martedì 27 maggio 2008

Sono un po' nervosetto

Vediamo se mi riesce di spiegarvi perché.

Non sono cattolico. La mia famiglia d'origine sarebbe cattolica, ma di un cattolico molto blando, tipicamente siciliano. E' tanto se vanno a messa una volta l'anno. Ho fatto la prima comunione in ritardo (11 anni, al catechismo ero in più grande e mi vergognavo un pochino) perché loro rimandavano, per pigrizia suppongo, anche se non ho mai saputo il vero motivo. Non mi si dica che sono prevenuto: sono uno dei pochi bambini che ha letto (pezzi della) Bibbia, e mi sono anche fatto delle belle risate per le storiacce che ci sono raccontate. Fino a qualche tempo fa, citavo a memoria.

Ma ora, non sono più cattolico. Direi ateo, o agnostico se preferite (non sono affezionato alle definizioni).

Mia moglie non è neanche battezzata. Famiglia di mangiapreti, non ha mai sentito la mancanza della religione, nè l'esigenza di avvicinarsi al cattolicesimo.

Quando ci siamo sposati (civilmente), abbiamo deciso di non battezzare i nostri figli. Il master plan è: facciamoli arrivare all'età della ragione, poi se ne discute. E poi B16 ha appena detto che non esiste più il limbo, anche a fare i cinici superstiziosi non c'è più ragione per essere prudenti!

Adesso ho un figlio di 4 anni e una figlia di quasi 2. Mio figlio frequenta la scuola materna. Quando l'anno scorso ho fatto domanda per iscriverlo alla scuola statale, non riuscivo a credere ai miei occhi: il modulo contiene due belle caselle quadrate, con scritto sopra "si" e "no", e accanto la domanda: volevano sapere se accettavo di far seguire a mio figlio l'ora di religione.

"L'ora di religione alla materna? ma in che paese viviamo?". Istintivamente, ho messo la crocetta su "no". L'ora di religione alla scuola materna! Non riuscivo a farmene una ragione. Per fortuna che mi fanno scegliere! Ma che paese!

Ma come spesso succede, preso da mille cose, mi è presto passato di mente.

In cosa consiste l'ora di religione alla scuola materna? non lo so esattamente. Sembra che l'insegnante non sia poi bravissima a tenere una classe di 24 bambini urlanti, e quindi ricorre spesso e volentieri a videocassette. Non so cosa mandi sul video, immagino roba presa da "Famiglia Cristiana", tipo vita di Gesù a cartoni animati, o roba del genere.

Mio figlio naturalmente sta fuori. Di solito, viene mandato nell'altra classe (quella dei "grandi" di 5 anni). Sono solo in due a non fare religione: una bambina di colore, e lui. Paese cattolico, che volete, noi atei siamo emarginati. Ultimamente la bambina di colore non è venuta, quindi lui è da solo. Per fortuna una maestra dell'altra classe passa molto tempo con lui, chiaccherando per la maggior parte del tempo (mio figlio è un gran chiaccherone), alle volte gli organizza qualche giochino. Ma lui si annoia a morte.

Qualche giorno fa, mentre lo accompagnavo in bici, mi chiede: "mi vieni a prendere prima di pranzo, papà?". Come? Ho sentito bene? Di solito, quando vado a prenderlo all'1.30 non vuole venire via per continuare a giocare con gli amici, e ora vuole venire via prima di pranzo?
"Come mai?". Silenzio, niente risposta. "Senti non ce la faccio oggi, ti vengo a prendere subito dopo pranzo". "Ti prego papà!", "Mi dispiace, oggi non è possibile".

Quando vado a prenderlo, mi aspetta dietro la porta con la maestra Giovanna. Mentre andiamo via in bicicletta gli chiedo:
"Senti, perché volevi essere preso prima di pranzo, oggi?".
"Perché oggi c'è religione, e io non voglio restare da solo".
"Non resti solo, c'è la maestra Giovanna",
"Sì, ma il mio amico XXX, anche lui vuole restare con me a giocare, ma lui deve entrare e non vuole entrare, e io non voglio restare fuori da solo".
"..."
"..."
"Ma i tuoi amici si divertono a fare religione?"
"No"
"Ma che fanno là dentro?"
"Hanno visto una cassetta alla televisione"
"E non gli è piaciuta?"
"No, XXX vuole restare a giocare con me".
"Ma tu, vorresti andare dentro anche tu?"
"..."
"..."
"Domani vieni a prendermi prima di pranzo?"
"Domani non c'è religione",
"...",
"c'è solo il Lunedì",
"..." (sento "a pelle" che un sorriso è spuntato sul suo viso dietro la schiena)
"..."
"papà, ma dopo che uno è fidanzato, alla fine dei giorni si deve sposare? Perché YYY dice che non è vero e poi XXX dice che ...."
"!!!"

Beh, che ne dite? non ho ragione di essere nervosetto? Ma vi sembra giusto che un bimbo di 4 anni debba fare un'ora di religione alla settimana? Cui prodest?
E ora che facciamo? Lo rendiamo un'emarginato, o gli facciamo fare il lavaggio del cervello da "Famiglia Cristiana"??

Voi che ne pensate?

10 commenti:

  1. Lascia scegliere lui.
    Secondo me, col padre che si ritrova, il lavaggio del cervello a quelli là non gli riesce, e almeno lasci a lui la scelta... sul lato sociale della faccenda. :)

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  2. grazie per il complimento, ma in realtà fare il padre è veramente complicatissimo, io sto imparando giorno per giorno, e di errori ne ho già fatti a iosa.

    Non credo che il suo cervellino avrà ripercussioni dalle "lezioni" di religione. Quindi, probabilmente alla fine farò scegliere lui. Che però mi sembra abbia già scelto: vuole essere prelevato prima che cominci l'ora di religione per non dover entrare e per non restare da solo. Solo che c'è un problema di orari... vedremo l'anno prossimo (questo è quasi finito ormai).

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  3. Io lo lascerei con gli altri (l'ho fatto finora con mio figlio, vedremo l'anno prossimo alle elementari).

    Io ero alle superiori (come te, del resto) quando c'è stato il concordato e, tanto per essere più laici, è stato introdotto l'insegnamento si religione alla materna (che dopo la Moratti si chiama Scuola dell'Infanzia, non sgarrare! ;-)

    Ricordo che in famiglia da me (famiglia cattolicissima) si era tra il perplesso e lo sbigottito.
    A cosa serve religione alla materna?

    E soprattutto, che senso ha non poter fare il presepe ma poi avere il crocifisso là in alto, e l'ora di religione?

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  4. La faccenda della religione alla scuola materna mi era sfuggita, all'epoca del concordato craxiano, evidentemente pensavo ad altro!

    Più che altro mi incazzo per i soldi pubblici spesi inutilmente.

    Stiamo discutendo da un po' con mia moglie se non sia meglio fargli fare tutto, anche l'inutile ora di religione. Poi starà a noi spiegare a casa il nostro punto di vista. La paura è quella di confonderlo un po'. Ma prima o poi accadrà comunque, e allora, forse tanto vale esporlo subito anche a questi discorsi. Mah, come detto, ci penseremo tutta l'estate!

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  5. Queste vicende, che anch'io ho vissuto, sono la prova che la religione a scuola è, alla fin fine, imposta, poiché non c'è un'effettiva libertà di scelta.

    Infatti, spesso, come del resto è accaduto al mio primo figlio, l'allontanamento dalla classe è vissuta come una punizione.
    Tutti i miei quattro figli, comunque, hanno scelto liberamente (cioè, senza l'imposizione dei genitori) se fare religione o meno.

    Il primo, giunto alla terza elementare, ha deciso di non frequentarla; il secondo idem, il terzo è indeciso, l'ultima frequenta ma è molto piccola.

    Queste, al di là delle formalità, non sono altro che imposizioni, vilenze contro la libertà di religione o di "non religione"; all'epoca, quando si discusse dell'irc a scuola, ricordo bene che alcuni parlamentari di sinistra (forse radicali) previdero lo stato di cose che ora sappiamo essere realtà.

    Quanto alle cassette, ti consiglio di vigilare sul tipo di immagini che vengono proiettate in classe.

    Mio figlio, il terzo, dopo aver visto un film (un cartone animato) sulla crocefissione di Gesù, è rimasto talmente turbato dalla visione dei chiodi che si conficcavano nella carne, o del fatto che si debba morire, per molto tempo, quasi un anno.

    Non voglio spaventarti, magari mio figlio, come altri bambini di cui ho notizia, sono particolarmente sensibili, però un po' di prudenza non guasta.

    E' scontato dirlo, ma hai tutta la mia solidarietà.

    A presto.

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  6. Penso che in un mondo normale su potrebbe portare la cosa in tribunale.
    A te tutta la mia solidarietà. E piacere di conoscerti.
    Sei un bravo papà.

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  7. Ciao, arrivata via Il Laicista.
    Che dire? Figlia di genitori cattolici ma poco osservanti (mio padre per niente), ho avuto una nonna bigotta e ho pure studiato dalle monache.
    Sono anche stata sposata ad un insegnante di religione che, però, almeno didatticamente non era un mostro, nonostante la materia insegnata.
    Ho un figlio di quasi 16 anni che NON VOLEVA ASSOLUTAMENTE avvalersi della frequentazione dell'ora di religione, ma poi il padre ci avrebbe fatto una figura un po' così.
    Io lo avrei lasciato libero di scegliere.
    Come siamo messi?
    Come te non amo le definizioni, anche se penso di essere agnostica, cioè di esserlo diventata nel tempo. Non so se lassù ci sia Qualcuno o meno, magari spero di sì, ma poi parte la sequela dei perchè e dei percome, e allora mi fermo.
    Il mio ragazzino, studiando Darwin, all'improvviso proruppe con un "Allora quelle che ci raccontavano in chiesa erano solo balle", e da allora ha deciso di essere ateo. Io, garbatamente, gli ho solo spiegato che, prima di definirsi questo o quello, deve studiare, studiare, studiare.
    L'anno prossimo inizia con la filosofia: staremo a vedere.
    Bel post, davvero.
    Insegnare religione ai piccoli si risolve, generalmente, in un maldestro tentativo di indottrinamento.
    Ciao.

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  8. Complimenti per il B16: sembra il nome dell'ennesima vitamina del gruppo B.
    :)

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  9. A tutti: grazie mille per la solidarietà!

    @illaicista: grazie per la segnalazione. Mio figlio è in effetti abbastanza sensibile a certe cose. Figurati, non vuole vedere certi cartoni animati per paura che ci siano scene "paurose", e in generale si rifiuta di vedere cartoni "nuovi" per paura di sorprese. Non credo che prenderebbe bene una scena di una crocifissione.

    Però, gli piace ragionare con il suo cervellino, e di solito non si beve tutto quello che gli dico. Se non gli torna, prova anche ad argomentare e ribattere. E' una testa dura.

    Quindi alla fine penso che gli darò anch'io libertà di scelta, con un occhio sempre attento a capire che succede là dentro, e spiegandogli per bene cosa vuole dire "essere religiosi".
    (Uff che fatica!)

    @sam: penso che mi terrò alla larga dai tribunali per ora! Non credo di avere abbastanza pazienza per quello. Benvenuto comunque.

    @dyo: benvenuta! vedo che tuo figlio ama ragionare con la sua testa. Allora possiamo mettere un po' di speranza nelle nuove generazioni! auguri a te e a lui per i suoi studi.

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