Io non sono nessuno per commentare quello che è successo. Non amo giudicare nessuno e per natura sono disposto alla comprensione e perfino al perdono. Di fronte a una cosa del genere mi rattristo un po', ma poi mi passa: c'è tanto male nel mondo, e bisogna pur tirare avanti e guardare ottimisticamente al futuro. Non sono pregiudizialmente anticlericale (almeno credo).
Però. Mi ha colpito una dichiarazione fatta dal segretario della locale arcidiocesi. Dice:
«Non credo possiamo giudicare il passato col punto di vista di oggi, con la nostra lente. Tutto quello che possiamo fare è assicurarci che ci sia un posto adatto, qui, dove le persone possano venire a ricordare i bambini che sono morti».Sono andato a ricercare la dichiarazione del segretario della congregazione per accertarmi fosse stata tradotta correttamente. Dal Guardian:
Father Fintan Monaghan, secretary of the Tuam archediocese, says: "I suppose we can't really judge the past from our point of view, from our lens. All we can do is mark it appropriately and make sure there is a suitable place here where people can come and remember the babies that died."E niente, mi sono innervosito.
Ma come! Abbiamo (avete) avuto un papa emerito che per anni ci ha rotto le scatole quasi giornalmente con la piaga del relativismo della morale, a suo dire una delle cause della decadenza odierna! E allora com'è che "non bisogna giudicare con il punto di vista odierno"? In che senso? Non è forse vero che la Morale Cattolica è sempre la stessa e non deve essere relativizzata, nè adeguata ai tempi che cambiano, pena la vittoria del "relativismo"?
Oppure il relativismo è solo quello mio, mentre i cattolici possono relativizzare a piacere?
Ecco perché non potrei mai essere cattolico: non vorrei mai correre il pericolo di trovarmi a fianco di gente come Padre Fintan.
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