Stanno per finire le vacanze in Sicilia, e prima della partenza, io e mia moglie passeggiamo per il centro di Marsala per comprare gli ultimi regalini da portare ad amici e parenti toscani. Mi capita di passare davanti a una delle due librerie di Marsala.
Due librerie! A pensarci, ancora non ci si può credere. Marsala ha quasi 80.000 abitanti, ma sparsi in un territorio immenso diviso in più di 100 piccole contrade. Il centro storio è di dimensioni medie, e il livello culturale medio è (o dovrei dire era?) piuttosto bassino. Quando frequentavo il liceo, più di 20 anni fa ormai, non c'era nemmeno una libreria, e non mi sembrava che i marsalesi ne sentissero la mancanza, a parte ovviamente il sottoscritto e pochi altri. C'era solo una cartoleria che in un angolino teneva alcuni libri. Proprietario della cartoleria era il signor Pellegrino, il cui figlio aveva una vera passione per il libri. Quando ereditò l'esercizio, ormai molti anni fa, il figlio decise di trasformarlo nella Libreria Pellegrino. Pochissimi avrebbero scommesso sul successo dell'iniziativa. Una libreria a Marsala? I Marsalesi a leggere libri? Nessuno ce li vedeva.
Negli anni, Pellegrino accumulò una incredibile quantità di libri nel piccolo locale. Entrandoci, bisognava zig-zagare tra le cataste di libri, e sugli scaffali i libri erano disposti su più file. Il proprietario però si ricordava dove fosse ogni singolo volumetto che gli chiedevo, e rimanevo sempre piuttosto sorpreso quando lo vedevo riemergere dietro una catasta con un giallo di Durrenmatt piuttosto che con un saggio di Sciascia, come un bambino davanti all'ennesimo vecchio trucco di un vecchio prestigiatore. Al signor Pellegrino bisogna anche riconoscere un notevole spirito di iniziativa: sempre presente con una bancarella alle notti bianche che le varie amministrazioni hanno organizzato negli ultimi anni, cercava di coniugare l'esigenza di venire incontro al pubblico più "in" esponendo lussuosissime edizioni di storia Marsalese (ne avrà venduti un paio al massimo), con quella del pubblico più terra terra, che prediligeva le ricette di Suor Germana, o con i tascabili dedicati ai turisti per caso.
Poi arrivò la concorrenza, e forse diventò più duro tirare avanti da soli, chissà. Così adesso la Libreria Pellegrino è diventata un "Giunti al Punto". Il negozio ha meno fascino per me, ma non credo di avere il diritto di protestare, non potendo ritenermi più cittadino Marsalese a pieno titolo.
La seconda libreria è Mondadori ed è più recente. Il proprietario è un mio conoscente e coetaneo, Alfredo Bilardello, e devo dire la verità, è l'ultima persona al mondo che avrei immaginato potesse buttarsi in un'iniziativa del genere. Perché, e ormai l'avrete capito, i librai a Marsala hanno avuto vita dura. E se era dura per una libreria, figuratevi per due! La libreria di Alfredo è in posizione centralissima, nella piazza "Matrice" davanti la cattedrale, e sulla stessa via XI Maggio del concorrente Pellegrino. Eppure, sono passati tanti anni e sono sempre lì entrambi.
Qual'è la morale di questa storia? Non so se ci sia una morale, ma alcune cose degne di osservazione sì. Innanzitutto, nonostante tutti i fattacci e le schifezze, e nonostante la naturale propensione a lamentarci di noi italiani, e nonostante la ancora più naturale propensione al "gattopardismo" di noi siciliani, la nostra società si evolve e migliora. E avere dopo 20 anni due librerie in buona salute in una città come Marsala, secondo il mio modesto parere, è un segnale di notevole miglioramento. E poi: se vuoi far leggere la gente, devi dargli l'opportunità di farlo. E infine: chi l'ha detto che non ci sia voglia di rischiare in proprio, iniziativa personale e propensione all'imprenditoria in Sicilia? Basta dargli un minimo di possibilità.
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