possibile.

Il concerto è stato semplicemente straordinario. Hanno rifatto il primo CD con esattamente gli stessi arrangiamenti di allora, perfino gli assoli di Mussida erano uguali! Ho trovato su You Tube questo pezzettino dello stesso concerto tenutosi a Palermo qualche mese fa:



I gruppi musicali fighetti che pretendono di fare musica rock oggi hanno ancora parecchio (ma proprio tanto) da imparare da Franco Mussida, Franz Di Cioccio e Patrick Djivas. Di Cioccio ieri sera pareva un ventenne da come saltava da una parte all'altra del palco. E poi io sono anche un patito del rock progressive anni '70!

Quanto al mai troppo compianto Fabrizio De Andrè, permettetemi di ricordarlo con una delle sue più belle canzoni (l'arrangiamento PFM di questa canzone è semplicemente spettacolare!).

Il testamento di Tito

"Non avrai altro Dio all'infuori di me,
spesso mi ha fatto pensare:
genti diverse venute dall'est
dicevan che in fondo era uguale.

Credevano a un altro diverso da te
e non mi hanno fatto del male.
Credevano a un altro diverso da te
e non mi hanno fatto del male.

Non nominare il nome di Dio,
non nominarlo invano.
Con un coltello piantato nel fianco
gridai la mia pena e il suo nome:

ma forse era stanco, forse troppo occupato,
e non ascoltò il mio dolore.
Ma forse era stanco, forse troppo lontano,
davvero lo nominai invano.

Onora il padre, onora la madre
e onora anche il loro bastone,
bacia la mano che ruppe il tuo naso
perché le chiedevi un boccone:

quando a mio padre si fermò il cuore
non ho provato dolore.
Quanto a mio padre si fermò il cuore
non ho provato dolore.

Ricorda di santificare le feste.
Facile per noi ladroni
entrare nei templi che riguargitan salmi
di schiavi e dei loro padroni

senza finire legati agli altari
sgozzati come animali.
Senza finire legati agli altari
sgozzati come animali.

Il quinto dice non devi rubare
e forse io l'ho rispettato
vuotando, in silenzio, le tasche già gonfie
di quelli che avevan rubato:

ma io, senza legge, rubai in nome mio,
quegli altri nel nome di Dio.
Ma io, senza legge, rubai in nome mio,
quegli altri nel nome di Dio.

Non commettere atti che non siano puri
cioè non disperdere il seme.
Feconda una donna ogni volta che l'ami
così sarai uomo di fede:

Poi la voglia svanisce e il figlio rimane
e tanti ne uccide la fame.
Io, forse, ho confuso il piacere e l'amore:
ma non ho creato dolore.

Il settimo dice non ammazzare
se del cielo vuoi essere degno.
Guardatela oggi, questa legge di Dio,
tre volte inchiodata nel legno:

guardate la fine di quel nazzareno
e un ladro non muore di meno.
Guardate la fine di quel nazzareno
e un ladro non muore di meno.

Non dire falsa testimonianza
e aiutali a uccidere un uomo.
Lo sanno a memoria il diritto divino,
e scordano sempre il perdono:

ho spergiurato su Dio e sul mio onore
e no, non ne provo dolore.
Ho spergiurato su Dio e sul mio onore
e no, non ne provo dolore.

Non desiderare la roba degli altri
non desiderarne la sposa.
Ditelo a quelli, chiedetelo ai pochi
che hanno una donna e qualcosa:

nei letti degli altri già caldi d'amore
non ho provato dolore.
L'invidia di ieri non è già finita:
stasera vi invidio la vita.

Ma adesso che viene la sera ed il buio
mi toglie il dolore dagli occhi
e scivola il sole al di là delle dune
a violentare altre notti:

io nel vedere quest'uomo che muore,
madre, io provo dolore.
Nella pietà che non cede al rancore,
madre, ho imparato l'amore".

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