lunedì 12 novembre 2007

Università a pezzi (?)

Ho appena finito di guardare su La7 la trasmissione "Exit". Come molti sapranno, è un programma di approfondimento giornalistico, questa volta dedicato all'Università. La puntata è intitolata simpaticamente "Università a pezzi". Alcuni servizi di denuncia passabili. Ma in studio avviene il "meglio". Ospiti il ministro Mussi, il direttore del Messaggero, il rettore dell'Università di Tor Vergata.

Mentre ascoltavo, mi sanguinavano le budella. Il ministro rivendicava di aver fatto questo e quello. "Ho bloccato la legge Moratti", e "ho bloccato i concorsi di associati e ordinari", e "ho messo un freno al proliferare di Università e corsi di laurea, e lauree facili", e "ho chiesto che vengano ridisegnate le classi di laurea", e "ho chiesto di ridisegnare i parametri per il concorso da ricercatore", e "ho chiesto di accorpare i settori scientifico-disciplinari", e "tra poco faremo il nuovo concorso per ricercatori, assumeremo 4000 giovani ricercatori". Forse erano giovani un anno fa, quando hanno fatto questa promessa. Non so se saranno ancora giovani quando finalmente ci sarà questo concorso. Inoltre, l'assunzione implicita del discorso di Mussi è che "ricercatore = giovane" e viceversa. Quindi, un giovane non può essere professore associato, né tanto meno (orrore!) professore ordinario. Per i giovani, c'è il concorso da ricercatore, al massimo.

In un anno e mezzo di governo, il ministro Mussi ha bloccato. E ha chiesto che venga fatto. In concreto, da un anno e mezzo l'Università è ferma, tutto bloccato. Grazie, ministro Mussi.

Che c'entrava il direttore del Messaggero, con la trasmissione? Boh, forse era lì in quanto laureato.

Il rettore di Tor Vergata, invece mi ha impressionato. Cioè, mi ha fatto impressione proprio. Ha fatto proposte ridicole, tipo: "ogni anno va fatto un controllo sulla produttività dei professori nel campo della ricerca, se non producono abbastanza gli si abbassa lo stipendio o si buttano fuori." E chi li farebbe 'sti controlli? Io, lui? Ci controlliamo a vicenda, professo'? E chi li paga questi revisori? Li facciamo lavorare gratis? Ma se non si riesce neanche a trovare dei revisori decenti per una cosa semplice semplice come CIVR!

(Il CIVR è un comitato per la valutazione della ricerca, ogni 3 anni si dovrebbero raccogliere le più importanti pubblicazioni e prodotti della ricerca (come brevetti o altro) di ogni gruppo di ricerca all'interno di ogni Università, revisionarle e fare una classifica di merito. Una percentuale del Fondo di Finanziamento Ordinario delle Università dipende dall'esito di tale valutazione. Tra poco comincerà un altro giro di valutazioni, il secondo. Sempre che Mussi non lo blocchi prima.)

Insomma, caro Magnifico Rettore, parole a caso in libertà, dette probabilmente da uno di quei decrepiti "baroni" che bisognerebbe combattere all'interno delle nostre Università. Se ne stia a casa la prossima volta, che è meglio per tutti.

Infine, la conduttrice, Ilaria d'Amico, che bastona a caso, e elogia a caso. Secondo me non capisce niente di quello di cui si sta discutendo. Elogia Mussi, poi lo rimprovera, poi lo minaccia che terremo d'occhio la vicenda, poi lo invita a impegnarsi formalmente. Secondo me, queste sono marchette della peggior specie. Se almeno fossero fatte da un giornalista vero.

Per concludere, siccome non c'è tempo, la d'Amico salta 4-5 interventi da parte di "giovani" studenti in studio tra il pubblico. Uno, inquadrato mentre la d'Amico eliminava allegramente il suo intervento dicendo "magari ne riparleremo un'altra volta", mostrava una faccia parecchio sfavata, delle serie "ma che cazzo mi hai fatto venire fino a qua e poi non mi fai neanche parlare".

Insomma, un'altra altissima prestazione da parte del nostro giornalismo e della nostra classe dirigente. Applausi, sipario. Domani si torna a lavorare.

PS: se avete voglia di sapere cosa combina il nostro beneamato ministro, date uno sguardo al blog del programma...

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