Naturalmente, per l'enorme rispetto che il governo ha nei confronti della ricerca scientifica in questo paese, il decreto è stato firmato a inizio dicembre, ma ancora non se ne ha notizia sul sito ufficiale del ministero (un sito ben povero ahimè, con sezioni non aggiornate dal 2005), nè sul sito dedicato ai progetti PRIN (nonostante sul bando sia espressamente detto che quanto prima il decreto andava pubblicato sul sito stesso: operazione evidentemente tanto complicata da richiedere settimane di tempo). Forse sono troppo occupati con la riforma. Per fortuna si sono per lo meno degnati di mandare una fotocopia quasi illegibile del decreto ai rettori.
In compenso, la scadenza per la presentazione delle domande è fissata al 27 gennaio. Contando le feste natalizie nel mezzo, è un mesetto striminzito di tempo.
Sono tanti soldi o sono pochi? Fate un breve ricerca sui blog dell'anno scorso e vedrete cosa ne pensano i ricercatori. Io vi porto il mio caso. Il progetto proposto da me come coordinatore insieme ad altre 3 Università ha preso un voto di 56/60. Sulle 6 voci di valutazione, abbiamo preso quattro 9/10 e due 10/10. Ebbene, il mio progetto non è stato ammesso al finanziamento. I pochissimi progetti finanziati nel mio settore hanno preso in media 100.000 euro per 2 anni, da dividere per 3-4 Università. Ci viene fuori forse appena una borsa di studio a testa.
Questi voti vengono dati da 2 esperti scientifici, "preferabilmente stranieri" come recita il bando. Infatti, ci è fatto obbligo di redigere la proposta sia in italiano che in inglese. Questo significa doppio lavoro: prima scrivi tutta la proposta in italiano; poi perdi un giorno intero a tradurla in inglese. E guai a te se dopo devi fare delle correzioni, perché dovrai farle sulle due versioni!
Perché non permettere la presentazione della proposta solo in inglese? Mistero. Io però dubito fortemente che ci siano revisori stranieri coinvolti nel processo di revisione. Chissà perché, ho un vago sentore che venga fatto tutto in casa (per esempio, le valutazioni sono sempre in italiano: le traducono dall'inglese?).
Naturalmente, se uno dei revisori avesse deciso di darci un 10 invece di un 9 su una delle voci, magari saremmo stati finanziati. Oppure, abbiamo beccato dei revisori buoni e avremmo meritato 54 o 52, chi lo sa. I soldi sono talmente pochi che selezionarli su queste premesse è come estrarre a sorte. Inoltre: guardando i nomi dei finanziati dell'anno scorso, si riconoscono subito i "grandi". Ovviamente, è stato premiato anche il "nome" e il curriculum del proponente, oltre alla proposta. Non c'è da strapparsi troppo i capelli: sono sicuro che i grandi nomi meritassero il finanziamento. Ma i soldi sono talmente pochi che moltissime buone proposte magari fatte da sconosciuti sono rimaste fuori.
Quindi, quest'anno riproporremo lo stesso progetto che non ci hanno finanziato l'anno scorso. Faremo qualche modifica per venire incontro ai commenti dei revisori e per fare in modo che qualche 9 diventi un 10. Mi chiederete: "ma chi te lo fa fare? è un sacco di lavoro per quattro soldi; e tu lo stipendio lo prendi lo stesso, che tu faccia o no proposte PRIN". Sì, avete anche ragione, ma la mia direttrice dice:
Vi segnalo l'importanza di questo bando perchè il rate di successo nei progetti PRIN è un indicatore di merito per le istituzioni universitarie che viene utilizzato a vari livelli per valutare la qualità degli atenei e confrontarli fra loro.Quindi, uno dei parametri di valutazione delle Università è il numero di progetti PRIN finanziati (direi vinti alla lotteria, piuttosto) e la mia direttrice si augura che la mia Università abbia un grande successo nei PRIN. Più charo di così!
Anche se gli importi dei progetti non sono elevati, il PRIN ha un'importanza strategica fondamentale.
Infine: non vorrei fare la solita tiritera retorica "noi povere Università italiane". Eviterò quindi di riportare l'ammontare totale e parziale dei progetti ricerca nazionali finanziati, che so, in Germania.
Qualcosa mi preme dirla lo stesso però. Sembra che il governo abbia messo in conto 400 mln di spesa per il prossimo G8 in Sardegna. Che la misura sulle scuole private cattoliche ammonti a 120 mln (e il PD dice che è troppo poco!). Che la voragine Alitalia inghiottirà non so quanti miliardi di euro. E potrei continuare a lungo (per carità di patria, ometto di riportare l'ammontare del finanziamento ai partiti politici, o il costo del nostro sistema parlamentare).
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