(Riassunto delle puntate precedenti: la legge Gelmini è entrata in vigore, ma non è attuabile perché mancano un bel po' di regolamenti, da stabilirsi attraverso una serie di decreti attuativi. E ne mancano ancora parecchi all'appello prima che la riforma possa entrare pienamente in vigore: uno di questi riguarda le modalità per i concorsi).
Il CUN si è recentemente fatto sentire, e ci ha aggiornato sullo stato del decreto sull'abilitazione, ovvero quel decreto attuativo che dovrà stabilire le modalità per i concorsi nazionali per l'abilitazione a professore associato e ordinario.
Il decreto era già stata scritto e presentato al Consiglio di Stato, che l'aveva rimandato al mittente con una serie di rilievi piuttosto importanti. Il ministero l'ha modificato e rispedito al CdS. Che l'ha rimandato nuovamente indietro, specificando che gran parte dei problemi sollevati non era stata affatto risolta.
Il problema maggiore riguarda il modo di stabilire la commissione di concorso. Il CdS fa giustamente notare che per scegliere i membri di tale commissione bisogna utilizzare criteri molto rigorosi, come minimo più rigorosi rispetto ai criteri utilizzati per valutare i candidati. Ma nel decreto sono invece presenti criteri molto vaghi e molto poco circostanziati. Il timore (fondato) è che alla commissione possa accedere una quota di baroni poco qualificata dal punto di vista scientifico che poi farebbe il comodo proprio.
Dato quest'ulteriore rinvio, mi sa che la data stabilita informalmente dal ministero per emanare i primi bandi (ottobre 2011) è una pia illusione. Personalmente, visto lo stato delle finanze del nostro paese, stimo che non ci saranno concorsi prima del 2013, ma spero vivamente di sbagliarmi.
Chi volesse leggere integralmente il parere del CdS può cliccare qui.
Poi, il CUN ha proposto una serie di criteri minimi per poter sperare di accedere alla sospirata abilitazione. Criteri espressi in numero di pubblicazioni e/o loro importanza. Eccoli qui, io preferisco non commentare (per carità).
E il PRIN? Boh.
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