Micciché e la gaffe su Falcone "Triste un aeroporto col suo nome"
Sono le volte che mi sale in gola un rimorso amarissimo per essere andato via dalla mia terra a 18 anni. Da lì, forse, avrei potuto fare qualcosa di più. Forse.
Quando Giovanni Falcone fu fatto saltare in aria sull'autostrada, io ero in Sicilia, a casa dei miei. Ero già al terzo anno di Università a Pisa, ma mi trovavo in Sicilia (mi sembra di ricordare) per una pausa di studio subito prima del primo appello d'esame. Appena seppi la notizia dal telegiornale, cominciai a piangere a dirotto, irrefrenabilmente. Ed ancora adesso, a pensarci, mi viene da piangere. Sì, è vero, è triste atterrare a Punta Raisi e sentire il suo nome. Ed è triste vedere la scritta quando in autostrada ti avvicini all'aeroporto. Ed è straziante vedere il monumento dedicato al lui, a sua moglie e agli agenti della scorta, posto accanto all'autostrada, nel punto esatto in cui fecero il botto. La Sicilia è un posto tristissimo.
Ai non siciliani, consiglio di leggere il seguente libro. Potrebbe annoiarvi, oppure farvi innamorare della Sicilia. Leggetelo, ve ne prego.
Gaetano Savatteri "I siciliani" Laterza, 2006
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