Ah, ecco. Il ministro dell'economia avrebbe pagato un affitto in nero (e in contanti). La gola profonda sarebbe Milanese, suo strettissimo collaboratore.
Il ministro che deve rimettere in ordine i conti del paese pagherebbe in nero 4000 euro al mese. Colui che dovrebbe combattere l'evasione fiscale, secondo Milanese pagherebbe un servizio 4000 euro in contanti. Andiamo bene, complimenti. Tagli e sacrifici, certo, come no.
Chiedo formalmente che al ministro dell'Economia, avv. Giulio Tremonti, venga di conseguenza applicata la presunzione di cui all'art. 32 del dPR 600/73, per il quale le uscite non giustificate (in nero) devono considerarsi derivanti da entrate non giustificate (in nero) con conseguente recupero a tassazione delle medesime. Inoltre, faccio notare come un ministro preposto alle Finanze dello Stato, che percepisca compensi in nero, sia incompatibile con la propria funzione e debba pertanto rassegnare seduta stante le proprie dimissioni.
RispondiEliminaE' Ministro dell'Economia, addirittura. Le dimissioni sono il minimo sindacale. In una qualunque paese, che non sia la Repubblica delle Banane, il ministro si sarebbe dimesso nel giro di pochi minuti. Ma noi siamo ormai in uno stato peggiore della Repubblica delle Banane.
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