Chiudere la stalla quando i buoi sono scappati
Vediamo di esemplificare alcune significativi momenti sociali legati alla vicenda di cui sopra.
- Un viceministro ammattisce del tutto e decide di operare un palese illecito subito prima di andare definitivamentein pensione. Per condire e dare maggior gusto alla vicenda, rilascia dichiarazioni farneticanti ("in tutto il mondo funziona così", etc.). E' vero che i dati sono già consultabili, ma solo dietro rilascio di documento, e comunque in maniera limitata. Si poteva trovare il modo di fare lo stesso on-line (ad esempio richiedendo la registrazione on-line di credenziali verificabili e permettendo lo scaricamento di una sola dichiarazione alla volta). Il modo di farlo tecnicamente in maniera sicura si poteva trovare. Invece no, si buttano gli elenchi lì in balia del mondo intero. A questo punto, mi può spiegare il signor Visco perché io dovrei negare il consenso al trattamento dei miei dati al supermercato a cui chiedo la tessera punti, quando lo stesso supermercato può incrociare i (pochi) dati in suo possesso con quelli delle agenzie delle entrate?
- In risposta alla follia, altrettanta follia. Al solito, guelfi e ghibellini e guerre feroci (ha fatto benissimo! è un criminale! comunista! fascista! e via discorrendo). C'è chi dice che i dati potrebbero aiutare l'anonima sequestri (?). C'è chi parla di furti di identità (?). Chi parla di provvedimento civile (?), ecc. Comincia un dibattito sterile, ma pieno di insulti e acrimonia, che si concluderà con un nulla di fatto, ma che lascerà tanta rabbia dentro a tutti.
- L'associazione consumatori Codacons chiede un risarcimento di 20 miliardi di euro all'Agenzia delle Entrate, da dividere fra tutti i contribuenti. Ora io dico: se uno lascia questa stronzata dentro al cervello per 30 secondi, e se lo stesso è dotato di una densità di neuroni anche un po' inferiore alla media, sente saltar fuori una domanda inquietante: chi li pagherebbe questi 20 miliardi di euro? Risposta facile facile: lo stato italiano, ovvero i contribuenti, attraverso la fiscalità generale. Quindi noi ci auto-risarciamo di circa 500 euro a testa, per ripagarli molto probabilmente nella dichiarazione dei redditi successiva. Ganzo vero? Come mai al Codacons non ci hanno pensato? Come mai hanno deciso di esporsi al pubblico ludibrio? Che abbiano una densità di neuroni di molto inferiore alla media?
- Naturalmente la magistratura deve intervenire. Lo fa inizialmente minacciando l'Italia intera. Chi usa quei dati rischia 3 anni di carcere. Mamma che paura. E come fanno a capire che uno sta usando questi dati? Un presunto esperto, intervistato da tutte le televisioni e radio rilascia dichiarazioni tipo: "sulla rete rimane sempre traccia" immagino si riferisca gli indirizzi IP, quindi siamo in grado di scovare gli scaricatori illegali. Certo, come no. Immagino quanto tempo ci vorrà per perseguire tutti gli scaricatori. Realisticamente, quanti saranno stati in mezza giornata? mille, diecimila, o molti di più? E li volete perseguire tutti insieme o uno alla volta? Ed infatti, da quando scaricare musica e video in p2p è illegale, gli arresti e le multe si contano a milioni. E la gente terrorizzata non solo ha disinstallato e-mule, ma ha anche cancellato gli HD e bruciato i DVD, non si sa mai.
- Ma poi bisogna anche indagare. Sembra che ci siano già almeno 2 procure al lavoro, Catania e Roma se non sbaglio. Mi chiedo: solo 2? E perché non 20 o 30 o anche tutte? tanto non hanno mica nient'altro da fare nelle procure. Ci sarà da ridere quando litigheranno per decidere la competenza territoriale, o quando arriveranno a risultati diversi nelle varie indagini.
- Per finire: l'authority ci dice che la mossa è stata illegale e che è illegale pubblicare adesso questi dati, chiunque li abbia. Roba che scotta, ragazzi, liberatevene. Conclude il documento dicendo che servirebbe un intervento legislativo in materia. Altre leggi insomma, ce n'è troppo poche, datevi un po' da fare in parlamento.
C'è una sola parola per descrivere tutto questo: Vaudeville
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