venerdì 22 maggio 2009

Valutazione

Tutti parlano di meritocrazia e valutazione. Bene, anzi benissimo. Inoltre, spesso in vari blog che frequentano mi invitano a non fare polemica estemporanea gridando all'attentato alla costituzione ogni volta, ma a valutare concretamente i risultati dei provvedimenti del governo. Ok, vi prendo in parola e ci provo con il mio ministro di riferimento, Maria Stella Gelmini.

Il governo è in carica da un anno, e da quasi un anno la ministra Gelmini ha deciso di cambiare l'università italiana con la sua "riforma". Una prima valutazione è stata fatta da "La voce" qui. Diciamo che Checchi e Jappelli sospendono il giudizio negativo in attesa del prossimo (decisivo) anno.

La scusa per la mia analisi invece si basa su una recente e-mail da parte del mio rappresentante CUN. Cominciamo dal provvedimento di riforma dei concorsi.

Concorsi

Ve ne avevo già parlato qui. Breve riassunto: quando si chiude un bando di concorso, bisogna procedere alla nomina della commissione da parte del ministero. Il ministero nomina in base ai risultati di elezioni fra tutto il corpo docente del settore scientifico disciplinare (SSD) in cui è stato bandito il concorso. La legge Gelmini cambia il meccanismo di elezione secondo un complicatissimo algoritmo. Al momento di fare il decreto attuativo, sette saggi nominati dal ministero per fornire l'interpretazione autentica della legge si arresero, e si affidarono all'Avvocatura dello Stato, che in breve tempo fornì l'interpretazione "ufficiale". Quindi fu emanato il decreto, e furono indette le elezioni.

Ad oggi la situazione è la seguente: il meccanismo è "bacato". Per almeno 20 SSD non funziona. In altre parole, pur ricorrendo ad elezioni supplettive ad oltranza e quant’altro previsto dal decreto, per almeno 20 SSD non si riesce in alcun modo a costituire le liste di ordinari previste dal decreto stesso.

Dal momento che il decreto richiede che tutti gli SSD debbano avere completato le liste prima di procedere al sorteggio, la mancanza di anche una sola di esse blocca la designazione delle commissioni per tutti i concorsi. Dunque: tutto fermo.

Bisognerebbe riscrivere il decreto attuativo, dunque. Sembra facile... ma non lo è, perché il meccanismo di designazione delle commissioni è di fatto già stabilito all’art. 1 comma 4 della legge 1/2009. Da mesi si sta tentando di scrivere un decreto attuativo che, rispettando la legge, risulti realizzabile, ma evidentemente invano. Ricorderete che ci hanno provato nell’ordine:
  • una commissione di sette "saggi", comprendente anche tre illustri giuristi
  • l’Avvocatura dello Stato;
  • funzionari e consiglieri del ministro;
con i risultati che ora constatiamo.

Valutazione
La valutazione di questo provvedimento dipende dall'obiettivo prefissato. Se l'obiettivo è quello dichiarato pubblicamente più volte (e anche recentemente dalla ministra) di migliorare il meccanismo dei concorsi per favorire la qualità ed evitare inciuci, possiamo dire che l'obiettivo è parzialmente fallito. Si sono evitati inciuci perché si sono di fatto bloccati i concorsi! Io valuto in maniera pessima il fatto di mantenere sospesi i concorsi per circa un anno, ma magari per qualcuno va bene così.

Se invece l'obiettivo "vero" era di prendere tempo e bloccare di fatto ogni tipo di assunzione a prescindere, allora l'obiettivo è stato centrato in pieno. Ormai tra i docenti è questa l'interpretazione che va per la maggiore (almeno Mussi aveva bloccato i concorsi palesemente).

Il Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO)

Si era detto che i tagli sull'FFO non sarebbero stati uguali per tutti: che le Università "virtuose" avrebbero ricevuto meno tagli. In realtà non si sa bene cosa si intenda per "virtuosa", il tutto viene rimandato al DDL di cui parlerò più avanti.

Il mio rappresentante CUN mi riferisce che le università ancora non sanno quanto FFO abbiano a disposizione per il 2009 (leggete bene, siamo a maggio e gli atenei non sanno quanti soldi lo stato darà loro per l'anno in corso). Cioè, al solito, alle dichiarazioni di intenti del ministro non è seguito un bel niente. Checchi e Jappelli scrivono:
Entro il 31 marzo 2009, il ministro avrebbe dovuto definire con apposito decreto in che modo la qualità dell’offerta formativa e della ricerca saranno utilizzate per ripartire i fondi. Non lo ha fatto e il ritardo è grave e inspiegabile, anche perché nei prossimi anni le università subiranno i tagli previsti dal decreto legge 133 del giugno 2008, tagli che peraltro hanno colpito tutti gli atenei, indipendentemente dai risultati conseguiti.

In queste condizioni gli atenei non sono in grado tra l'altro di fare bilanci di previsione per il 2010, che comunque si presenta estremamente difficile: se non ci saranno aumenti di risorse è prevedibile che molte università nel 2010 non riescano a chiudere i bilanci in pareggio.

Valutazione
Non ho altre parole: PESSIMA.

Disegno di Legge

Ci sarebbe una proposta di DDL che circola. In realtà ne circolano una quantità impressionante di versioni, anche abbastanza in contrasto fra loro. Gira anche l'aneddoto (attendibile) che mentre il CUN disponeva di una certa versione, quella più aggiornata nelle mani del ministro fosse successiva di ben 34 revisioni (il numero di versione era superiore di 34)...

In ogni caso una versione "finale" sembra ancora lontana. Eppure la presentazione ufficiale del DDL "definitivo" era stata annunciata già mesi fa. Ad un certo punto si era saputo che "nel consiglio dei ministri dell'8 maggio il DDL verrà illustrato al governo". L'8 maggio è passato senza che nulla capitasse. Ora il ministro ha di sua bocca fatto sapere al CUN che, per varie ragioni, la presentazione ufficiale del DDL slitterà probabilmente a dopo le elezioni europee.

Da chi vengono preparate le bozze di questo DDL, e con chi vengono discusse? Non è chiaro. Il ministro aveva fatto preventivamente sapere al CUN che sarebbe venuta per un incontro ufficiale, con tema proprio il DDL. Ebbene, l’apparizione del ministro in CUN è stata cronometrata dai miei colleghi: dal momento in cui è entrata in aula CUN al momento in cui ne e’ uscita, sono trascorsi esattamente 18 minuti e 16 secondi, compresivi degli interventi introduttivi di "saluto" e altre questioni secondarie.

Il ministro ha in sostanza fatto una visita di cortesia durante la quale ha parlato circa 12 minuti, dicendo cose generiche che comunque già traspaiono dalle varie versioni note del DDL. Poi, senza accettare alcun contraddittorio è andata via di corsa. Il resoconto dell'incontro si può leggere qui.

Il DDL sta prendendo forma senza alcun dibattito istituzionale con le parti in causa. Non si sa né dove, né come, né quando queste bozze vengano scritte o discusse, né con precisione da chi. Certamente non vengono dibattute alla luce del sole con la comunità accademica, che resta spettatrice sbigottita di questo stillicidio di notizie, "versionature" e annunci mediatici.

Valutazione
Qui siamo all'ABC della politica. E' così che si porta avanti una riforma di sistema? E' così che il ministro interagisce con le parti in causa?
(A proposito di trasparenza e dialogo, Mantellini fa un resoconto dell'avventura della Gelmini su YouTube, deludente anche questa).

Naturalmente, Gelmini ha avuto il coraggio di dichiarare pubblicamente che la consultazione su questo tema è stata amplissima. A prenderla in parola, avrà voluto dire che si è consultata con tutti tranne che con i docenti.

I quali si chiedono: questa riforma è per il sistema, o contro il sistema? Quelo risponderebbe: "la seconda che hai detto". Ma a parte gli scherzi, non credo che questo sia il miglior modo di procedere. Quindi, anche qui do una valutazione PESSIMA.

Conclusioni

L'Onda non c'entra niente, anzi la manifestazione degli studenti è servita alla Gelmini e a questo Governo per alzare un bel polverone e attaccare l'intera categoria del corpo docenti dell'Università.

E' vero che è passato solo un anno, ma finora si sono visti solo pastrocchi. Ci resta solo da sperare che la Gelmini migliori con l'esperienza, perché se continua così si va allo sbaraglio.

2 commenti:

  1. Hai letto la lettera della Gelmini inviata a non ricordo più quale giornale? Una ragazzina di seconda media avrebbe preso 4 dall'insegnante di lettere. Che l'Università sia in mano a una tale che dimostra così tanta ignoranza nella lingua italiana è molto preoccupante.

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  2. @sam
    Guarda, adesso sono un po' incasinato, ma appena torno ne posto un altro sulla "povera Maria Stella".
    Ma in effetti, basta andare su Youtube effettivamente, come suggerisce Mantellini, e sentire uno dei suoi ultimi video. A me è venuta una botta di sonno dopo soli 15 secondi. E' un'esperienza da provare...

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