La religione cattolica è "materialistica". Per la religione cattolica, un atto materiale peccaminoso è sempre peccato, non importa il fine o la predisposizione con il quale lo si compie. Metilparapen ce lo ricorda (se mai ce ne fosse bisogno). L'atto in se quindi non è mai solo formale, ma è sempre anche sostanziale.
Ora, alcuni cattolici in realtà interpretano la loro religione in maniera piuttosto liberale. Tali "esemplari" sono presenti non soltanto tra il gregge che ha bisogno di essere guidato, e su cui i pastori più di una volta chiudono un occhio, ma anche tra fini teologi, intelletuali e cardinali. Io personalmente faccio il tifo per loro. Sono un ateo liberale, non mi importa che il mio prossimo creda in dio, purché non venga a rompermi i maroni. Il mio ragionamento (per esperienza personale) è che un "cattolico liberale" mi darebbe decisamente meno fastidio, sarebbe decisamente più innocuo, e anche una persona con cui magari discutere dei massimi sistemi (anche perché un mondo di atei lo vedo come un traguardo irraggiungibile durante la mia esistenza...)
Si dirà: "ma cattolici-liberali è un controsenso, un ossimoro", concludendo che ogni cattolico deve essere redarguito e mandato a quel paese. Non esiste il cattolico buono: in quanto deve obbedienza al papa, ogni cattolico è un "nemico".
La premessa è decisamente vera. Ma sulla conclusione non sono d'accordo. E' sicuramente più semplice far ragionare il sedicente "cattolico-liberale" che il cattolico fondamentalista. Inoltre, usando la faccia cattiva con tutti i cattolici si rischia di compattarli, dare argomenti agli oltranzisti, umiliare i dialoganti. Io personalmente ho trovato moltissimi cattolici completamente in disaccordo con il papa, al punto da criticarlo aspramente. Al mio solito commento che ogni cattolico debba obbedienza al papa, questi fanno spallucce.
Evidentemente, la religione cattolica si è già evoluta forse anche grazie a Ratzinger. Basta leggere i risultati di un sondaggio svolto presso i cattolici francesi (qui un articolo inglese che ne parla). Evidentemente, questi non sono più i cattolici di Benedetto XVI, questi sono i cattolici del nuovo millennio. Chissà quando le gerarchie attuali prenderanno coscienza della loro sconfitta.
Concordo con la tua analisi. Credo tuttavia che le gerarchie cattoliche sian troppo prese dai loro successi in campo politico (soprattutto in Italia) per accorgersi di alcunché.
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