venerdì 16 ottobre 2009

Dieci anni di PACS

I PACS in Francia hanno compiuto 10 anni. Auguri! Ho sentito la notizia ieri a Caterpillar. L'unico giornale italiano che se ne è occupato mi risultà essere l'Unità. Da quello che ho capito, i PACS in Francia sono un enorme successo. Una unione su due si è successivamente trasformata in matrimonio. I PACS in Francia sono oggi una cosa talmente normale che le polemiche che ci furono 10 anni fa alla loro approvazione sembrano questioni di un secolo fa (e infatti sono del secolo scorso!). Ricordo furono introdotti dal governo Jospin.

Niente disintegrazione della società, niente aumento dei divorzi, niente di niente. Si diceva fosse il "matrimonio di serie B", il "matrimonio omosessuale". In realtà, solo il 4% di queste unioni risulta essere di persone omosessuali.

Non un solo problema che sia imputabile ai PACS. Un successo straordinario!
Ecco come chiude l'articolo dell'Unità:
Se si guardano le statistiche poi, si vede che la cifra dei matrimoni negli ultimi dieci anni è rimasta pressoché stabile, intorno ai 270mila. Con un paradosso: che il sacro vincolo matrimoniale viene dissolto nel 47 per cento dei casi, contro il 16 nel caso delle unioni civili. Pacs più solido del matrimonio in chiesa? Forse, di certo una forma coniugale sempre più adatta alle esigenze delle coppie di oggi: meno sacrale e soprattutto meno impegnativo da dissolvere. Il provvedimento è stato un tale successo che negli anni è stata la destra a incaricarsi di migliorarne l’attrattiva. Indotta dalla spinta nella società (6mila i pacs nel 1999, 25mila nel 2002, 77mila nel 2006, 102mila nel 2007), l’Ump ha parificato il regime fiscale di pacs e matrimonio e introdotto la comunione dei beni anche per le unioni civili. L’ultima riforma, quella per introdurre le pensioni di reversibilità per i pacsati, è stata una promessa elettorale di Sarkozy. La prova che le mentalità possono evolvere.
Non affonderò il coltello sulla situazione italiana. (Binetti, quando te ne vai?)

2 commenti:

  1. La Binetti non viene cacciata a calci in culo come meriterebbe perché rappresenta una parte della società, quella cattolica ligia alle direttive dei vescovi e del Vaticano, che naturalmente vota con i clerico-fascisti.

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