Io mi chiedo se non sia ormai già troppo tardi per il nostro paese.
Aspettiamo tutti questa ripresa salvifica che dovrebbe tirarci fuori dalle sabbie mobili in cui la nostra economia si è impantanata da decenni. Ma una volta che la ripresa sarà arrivata, come sapranno approfittarne gli italiani?
Innanzitutto, serve diminuire lo stock del debito. Il debito pesa in maniera decisiva sul nostro bilancio. Siamo già al 134% del PIL. Come ridurlo? Guardate questo grafico interattivo, e provate a giocare con i numeri. Ecco la mia fotografia:
Se si vuole scendere a un livello "decente", ovvero sotto il 100%, prima di 10 anni, servono:
- crescita almeno all'1.5%;
- inflazione al 2.0 %;
- interessi non più del 3%;
- surplus primario (ovvero prima degli interessi sul debito) del 3%;
e questo per 10 anni consecutivi! Se pensate che siamo sia in recessione che in deflazione, quegli obiettivi sembrano "lunari".
La variabile più incontrollabile è naturalmente la crescita. Come faremo a crescere? Guardiamo alle grandi aziende: quante sono ancora in mani italiane? A poco a poco, sono tutte fallite, oppure sono state vendute a padroni stranieri. Fiat non è più esclusivamente italiana, e lo sarà sempre meno nel futuro. Finmeccanica in grossissimi guai da ormai troppo tempo. Nel campo della moda, molti marchi sono stati già venduti. Le aziende straniere, poi, stanno disinvestendo dall'italia.
Semplicemente, la grande industria in italia non esiste più.
Le piccole e medie imprese stanno morendo a poco a poco, e quelle che resistono non potranno farlo ancora molto a lungo. Vendere, sembra essere l'unica soluzione, sempre che qualcuno voglia comprare.
Il turismo ci salverà, dicono i nostri politici. Ma per fare turismo oggi non basta la buona volontà (e anche quella sembra mancare), serve coordinamento e soprattutto infrastrutture. Il sud sarebbe una miniera, ma mancano le infrastrutture, e nessuno sembra interessato ad investire su di esse. Dobbiamo ringraziare Ryan Air e le compagnie low cost che hanno rivitalizzato un po' alcune zone ad alta vocazione turistica, ma un ulteriore balzo avanti per salvare il paese richiede investimenti, e tanti. E non ce li abbiamo.
Come faremo a riprenderci? Non vorrei fare il gufo, come dice un certo premier, ma secondo me potrebbe essere già troppo tardi.
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