L'azienda regionale per il diritto allo studio "DSU", sta per proporre alla regione un piano di tagli per 11,5 milioni di euro. I tagli sono il risultato di 5 milioni in meno da parte del goveno, più un taglio richiesto dalla regione Toscana, più arretrati e maggiori costi. Per far fronte al "buco":
- Verrà chiusa una delle 3 mense universitarie di Pisa, quella di via Betti che serviva le facoltà di agraria, economia e veterinaria;
- Verrà aumentato il prezzo per pasto da 2,50 euro ad almeno 3 euro;
- Verrà chiuso il servizio Seu che fornisce agli studenti le dispense ufficiali delle lezioni a prezzo politico;
- Infine, dall'anno prossimo aumenterà la tassa regionale sulle iscrizioni, attualmente pari a 98 euro.
L'articolo poi discute il fatto che un'ulteriore risparmio verrà dall'utilizzo di cibi "rigenerati" invece che cotti al momento (come accade ora). I pasti verranno preparati e congelati in grandissime quantità, e poi rigenerati al momento. Questo dovrebbe consentire un risparmio dei costi, ma anche, lasciatemelo dire, un notevole peggioramento della qualità.
Quindi i tagli ricadranno interamente sugli sudenti. Probabilmente sono ancora sostenibili, non dico di no. E sempre meglio chiedere qualcosa in più a tutti per salvaguardare per lo meno le borse di studio ai meritevoli con basso reddito. Il professore fannullone - quello che manda i precari a fare le lezioni e nel frattempo gestisce la sua carriera politica o il suo studio privato con lo stipendio pubblico - continuerà a vivere benissimo, potete starne certi. QED.
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