Le recenti vicende in Pakistan mi fanno venire un leggero rimorso, quasi totalmente irrazionale.
La mia università riserva alcune borse di dottorato per studenti extra-comunitari. Nel mio settore (Ingegneria), ben quattro borse di studio ogni anno. Dato che siamo una Università piccola, e ci sono soltanto quattro "dipartimenti" di Ingegneria, più o meno al nostro gruppo ne tocca uno di questi quattro. Quest'anno, uno dei curriculum arrivati era di un ragazzo pakistano. Un ottimo curriculum: ha studiato in una delle migliori università pakistane, aveva ottime referenze. Io faccio parte del collegio dei docenti del dottorato, quindi l'ho valutato anch'io.
Nel valutare i suoi precedenti, non potevo fare a meno di pensare: "e se fosse un terrorista"? Non è un pensiero totalmente peregrino. Ad esempio, è successo nel passato che, con la scusa di partecipare a una conferenza scientifica in Austria, dei russi cercassero di far arrivare delle ragazze destinate al mercato della prostituzione presentando delle credenziali false all'organizzatore della conferenza, e cercando di convincerlo a mettere una buona parola con le autorità austriache per il rilascio del visto. L'organizzatore della conferenza si insospettì, segnalò lo scambio di e-mail alla polizia austriaca che svelò il piano.
Di questo ragazzo pakistano avevo solo dei fogli di carta davanti, e il sospetto che potesse essere un poco di buono mi continuava ad assillare. A questo pensiero seguivano immancabilmente i rimproveri della mia coscienza. Mi chiedevo: "sotto sotto, non sarai mica un razzista?". Perché nella solitudine della propria coscienza, uno può anche essere una carogna, e contemporaneamente un santo. Nel teatro della mia anima, io interpreto tutti i ruoli contemporaneamente.
Alla fine il ragazzo pakistano non è stato selezionato. Il razzismo non c'entra niente, e neanche la paura del terrorismo (infatti, è stato preso un Iraniano). Però, oggi, sentendo e leggendo dei disordini in Pakistan, non posso che dispiacermi per quel ragazzo. Se l'avessimo selezionato, avrebbe davati a se una prospettiva di vita migliore, qualunque cosa pensiate del nostro paese.
E mi ritrovo a provare un tantino di rimorso, quasi totalmente irrazionale.
E mi ritrovo a provare un tantino di rimorso, quasi totalmente irrazionale.
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