sabato 29 dicembre 2007

Rimorso irrazionale

Le recenti vicende in Pakistan mi fanno venire un leggero rimorso, quasi totalmente irrazionale.

La mia università riserva alcune borse di dottorato per studenti extra-comunitari. Nel mio settore (Ingegneria), ben quattro borse di studio ogni anno. Dato che siamo una Università piccola, e ci sono soltanto quattro "dipartimenti" di Ingegneria, più o meno al nostro gruppo ne tocca uno di questi quattro. Quest'anno, uno dei curriculum arrivati era di un ragazzo pakistano. Un ottimo curriculum: ha studiato in una delle migliori università pakistane, aveva ottime referenze. Io faccio parte del collegio dei docenti del dottorato, quindi l'ho valutato anch'io.

Nel valutare i suoi precedenti, non potevo fare a meno di pensare: "e se fosse un terrorista"? Non è un pensiero totalmente peregrino. Ad esempio, è successo nel passato che, con la scusa di partecipare a una conferenza scientifica in Austria, dei russi cercassero di far arrivare delle ragazze destinate al mercato della prostituzione presentando delle credenziali false all'organizzatore della conferenza, e cercando di convincerlo a mettere una buona parola con le autorità austriache per il rilascio del visto. L'organizzatore della conferenza si insospettì, segnalò lo scambio di e-mail alla polizia austriaca che svelò il piano.

Di questo ragazzo pakistano avevo solo dei fogli di carta davanti, e il sospetto che potesse essere un poco di buono mi continuava ad assillare. A questo pensiero seguivano immancabilmente i rimproveri della mia coscienza. Mi chiedevo: "sotto sotto, non sarai mica un razzista?". Perché nella solitudine della propria coscienza, uno può anche essere una carogna, e contemporaneamente un santo. Nel teatro della mia anima, io interpreto tutti i ruoli contemporaneamente.

Alla fine il ragazzo pakistano non è stato selezionato. Il razzismo non c'entra niente, e neanche la paura del terrorismo (infatti, è stato preso un Iraniano). Però, oggi, sentendo e leggendo dei disordini in Pakistan, non posso che dispiacermi per quel ragazzo. Se l'avessimo selezionato, avrebbe davati a se una prospettiva di vita migliore, qualunque cosa pensiate del nostro paese.

E mi ritrovo a provare un tantino di rimorso, quasi totalmente irrazionale.

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