Allora, non so se riesco a scriverlo stasera, sono già un po stanco, ma è da un po di tempo che volevo parlarne, e allora comincio, magari continuo un altro giorno.
Lo scorso dicembre sono stato in India per un Road Show. L'evento era organizzato dal nostro Ministero degli Affari Esteri (il buon D'Alema, mi direte!), e si chiama pomposamente "Invest Your Talent in Italy" (vedere per credere). C'eravamo noi, Politecnico di Milano, Politecnico di Torino, Bocconi, Luiss, Università di Trento e Università di Genova.
L'iniziativa potrebbe essere vista come neocolonialista, lo ammetto. Si va lì a convincere alcuni disgraziati di Indiani che possono farsi una "educazione" in Italia. L'idea, neanche tanto mascherata, è che poi questi si fermano a lavorare da noi oppure che tornano in India e aiutano le aziende italiane a instaurare rapporti commerciali con l'India. Oppure semplicemente, che sono bravi, dei cervelloni, e quindi il nostro paese ci guadagna. E per convincerli, gli offriamo anche delle borse di studio.
Capisco che molti cominceranno a scuotere la testa, la globalizzazione, si va lì a sfruttare, è una cosa brutta ecc. Bene, fermatevi un attimo e pensateci bene, perché le cose non sono mai così semplici come sembrano!
E per darvi il tempo di pensare, passiamo all'esperienza personale. Il viaggio è durato 5 giorni, durante i quali ho visitato 4 città: Bangalore, Chennai, Mumbai (ex Bombay), e New Delhi, la capitale. Una mazzata, praticamente sempre in viaggio, un albergo a sera, sempre sugli aerei. L'india è un subcontinente: come se un americano decidesse di fare 4 città europee in 5 giorni. Un vero massacro!
La compagnia era molto buona. Mi sono trovato benissimo con tutti, a partire dal grandissimo MB (il capo) e dalla efficientissima MP, sempre del ministero. Una vera sorpresa, d'ora in poi tiferò sempre per il MAE! Sono veramente grandi (non metto i nomi, magari non gli fa piacere stare su un blog quasi personale, ma tanto se spulciate li trovate anche voi). E poi Mauro Aprile (di lui metto il nome perché secondo me non si offende), uno dei giornalisti che ci ha seguito, ha documentato tutto e anche di più, e alla fine ha pure fatto un promo in DVD dell'esperienza!
E soprattutto ci ha fatto letteralmente "pisciare" dalle risate con le sue storielle su Radio Maria.
Se volete leggere uno dei documenti sul viaggio, eccovelo qui.
E poi c'erano i compagni universitari. Io ho fatto "comunella" con i romani, con Massimo Merlino di Genova, e comunque sono stato benone con tutti.
Aspe' non vi ho ancora detto un bel niente sull'India. Dato che è tardi, e sono sempre più stanco, oggi vi dirò solo che è un posto spettacolare e terribile. Non ero mai stato in un paese in cui le contraddizioni fossero così evidenti sotto gli occhi di tutti. Gente per strada dappertutto, povertà estrema, accanto a un distretto tecnologico da far invidia agli stati uniti.
Le Università indiane sono un pò sui generis. Ma di questo ne parliamo alla prossima puntata. A proposito, lazzaroni, ogni tanto scrivetemi qualche commento, soprattutto sul discorso del "neocolonialismo", mi interessa il vostro parere, sapete?
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