domenica 27 maggio 2012

I bambini del Niger


 Sembra che Christine Lagarde, una delle donne più potenti del mondo, direttore del Fondo Monetario Internazionale, oggi abbia detto (d il Post):

«Penso più ai bambini del Niger, perché credo che abbiano bisogno di aiuto ancor più della gente di Atene»
Christine Lagarde, in un'intervista al Guardian sulle difficoltà dei greci dopo le misure di austerità

Ora, sebbene Christine Lagarde non sia certamente una che si commuove facilmente, e non sia tra le persone che mi stanno più simpatiche al mondo; e sebbene il FMI abbia le sue responsabilità nell'attuale andazzo delle cose; sebbene il capitalismo cattivo sia andato fuori controllo, e la crisi finanziaria, ecc.; nonostante tutto questo, non riesco a darle torto.

C'è di peggio, molto peggio a questo mondo; il capitalismo e la finanza internazionale ci è andavano benissimo quando ci facevano comodo, e ora che siamo dalla parte sbagliata, urliamo, protestiamo e battiamo i piedi.

Dai su, rimbocchiamoci le maniche, affiliamo i cervelli, stringiamo i denti e andiamo, che ce la possiamo fare.

7 commenti:

  1. D'accordo con te Giuseppe, magari cominciando a ridurre i costi dei "carcassoni" come il FMi

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    1. Quello è un obiettivo particolarmente difficile, ma chissà!

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  2. Quindi gli aiuti che l'FMI non darà alla Grecia li darà ai bambini del Niger?

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  3. Mi permetto di non essere d'accordo. Anche per quanto scrive sopra Ivo. Ma soprattutto: "rimboccarsi le maniche" prevede sia resa importanza e valore al lavoro, a scapito del capitale.

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  4. @Ivo, @Luca, non mi fraintendete. So benissimo che la Lagarde intendeva usare l'argomento dei bambini del Niger in maniera strumentale. Tuttavia, per me è stato spunto di riflessione.

    Ci lamentiamo moltissimo, noi occidentali, siamo molto sensibili alla "derivata" del nostro benessere, ma spesso dimentichiamo che in senso assoluto siamo dei privilegiati. Che l'FMI intervenga per "salvare" l'area più ricca del pianeta, ecco, questo mi fa piuttosto effetto.

    "Rimbocchiamoci le maniche" va inteso anche in maniera intellettuale, da cui il mio "affiliamo i cervelli". Perché se crediamo che il capitalismo sia al capolinea, dobbiamo proporre un modello alternativo, che sia anche di successo tra la gente, in modo che la gente possa liberamente aderirvi. E non è affatto facile, anche guardando come sono messi i partiti socialisti europei. Non crediate che in Francia il PS abbia idee migliori del nostro PD...

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  5. Sono d'accordo con te. Per uscire dalla crisi attuale, che è crisi di sistema motivata da una oggettiva complessità crescente non più riconducibile a soluzioni di tipo lineare, è necessaria una grande svolta di pensiero di carattere epocale, come lo fu quella dell'Umanesimo - che determinò l'uscita dal Medio Evo e l'ingresso nel periodo moderno - o dell'Illuminismo, con le conseguenze che tutti conosciamo per la società contemporanea.

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  6. P.S. E' tuttavia assai probabile che detta svolta, se mai ci sarà, avvenga nelle c.d. economie emergenti, dove le menti sono assai meno vincolate delle nostre da pregiudizi sedimentati - ciò che un tempo fu "rivoluzionario" e che oggi s'è mutato in "reazionario" - e probabilmente più aperte di fronte al nuovo che avanza, se non altro per il suo carattere stesso di novità con tutta la fascinazione che tale parvenza porta con sè.

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