Ho solo 38 anni, e non ho vissuto gli orrori del '900. Tecnicamente, è impossibile ricordare qualcosa che non si è vissuto. Nonostante tutti i nostri sforzi, immedesimarsi negli altri è sempre molto difficile. Se poi stiamo parlando di quello che probabilmente è il più grande orrore della storia dell'umanità, allora lo sforzo diventa incommensurabile. Leggendo il "Diario di Anna Frank" ci si può avvicinare alla periferia estrema dell'orrore. Ma quello è ancora niente.
Perché è successo? Soprattutto questa è la domanda che mi rimbalza in mente. Non sono mai riuscito a spiegarmi come sia stato possibile assistere inerti a quello che stava succedendo e poi avere il coraggio di guardarsi allo specchio.
Italiani brava gente? Alcuni lo sono stati, la maggior parte lo sono stati molto meno, molti (troppi) sono stati proprio cattivi. Non mi sento in colpa per loro.
Tecnicamente, è impossibile per la maggior parte di noi ricordare l'olocausto. Abbiamo però fatto un nodo al fazzoletto: almeno una volta l'anno bisogna chiedersi tutti insieme "come è stato possibile che succedesse?". Chissà, forse un giorno lo capiremo.
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