Come tutti sapete, questa settimana la Camera esamina il DDL "Gelmini". Per poterlo fare prima della chiusura della sessione di bilancio, il testo del
DDL, già ampiamente criticabile, è stato drasticamente peggiorato,
"amputando" tutto ciò che potesse prefigurare una qualunque aumento di
spesa.
Così facendo, sono state cancellate alcune delle poche cose ragionevoli
incluse nel DDL. Di fatto, il testo attuale è devastante per mille aspetti,
alcuni dei quali hanno anche un forte impatto diretto sui livelli
retributivi, nonostante siamo già stati vittime di un ingiustificabile
taglio delle progressioni stipendiali.
Segnalo ad esempio l'eliminazione totale della ricostruzione di carriera,
operata con la cancellazione del passaggio relativo al riconoscimento della
classe stipendiale quarta: la conseguenza è un taglio drastico del 15-20%
dello stipendio di chi passa di fascia (da ricercatore ad associato o da
associato ad ordinario) e dunque praticamente nessun beneficio economico – o
molto limitato e solo dopo molti anni - a seguito di una "promozione".
In teoria, alcune delle norme cancellate dovrebbero essere ripristinate nel
contesto di un decreto-panettone milleproroghe di fine anno. La realtà è
che non c'è nessuna garanzia che questo avvenga! Anzi: c'è il forte
rischio che dopo l'approvazione del DDL e della legge di stabilità, il
governo cada. Se così fosse, ritengo assolutamente possibile, anzi
probabile, che il DDL rimanga esattamente com'è, per gli anni a venire.
[...]
Mi permetto dunque di sollecitare tutti, in modo accorato, a spedire una lettera [di protesta] a tutti i deputati.
Suggerisco poi, se il tempo ve lo consente, di appoggiare attivamente
qualunque altra iniziativa venga proposta a livello nazionale o anche
locale: molti atenei e persino singole facoltà si stanno muovendo in questo
senso.
Credo che questo sia il momento, forse l'ultimo, per fare davvero qualcosa.
Perciò, esorto tutti ad investire un po' di tempo - ben investito - per
queste iniziative: deputati e senatori, specialmente di questi tempi, sono
più che sensibili agli umori dell’elettorato – una decisa ed unanime
protesta potrebbe avere successo.
Mi si permetta infine di dire che questa protesta sicuramente NON è di
parte. Credo che tutti coloro che vivono ed operano nell'università, a
prescindere dalle loro idee politiche, possano concordare nella necessità
di fare qualcosa per fermare il DDL, in modo del tutto bi- o tri-partisan.
Sull'esatta entità e quantità degli stravolgimenti operati, vi invito a leggere questo documento in maniera attenta e critica (hat tip: Alfonso Fuggetta).
Ma non avevano annunciato a tutta tromba di aver scovato un miliardo di euro per l'Università??
ORA BASTA, questo è veramente troppo. Dopo questo, aderirò a tutte le proteste possibili e immaginabili, perché sono veramente stanco di essere preso per i fondelli da questi cialtroni.
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