Se non l'aveste ancora capito, sono un laicista anch'io. E quindi, ecco che vi segnalo una bella iniziativa dell'associazione Luca Coscioni e di Metilparaben. E per non scordarvene, l'ho anche messa nella colonna qui a destra.
E dopo la segnalazione, una breve riflessione. Ai medici non dovrebbe essere permesso di fare obiezione di coscienza in maniera arbitraria e non regolamentata. Essi sono fornitori di servizio pubblico: devono rispettare prima di tutto la legge e il diritto dei cittadini di ricevere assistenza sanitaria.
Qualcuno mi ha fatto questa osservazione: "anche tu sei stato un obiettore di coscienza: non hai fatto il servizio militare". Vero. Infatti io ho fatto il servizio civile. Ma non è propriamente la stessa cosa. Ecco le principali differenze:
1) All'epoca, non è che si potesse scegliere liberamente: o facevi il militare o l'obiettore. Io ho scelto con coscienza di fare l'obiettore. I medici scelgono di fare i medici liberamente. Scelgono liberamente la specializzazione in ginecologia. Potrebbero fare altro, che so, i contadini, oppure i farmacisti. Se non gli va, cambino lavoro.
2) Io ho delle restrizioni: non posso avere il porto d'armi. Sono sicuramente schedato dal Viminale e dai servizi segreti come sporco pacifista. I medici obiettori invece ricevono un bel bacio in fronte dal vescovo di riferimento. In certi casi, fanno carriera proprio per questo.
Inoltre, nessuno controlla la coerenza dei loro comportamenti.
Vi basta come risposta?
I medici devono adeguarsi alla legislazione vigente. Punto. Se vogliono obiettare, che si dimettano. Se non prescrivono la pillola per ragioni di ordine medico, devono prendersi la responsabilità di quello che fanno. Se lo fanno per ragioni "etiche", purtroppo per loro si configura l'interruzione di pubblico servizio.
perfettamente d'accordo.
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