Febbraio 2000
Sto per terminare il mio dottorato, e giustamente comincio a guardarmi intorno. La ricerca? sì, bella, ma chissà se mi darà da mangiare. Mando un po' di curriculum in giro. Alcuni miei ex-colleghi di università e cari amici lavorano alla Ericsson a Milano, vediamo se riesco a far arrivare un curriculum alla persona giusta (perché anche nel privato funziona così, in Italia).
Mi chiamano, viaggetto a Milano, per l'esattezza a Vimodrone, fermata della metro: "Cascina Burrone". Scendo alla fermata, non c'è niente intorno tranne l'edificio della Ericsson, e i campi intorno. Un po' di nebbiolina, che non guasta mai a Milano.
Colloquio tecnico con il capo reparto.
- Che cosa hai studiato?
- Ho fatto una tesi su sistemi operativi, nella mia ricerca mi sono occupato di sistemi real-time, e sistemi embedded, ho anche programmato un sistema operativo insieme a un mio collega
- No, qui quelle cose non le facciamo, non ci interessano più di tanto.
- Ah...
Mi viene da dirgli che invece dovrebbero interessargli, a quanto ne so. Ma sono ancora un pivellino, e poi è meglio stare coperti.
- E di elettronica che sai?
- Non molto, in realtà sono ingegnere informatico.
- Beh, ma qui non abbiamo molto da programmare, a dire la verità, facciamo altro.
- Ah ... (boh?)
Poi, il colloquio con la psicologa. Solite menate: quali sono i tuoi obiettivi, come ti vedi da qui a 5 anni, come mai non continui a fare ricerca, ecc. Mi rivedo seduto su quella sedia, con lo sguardo triste a guardare fuori dalla finestra la nebbia e i campi, mentre la psicologa mi fa le domande. Tutta la vita qui, così. Sono sicuro?
Non devo aver fatto un gran impressione alla psicologa. Infatti, non mi richiamano. Faccio altri colloqui. Ricevo 2 offerte molto buone, ma alla fine le rifiuto e mi butto: vinco il concorso da ricercatore e comincia l'avventura.
Giugno 2008
Scendo alla fermata di "Cascina Burrone". Ho difficoltà a trovare l'edificio giusto. Adesso è tutto un susseguirsi di capannoni, costruiti piuttosto alla rinfusa senza una chiara viabilità (ma non discendiamo dai Romani? e non erano i Romani quelli che costruivano le strade ordinatamente? e quando ci siamo scordati di come si costruiscono le strade e le città?). I campi ci sono ancora da una parte, ma spariranno presto, vedrete, altri 5 anni massimo ...
Entro, mi presento, mi danno il badge. Sono venuto ad insegnare sistemi operativi, un corso di formazione per dipendenti della Ericsson (anzi, adesso si chiama Marconi). Alla fine programmano, altro che, e usano sistemi operativi real-time, loro malgrado.
Piccola rivincita? Mah, non so. Non mi sento tanto in vena di rivincite. Il posto è ancora più triste di quanto fosse 8 anni fa, se possibile. "Ericsson Lab Italia" è in difficoltà, stanno per chiudere la sede storica di Roma, mentre Milano resiste ancora. Speriamo che si riprendano presto. I dipendenti, però, non sono propriamente su di giri.
Le lezioni, dopo un primo momento stagnante iniziale, vanno piuttosto lisce. I pochi ascoltatori sono decentemente interessati. Mi piace insegnare, veramente. Ne ho anche approfittato per sistemare ulteriormente i miei appunti, prima o poi raggiungerò questa benedetta perfezione. Alla fine c'è una bella interazione con i ragazzi (sebbene "ragazzi" non è appropriato, qualcuno è più vecchio di me in realtà). Sono perfino riuscito a fargli risolvere un esercizio dei miei. Domani finisco e torno via.
E' andata bene così, dopotutto.
Post scriptum: mi scuso con tutti gli abitanti di Vimodrone! Oggi durante la pausa pranzo ho fatto un salto "in centro", ed effettivamente le vie sono dritte e squadrate che neanche gli antichi Romani. Solo, nella zona industriale si sono distratti un'attimo e hanno fatto un bel casino di viabilità!
Più che una piccola rivincita verso un piccolo cretino, hai avuto modo di crescere. Cosa che in quel luogo, guardando la nebbiolina fuori, e con quei capetti non avresti potuto fare.
RispondiEliminaSi, infatti stamattina pensavo proprio la stessa cosa. E se vuoi saperlo è esattamente lo stesso discorso che faccio ai miei testisti per convincerli a provare con il dottorato !!
RispondiEliminaIn realtà non ho modo di sapere se non mi hanno richiamato perché 1) non intendevano in realtà assumere; oppure 2) perché non sono piaciuto al capetto; oppure 3) perché mi ha scartato la psicologa. Propendo per un miscuglio di tutte le 3 le cose. Ho imparato in questi anni con i miei ex-studenti che l'essere o non essere assunto in una grande azienda è anche questione di fondoschiena.
Forse esagero, ma mi viene da domandarti: hai provato all'estero?
RispondiEliminaLì le capacità contano un po' di più che da noi, ma se hai famiglia mi rendo conto che è difficile.
Spesso, comunque, basta saper aspettare e la buona occasione capita.
Tanti auguri! ;-)
@illaicista:
RispondiEliminaGrazie per gli auguri, ti assicuro che in questo momento sono felice con il mio lavoro!
Ho provato all'estero? Una risposta decente alla tua domanda richiede un post. Se ce la faccio, dovrebbe arrivare in un paio di giorni!