Alla mia Università è stato inaugurato qualche giorno fa un nuovo master internazionale: IMCNE. A differenza di iniziative precedenti, questo è aperto a studenti da tutto il mondo, e dura 2 anni. Dal punto di vista dei contenuti è completamente equivalente a una laurea specialistica italiana, o se preferite, a un Master of Science o Master of Engineering inglese. Anzi, noi obblighiamo a fare una stage negli ultimi 3-6 mesi di corso presso una delle aziende partner, cosa che all'Università non sempre accade. L'unica differenza è che il titolo che rilasciamo in Italia non ha valore legale (cioè non ha valore di titolo ufficiale per i concorsi pubblici). Non è che poi me ne importi molto. Abbiamo messo a disposizione 20 posti, 10 con borsa di studio di 8.000 euro l'anno, altri 10 a pagamento.
Le selezioni si sono chiuse questa estate. Abbiamo avuto ben 270 domande in tutto, di cui soltanto una dall'Italia, circa 70 dall'India, circa 90 dal Pakistan, e a scendere da varie altre parti del mondo. Perfino un americano USA (che però non aveva i titoli adeguati). Dall'India, sorprendentemente, studenti con ottimo curriculum. Ben 20 di questi 70 venivano da Università nelle top 50 in India, ben 5 venivano da università nelle top 10.
Dei 50 che abbiamo messo in lista e chiamato in ordine, solo 16 alla fine hanno accettato, 10 con borsa e 6 a pagamento. L'italiano, che era stato messo fra i primi, ha rifiutato. Alla fine abbiamo una buona composizione internazionale: indiani, pakistani, tunisini, un thailandese, un siriano, uno dal bangladesh.
Che solo 6 abbiano accettato è abbastanza comprensibile: si tratta di gente che viene da paesi poveri, e senza borsa di studio ci pensano 10 volte. Anche perché, magari, hanno vinto un posto anche in una Università inglese più prestigiosa, e magari preferiscono l'Inghilterra o la Germania all'Italia (e come dargli torto?).
Il fatto che non abbiamo alcun italiano, e che solo uno abbia fatto domanda, è anche abbastanza comprensibile: primo non abbiamo fatto molta pubblicità in Italia perché ci sarebbe costata troppo; secondo, le Università "colleghe" non ci mandano volentieri i loro studenti, anzi ci fanno una guerra spietata. Per ultimo, ma non ultimo per importanza, la maledetta faccenda del valore legale. E poi Master in Italia suona male, si pensa sempre a ben altro tipo di iniziative.
Ieri e oggi ho fatto le mie prime 4 ore di lezione. Sono ragazzi svegli e simpatici, penso che mi troverò benissimo con loro. Spero solo che il nostro ministro Maroni e i nostri lungimiranti parlamentari leghisti non gli mettano troppo i bastoni tra le ruote.
Ah, dimenticavo: le borse di studio vengono per la maggior parte da Camera di Commercio, ICE, da aziende partner, e dalle 6 rette; i soldi pubblici spesi in questa iniziativa sono i nostri stipendi e il costo delle infrastrutture, poca roba in fondo. Secondo me, ne vale la pena.
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