Quello che mi ha colpito di più di questo filmato delle Iene sono le centinaia di persone che negano l'evidenza. Il caso è self-evident (ovvero senza bisogno di spiegazioni o commenti ulteriori). Eppure, queste persone negano l'evidenza e difendono il parroco ad oltranza, senza un'apparente ragione. Sono convinti, ecco, e nessun fatto, nessun filmato, nessuna evidenza li convincerà mai più del contrario. Probabilmente, nel retrobottega della loro testolina, alberga ancora il sentore di un dubbio. Ma la porta del retrobottega è stata sprangata, il dubbio è stato ricacciato indietro.
Ricordatevi: queste persone votano. Domanda retorica: in base a quale logica o a quale ragionamento scelgono il candidato o il partito politico da votare?
Mi dispiace dirlo, ma anche in politica, purtroppo, funziona in modo simile. L'elettore "adulto", che fa le proprie scelte "in base al proprio portafoglio"; oppure, che verifica quante promesse sono state mantenute e sceglie di conseguenza, è una mosca bianca. Se infatti provate ad interloquire con un elettore dell'opposto schiaramento su basi razionali, tirando in ballo l'evidenza, è del tutto probabile che il dialogo si interromperà presto per l'impossibilità di convincerlo di alcunché.
L'evidenza, i fatti, la logica, non servono a nulla. L'elettore moderno, come i fedeli del parroco del filmato, non ne hanno affatto bisogno. Come la signora del filmato, che ad un certo punto ammette candidamente che il parroco abbia fatto quelle cose, ma sostiene che le abbia fatte "per fare del bene".
L'elettore vuole essere convinto, e una volta convinto, niente gli farà più cambiare idea. E' più o meno lo stesso meccanismo del tifo calcistico: juventini da giovani, juventini per sempre. La politica italiana si è trasformata in una faccenda molto simile alla fede calcistica, tutto qua.
Ed ecco perché foto, intercettazioni, prove concrete a carico di un certo personaggio politico, non servono più (o non sono mai servite) per fargli perdere popolarità: il suo elettorato è stato convinto, basta, ormai c'è ben poco da fare.
Di fronte a tanta imbecillità ho capito d'aver sbagliato tutto nella mia vita: dovevo farmi prete. Hanno ragione loro (i preti), per la stupidità non vi dev'essere clemenza; quella gente se lo merita di venir brutalmente buggerata. Viva Vanna Marchi!
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