martedì 30 marzo 2010

La peggiore

Il Ministro Gelmini si è messa di buona lena e ha deciso di scavalcare il suo collega Mussi come peggior Ministro dell'Università di tutti i tempi. Ecco gli ultimi accadimenti.

  1. Appena pubblicati i risultati del progetto PRIN 2008 (a Febbraio 2010), era quasi certa l'apertura del nuovo bando PRIN 2009. Sì, avete capito bene, il prossimo bando sarà il PRIN 2009, che scadrà a metà 2010, e sarà valutato probabilmente nel 2011. Tanto per dire che siamo in pari.

    Erano già circolate versioni pdf del nuovo bando con la firma del Ministro. Sembrava che da un giorno all'altro dovesse aprirsi il sito per le domande. Dopo due settimane, però, ancora non si sa niente. Sembra (sembra) che siano intervenute complicazioni tecniche (ma non si sa di che natura) "a valle" della firma del ministro. Fatto sta che l'uscita del bando 2009 è "imminente". Sì, bona.

  2. A settembre 2009 era uscita una nota (la "160") che preannunciava un imminente decreto per la riforma delle lauree magistrali. Nota molto specifica e dettagliata, sembrava essere già il decreto addirittura. Corse folli delle Università per adeguarsi alle nuove regole, per tagliare i corsi inutili, con notevole impatto sui programmi 2010/2011. A me per esempio hanno portato il corso di Sistemi in Tempo Reale dal secondo al primo anno, dal secondo al primo semestre, e da 5 a 6 crediti, e devo infilarci anche un'introduzione alla programmazione. E a me è andata bene. Per dire.

    Naturalmente siamo ad Aprile e di decreto neanche l'ombra. Anzi. A Gennaio esce un'altra nota, stavolta molto generica e poco dettagliata. Cosa sta succedendo? Non si sa. Voci di ministero dicono che non se ne fa più niente. Altre voci ripetono che l'uscita è imminente. Altre voci sostengono che se ne parlerà insieme al decreto di riforma del sistema universitario. Boh. Intanto noi abbiamo riformato, il ministero non si sa.

  3. E non vi ho ancora detto degli SSD. Quest'estate sembrava che l'urgenza delle urgenze fosse la riorganizzazione dei settori scientifico disciplinari (SSD). Dovete sapere che ogni docente "appartiene" a un SSD che indica in pratica la sua specializzazione. Io sono ING-INF/05 "Sistemi di Elaborazione delle Informazioni". I concorsi sono banditi per un particolare SSD, e i componenti della commissione fanno parte dello stesso SSD.

    Il problema è che ci sono troppi SSD. Alcuni molto piccoli, contano solo una decina di professori ordinari in tutta Italia. Capite bene che i concorsi in quei settori siano maggiormente pilotabili che in altri (ING-INF/05 invece è enorme).

    Quindi, dice il ministro, bisogna riformare gli SSD, accorpandone la maggior parte. Giustissimo, quindi riunioni su riunioni del CUN per accorpare questi settori. Il ministero mandava e-mail minacciose: o lo fate voi entro la tal data, oppure lo facciamo noi d'autorita. Caspita, il CUN si riuniva freneticamente, e in fretta e furia a Ottobre 2009 ha tirato fuori un documento anche abbastanza contestato, e lo ha presentato al ministero.

    E da Ottobre ad oggi, indovinate? Silenzio. L'urgenza è di colpo svanita. Tutto fermo. Alcune voci di corridoio dicono "forse dopo le elezioni, per non creare turbative". Ma de' che. Altre voci di corridoio dicono invece che non se ne farà niente. Ah beh, sì beh, tanto che volete che gliene importi alla Gelmini, quella c'ha da partorire.



E quindi, dopo la Scuola, la Gelmini sta finendo di distruggere anche l'Università italiana. Complimenti, due settori strategici per il futuro del nostro paese in mano ad una incompetente.

D'altronde le elezioni regionali hanno confermato il trend: l'innovazione sembra essere in cima ai pensieri degli elettori italiani, soprattutto di quelli che votano Lega. E quindi, che volete che vi dica, viene voglia di fare l'impiegato statale e limitarsi a ritirare lo stipendio a fine mese, tanto qui andrà tutto in vacca molto presto.

Centro e periferia

Nelle ultime elezioni regionali, un dato statistico mi è saltato all'occhio. Sia in Piemonte che nel Lazio che in Veneto, il candidato di centro sinistra vince nei capoluoghi e perde nelle province. Ad esempio, se si fosse votato nella sola provincia di Torino, la Bresso sarebbe governatore; nella provincia di Roma non c'è storia (forse anche per la mancanza della lista del PdL?); persino nella provincia di Venezia Bortolussi ha stracciato Zaia.

Voglio evitare commenti da "intellettuale-di-sinistra-con-la-puzza-sotto-il-naso", tipo "i campagnoli senza cultura votano per la destra, i cittadini acculturati per la sinistra", perché secondo me è un ragionamento troppo stupido, oltre che troppo semplicistico.

Però una ragione ci deve essere, e d'altronde dati simili si ripetono quasi ad ogni elezione. Sicuramente, al nord la Lega ha più presa nei piccoli centri che nelle grandi città. Ma a parte questa piccola considerazione, non riesco ad andare oltre. Che abbia a che fare con la presenza dello stato e dei servizi (maggiore nei grandi centri) rispetto alle tasse pagate?

Qualcuno ha qualche idea in proposito?

domenica 28 marzo 2010

Il messaggio del Papa

Federica Sgaggio fa l'analisi logica di un discorso di Benedetto XVI, evidenziando in maniera chiara e inequivocabile quello che ho sempre pensato del Papa: un tipo che dice cose ambigue e incomprensibili, e quindi solo per questo considerato un "filosofo".

In realtà, se proprio dobbiamo parlare di filosofia, io continuo a preferire "quelo".

Che potrà succedere?

Mi chiedo: ma se è successo tutto questo casino per delle "semplici" elezioni regionali, al termine della legislatura che succederà? Sinceramente la situazione mi preoccupa non poco.

sabato 27 marzo 2010

ll mio voto

Domani compierò il mio dovere di cittadino e andrò a votare Enrico Rossi del PD a presidente della regione Toscana.

Mi direte: "Ma come, uno del PD? Non eri tu quello che criticavi aspramente il PD e la sua dirigenza? Rossi non è mica un volto nuovo!"

Ma infatti il mio non è un voto di partito, e neanche un voto per il male minore, e nemmeno un voto per dare un segnale a SB. In realtà io apprezzo Enrico Rossi per quello che ha fatto come assessore alla Sanità della Regione Toscana negli ultimi 8 anni.

In questa elezione si sfidano Enrico Rossi del PD e Monica Faenzi del PdL (Bosi dell'UdC neanche lo prendo in considerazione, anche perché l'altro giorno ho ricevuto una telefonata registrata a casa da parte di questi bei tomi, e quindi per me può anche andare a quel paese).

La Faenzi parte sfortemente vantaggiata in una delle regioni rosse per eccellenza, e quindi ha deciso di impostare la sua strategia all'attacco, e di attaccare sulla sanità. Secondo la Faenzi, in Toscana ci sarebbe una sanità da terzo mondo, o quasi, e quindi giù critiche su critiche a Rossi. Per esempio, citando un sondaggio ISTAT in base alla quale in Toscana le persone molto soddisfatte dell'assistenza ospedaliera nel 2008 sono scese dal 43 al 36%. Poi, naturalmente, arriva Berlusconi a dare una mano a modo suo: ha detto di avere "un cassetto pieno di proteste di cittadini toscani contro la sanità e contro i primari perché dicono che sono messi lì solo dai politici".

Ma come stanno le cose? Ce lo dice un insospettabile, il neoministro della salute Fazio. Sembra
che la Toscana sia tra le regioni al top per la sanità: conti perfettamente in ordine, ottimi livelli di servizio. E lasciatemi aggiungere: al contrario della Lombardia, con meno sbandamenti nel privato. Rossi fu uno dei primi a fare campagne aggressive sull'uso dei generici ormai parecchi anni fa; metteva sotto pressione continua le ASL perché individuassero e segnalassero gli abusi dei medici; fu uno di quelli che introdusse la distribuzione alternativa di alcuni farmaci attraverso le farmacie ospedaliere, con consistenti risparmi per la regione. E tutto questo senza introdurre ticket, come è avvenuto in altre regioni, e senza diminuire i livelli di servizio. Le prenotazioni per le visite funzionano molto bene: un servizio telefonico centralizzato (il CUP) permette di prenotare qualunque esame o visita in qualunque ospedale, comunicando semplicemente il codice della ricetta del medico curante.

A mio parere Rossi si è comportato in maniera egregia con la gestione di una cosa complessa e difficile come la sanità, dove gli interessi pubblici e privati sono enormi, e dove la corruzione alligna dietro ogni angolo. Naturalmente nessuno è perfetto, e ci sono tante cose da migliorare, ci mancherebbe. Ma tutto sommato, io sono pienamente soddisfatto. E se è andato bene nella sanità, secondo me è buono anche per fare il presidente della Regione.

Se il PD avesse più gente come Rossi, forse oggi non sarebbe a questo punto.

venerdì 26 marzo 2010

Differenze fondamentali(ste)

Si è chiuso da qualche giorno il bando riservato ai candidati non-europei per la Laurea Magistrale che la Scuola Sant'Anna farà insieme all'Università di Trento, chiamata "Graduate Program in Information Science and Technology" (*).

Sono arrivate 274 domande da praticamente tutto il mondo. Da qualche giorno sono qui insieme ai miei colleghi a spulciarle tutte per poter valutare e formare la graduatoria finale per i non-EU. Ne ammettiamo solo 5 su 274, capite bene che fare la cernita è un compito non facilissimo. Soprattutto è estremamente difficile paragonare curriculum di gente che proviene da paesi tanto diversi come India, Cina, paesi arabi e africani, Sudamerica etc.

Nel guardare i documenti presentati, non posso fare a meno di pensare quanto siamo fortunati a vivere in Italia. Come mai?

Per esempio, abbiamo ricevuto qualche domanda dall'Iran. Nel corso di "Bachelor in Computer Science" (la nostra leurea triennale in Informatica), accanto a esami come "Phisics", "Principles of Computer Programming", "Computer Architectures", ecc, gli studenti iraniani devono passare esami come: "Islamic Studies I", "Islamic Education and Ethics", "Introduction to the Holy Coran", "Imam's Will", ecc.

Se invece andiamo a vedere i curriculum di Computer Science in paesi come il Viet Nam, troviamo: "Viet Nam Comunist Party History", "Scientific Socialism", "Ho Chi Min Ideology", mischiati ai soliti banali esami di "Computer Networks", "Algorithms and Data Structures".

Sicuramente materie molto interessanti, certo. Forse però, quando sentiamo parlare di mancanza di democrazia in Italia, sarebbe bene fermarsi un attimo a pensare per mettere le cose nella giusta prospettiva.



(*) Il bando per gli EU (quindi inclusi gli italiani) è sempre aperto: si chiude il 15 Maggio 2010! Che aspettate a iscrivervi? Avanti, vogliamo gente in gamba!

domenica 21 marzo 2010

Tipi

Primo

Domenica scorsa non sapevamo bene che fare: una bella giornata di sole, tiepida e gentile, inaspettata dopo una settimana di pioggia e freddo. Eravamo già fuori con i bambini, e quindi mi è venuto naturale proporre a mia moglie: "andiamo a pranzare a Marina di Pisa". Ci fermiamo a una pizzeria al taglio e ci facciamo incartare qualche focaccina con cecina, quarti di pizza, schiacciatine. Poi andiamo a sederci sugli scogli a mangiare e a prendere il sole. Come si stava bene!

Dopo un po' sento una voce querula: "Matilde! Matilde! Vieni immediatissimamente qui!". Mi giro e vedo un minuscolo chihuahua a due metri da me che guarda fisso la mia focaccia, con sguardo speranzoso. Più in là una trentenne con occhiali da sole seduta su uno scoglio teneva ben stretta la cordicella attaccata al collare. Si era tolta la maglietta per prendere il sole, e se la teneva stretta al petto con l'altra mano; disteso accanto a lei, un fustacchione lampadato prendeva il sole indifferente agli eventi. Matilde tornò indietro a malincuore, poverina. Dopo qualche minuto passato al cellulare, i due si alzarono e si rivestirono, all'ultima moda naturalmente: pantaloni neri attillatissimi, giacchettino bianco lucido, gel sui capelli, occhiali da sole a specchio. Due perfetti "giovani" della media borghesia pisana, direi.

(Matilde? Immediatissimamente?)

Secondo
Al quarto giorno [...] comparve sulla spiaggia al seguito della famigliola un cane di piccola taglia. Pur dando fondo a tutta la fantasia, stento a descrivere la razza di questo animale. Era corto e basso, di pelo liscio, un po' maculato come se la pelle fosse stata stampata con la stoffa di una tuta mimetica. Aveva il muso appuntito e l'espressione strafottente. Non mi sarei stupito se avesse parlato e, naturalmente, bestemmiato. Un cane livornese, insomma.

Quella stessa mattina in cui il cane arrivò, me ne stavo disteso e ad occhi chiusi, quando d'improvviso una voce di donna strillò un ordine perentorio: "Buco di 'ulo, veni fori"; e subito dopo ancora: "Buo di 'ulo, t'ho detto di venì fori dall'acqua". Mi sembrò volgare apostrofare così un figlio - a chi altri potevo pensare ci si rivolgesse con quell'espressione? - e alzai la testa per dimostrare alla donna la mia tacita disapprovazione. Fu sbalorditivo, aprendo gli occhi, scoprire che Buo di'Ulo era in realtà il nome del cane. Proprio il nome vero, quello con il quale anche nei giorni seguenti tutti lo avrebbero chiamato, per rimproverarlo o anche vezzeggiarlo. E fu così che anch'io, con il passare dei giorni, presa dimestichezza con il cane, cominciai a chiamarlo con il suo nome, a tirargli i sassi in acqua e incitandolo: "Vai Buo di 'Ulo, vai!", sotto gli occhi compiaciuti dell'intera famiglia.
Renzo Castelli
Livorno vista da un Pisano


sabato 20 marzo 2010

TV innovativa


Ieri facevo zapping sul digitale prima di andare a buttarmi a letto. Vado su K2, e ci trovo Takeshi's castle (ex Mai dire Banzai), quel programma giapponese con della gente che deve fare delle cose incredibili e ridicole, tipo travestirsi da insetto e andare a "spiaccicarsi" su una parete dipinta come una ragnatela, oppure che cerca di camminare su dei rulli con altissima probabilità di finire nell'acquitrino sottostante. E' vecchissimo lo so, ma mi fa sempre ridere abbastanza, insomma ieri sera ci sono rimasto su un 5 minuti, c'era il commento di Lillo e Greg.

Poi, lo zapping continua e mi ritrovo su Canale 5, "Ciao Darwin" di Bonolis. E indovinate un po'? Gente che camminava sui rulli, e un tipo vestito da ape che cercava di spiaccicarsi su una parete con su dipinta una ragnatela. Una cosa nuova insomma. Solo che Lillo e Greg mi fanno più ridere.

(Ecco il vantaggio del digitale terrestre: è più facile sputtanare Bonolis).

martedì 16 marzo 2010

L'efficienza del ministero

Sono un po' incasinato in questo periodo, non ho tempo di scrivere e la sera sono troppo stanco. Ma a questa notizia non ho resistito. Il governo del fare... confusione.

domenica 7 marzo 2010

Oi dialogoi


Sono tornato da uno dei miei soliti viaggi di lavoro, stavolta in Germania, per un meeting di progetto. Giovedì sera siamo andati a cena: un inglese, uno spagnolo, un austriaco, un italiano. Siamo tutti amici, ci conosciamo da parecchi anni e abbiamo collaborato a molti progetti europei, ci troviamo bene a lavorare insieme, e naturalmente la sera si discute di tutto: clima, energie alternative, "hai visto la sentenza su Google?", "non sai quello che ho trovato su youtube l'altro giorno", etc. Naturalmente ogni tanto si parla di politica, e per una volta si è parlato di Gordon Brown.

E poi, si è parlato di società con il mio amico austriaco G. E del carattere degli italiani, e di quello dei tedeschi. Il dialogo è andato più o meno così.

G: "Voi italiani avete tante cose belle e buone: il cibo, l'arte, e il carattere così ospitale. In Italia si starebbe così bene. Ma allo stesso tempo, siete indolenti, disorganizzati, poco rispettosi delle regole. Mi chiedo se la vostra bellezza e fantasia siano una conseguenza necessaria del vostro carattere."

Io: "In realtà è una domanda che mi faccio spesso anch'io. Al di là dei soliti luoghi comuni sul carattere delle nazioni, è vero che in media è difficile trovare una buona organizzazione in Italia. Ma non so se ci sia una relazione di causa ed effetto fra le due cose".

G: "Beh, in effetti girano un sacco di luoghi comuni sugli italiani, molti di questi smentiti dagli italiani che conosco io: non è vero che gli italiani lavorino poco, anzi per la mia esperienza spesso lavorate molto più dei popoli nordici, degli svedesi per esempio"

Io: "Vero. Ma non so se siamo altrettando efficaci degli svedesi! Tornando sull'organizzazione. Quando ho avuto occasione di lavorare in dei progetti europei con dei tedeschi, per esempio, ho notato il loro carattere opposto rispetto a quello degli italiani. I tedeschi tendono a seguire le regole sempre e comunque e quasi mai le mettono in discussione. Per noi italiani le regole sono un fastidio: noi andiamo quasi sempre a braccio. C'è un proverbio in toscana che dice: in toscana le leggi durano un giorno. E a Livorno durano un'ora. "

G: "Sì è vero. Per un tedesco rispettare le regole è importantissimo. Penso derivi dalla loro educazione di stampo prussiano. Noi austriaci siamo meno ligi. Ma mai come voi italiani!"

Io: "Questa obbedienza alle regole è un vantaggio dal punto di vista organizzativo. E infatti, i tedeschi sono ben noti per l'efficienza delle loro organizzazioni. Ma è anche un limite: in una situazione fluida e flessibile il tedesco si trova spesso spaesato. Quello che è un limite per il tedesco, è un vantaggio per l'italiano: in una situazione imprevista, l'italiano tira fuori la fantasia e l'arte di arrangiarsi e supera l'ostacolo più facilmente. Il non sertirsi legati alle procedure ci da la possibilità di inventarne sempre di nuove sul momento. Nell'emergenza siamo imbattibili."

G: "Ma nella programmazione siete terribili! Ma guarda che queste vostre doti sono riconosciute. Sono convinto che ogni tedesco sogni di essere un italiano."

Io: "Non esagerare. Spesso i tedeschi disprezzano la nostra approssimazione!".

G: "Si, ma adorano la vostra fantasia! Se vuoi vendere un prodotto qui, basta mettergli un nome italiano a caso, mostrare immagini di mare e di vacanze in Italia con qualche vespa e un bel moraccione, e le tedesche impazziscono e corrono a comprare!"

Io: "Sì, in effetti all'aeroporto ho visto un bar dal nome gusto piazza o qualcosa del genere. Accostano due parole italiane a caso, e voilà!"

G: "I tedeschi adorano la vostra fantasia! E ciriticano i vostri limiti."

Io: "E noi ammiriamo l'organizzazione dei tedeschi e disprezziamo la loro rigidità".

G: "Tornando alla domanda iniziale: la vostra disorganizzazione è condizione necessaria per il genio italiano?"

Io: "Ma che ne so. Forse sì. Forse è vano sperare di avere un'organizzazione perfetta e il genio della fantasia allo stesso tempo. Ma io mi accontenterei, sai? Non voglio un'organizzazione perfetta. Ma un pochino migliore di quella che abbiamo adesso, quello sì."

G: "Una via di mezzo: gli austriaci! (scherzo)"

Io: "Eh, eh!"

G: "E non ti capita mai di pensare a quanto potenziale abbiano gli italiani, e che peccato sia che vada sprecato per i vostri limiti?"

Io: "Tutti i giorni, caro amico. Tutti i giorni"

lunedì 1 marzo 2010

Ancora risate!

Oggi in TV c'erano Bud Spencer e Terence Hill, che mi piacciono ancora da matti, ma ho preferito leggere la cronaca politica italiana immedesimandomi in un tedesco. E' molto più divertente!
  1. Il successore di Di Girolamo. E chissà quanti ce ne sono ancora!
  2. La vicenda delle lista a Roma è veramente spettacolare. No dai, è una sceneggiatura, questa non può essere la realtà! Persino Bossi preferisce sfotterli! E guardate il tipo che doveva presentare la lista! Aveva già combinato dei casini nel 2006! E gli hanno affidato le liste un'altra volta! No, incredibile!
  3. E Formigoni? Si presenta per il suo quarto mandato, in barba alla legge che impone un massino di 2 mandati! E che dichiara oggi? "Sono un candidato regolare". Ragazzi, che comiche! Naturalmente, nessun quotidiano nazionale ha sentito l'esigenza di pubblicare la notizia, a chi vuoi che importi il rispetto delle regole? (via Fabristol)
  4. L'hanno fatto! hanno fatto davvero il disegno di legge anticorruzione! Norme più severe contro corrotti e corruttori! Davvero da scompisciarsi!
  5. La Santanché nuovo sottosegretario all'attuazione del programma. Ah, guarda, se ne sentiva proprio la mancanza! Infatti, il punto debole del governo era proprio la mancanza di un sottosegretario all'importantissimo dicastero dell'attuazione del programma! Ora sì che si andrà spediti verso un futuro migliore! Che macchiette! (via Destralab).
Dopodomani sono a Kaiserslautern: se continua così, mi faccio altre quattro risate con i miei colleghi tedeschi!