giovedì 17 giugno 2010

Sciopero

I docenti dell'Università di Camerino hanno deciso di bloccare l'attività didattica. Le ragioni in questo comunicato stampa.

Un breve commento: quando i nostri rappresentanti vanno a discutere al ministero, vengono ricevuti da dirigenti del ministero del tesoro, e non dai dirigenti della Gelmini. Perché la riforma la fa Tremonti, e la Gelmini sta lì a fare la bella statuina. Tempo fa vi raccontavo che tante università erano in difficoltà finanziaria: oltre il 90% delle spese è in stipendi dei docenti, non comprimibili dunque. Beh, la mia direttrice ci ha detto chiaro e tondo che Tremonti ha deciso di comprimerli, così le università non saranno più in difficoltà nel fare i loro bilanci preventivi. Tutto risolto, no? Dovremmo dirgli grazie, dunque.

Dal documento dei colleghi di Camerino viene fuori che nel prossimo trienno io riceverò dallo stato circa 10.000 euro in meno di quanto mi aspettassi. E che nel corso della mia carriera, riceverò circa 130.000 euro in meno di quanto era previsto precedentemente. In cambio, i miei enti locali aumenteranno il costo dei servizi. Giusto per cercare di far capire con esempi concreti chi farà i cosidetti sacrifici per la crisi. Ah, dimenticavo: di stipendi e progressione di carriera graduate sul merito non se ne parla proprio da nessuna parte.

E alla fine, chissà se mi diranno grazie, oppure continueranno ad accusarmi di essere un fannullone.

5 commenti:

  1. disastro assoluto, hanno pure la faccia di vantarsene con l'appoggio dei bifolchi in verde.

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  2. Scusate, come al solito avevo sbagliato il link, ora va.

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  3. "un Ricercatore di 30 anni [...] e con una retribuzione netta mensile di 1300 €, subirà una perdita retributiva netta di circa 11.000€ nel triennio 2011-2013"

    scusa ma che vuol dire? che lo stipendio netto di un ricercatore verrà portato a 1000€/mese? se fosse così, sarebbe una riduzione dello stipendio netto del 23%. è un'enormità...

    e se uno ha il mutuo, e/o altre spese fisse, che fa? è agghiacciante.

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  4. @esperimento3:

    no, vuol dire che un ricercatore (ma anche un associato) partono con stipendi piuttosto bassi (ad esempio 1300) ma sanno che ogni due anni (o tre dopo l'ultima finanziaria) ci sono degli scatti di anzianità consistenti, per cui dopo alcuni anni lo stipendio sale un bel po'. In particolare, suppongo che i colleghi di Camerino si riferiscano al primo scatto, che è appunto di circa 300 euro al mese (gli altri sono molto inferiori), perché segna il passaggio da ricercatore non-confermato a ricercatore confermato.

    Questo meccanismo sindacale assurdo per la progressione di carriera, che tiene conto solo dell'anzianità e in nessun modo del merito, era però lo zuccherino che rendeva appetibile la carriera accademica.

    Ora Tremonti ha bloccato gli scatti di anzianità nel prossimo triennio. Questo vuol dire che il ricercatore in oggetto, che si aspettava un aumento, non l'avrà, perdendo circa 11.000 in tre anni (dipendentemente da quando avviene lo scatto). Inoltre, Tremonti ci dice che lo scatto è effettivamente "perso", cioè non verrà mai più recuperato, e questo significa che lo stipendio alla fine della carriera sarà più basso. E, come chiunque può capire da solo, questo danneggia in maniera infinitamente superiore chi è all'inizio della carriera rispetto a coloro che stanno per andare in pensione. Spero sia più chiaro adesso!

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  5. @knulp. ah, non avevo capito che si riferivano agli scatti, grazie.

    la manovra resta comunque molto preoccupante e non mi stupiscono gli scioperi.

    alessandro

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