martedì 20 aprile 2010

La nostra dimensione pubblica

Oggi per l'ennesima volta sono passato in bici da piazza dei Miracoli. Per chi abita a Pisa e' scontato, ma per gli altri no: la Facolta' di Ingegneria dell'Universita' di Pisa e' vicinissima a piazza dei Miracoli e alla famosa torre pendente, e quando vado a lezione passo sempre da li'.

Adesso siamo ad aprile: la piazza e' piena di turisti e di comitive scolastiche, tutti con la loro brava macchinetta digitale, e tutti si fanno fare la foto con la torre sullo sfondo. Per come e' messa la piazza, i turisti si fanno la foto sulla strada: uno si mette su un marciapiede, con la macchina fotografica puntata, gli altri sull'altro marciapiede, tipicamente facendo finta di sostenere la torre, oppure in qualche posa buffa, oppure abbracciati come degli innamorati. Gli altri, turisti e non, camminano sulla strada, cercando (il piu' delle volte inutilmente) di evitare di finire involontariamente nelle foto degli altri. In bici e' uno slalom continuo: la velocita' massima 2Km/h o metti solto qualche vecchietta cinese/giapponese imbambolata.

Quante volte avro' fatto quella strada? Difficile fare una stima. Quando ero studente, almeno 2 volte al giorno: infatti per andare da lezione a mensa, e viceversa, bisogna attraversare la piazza. Mettete 6 anni di studio, almeno 100 giorni di lezione, fanno 1200 volte (inizialmente ci fermavamo anche sul prato a cercare di "acchiappare" le turiste, con risultati nulli ovviamente).

Poi, da ricercatore e professore ci sono passato molto meno. Ma facciamo un taccio, facciamo che abbia calpestato la piazza 1500 volte.

In quante foto altrui sono finito involontariamente? Anche qui, difficile stimare, ma secondo me alcune centinaia. Facciamo 500, pour parler. Ci sono 500 foto in giro per il mondo in cui sono stato involontariamente ritratto. Qualche volta di spalle, qualche volta di striscio o di profilo, qualche volta anche di fronte.

Chissa' quante di queste foto sono state caricate sui vari social network. 15 anni fa non ce n'era l'ombra, ma adesso e' tutto un fiorire di flickr, twitter, picasa web e chi piu' ne ha piu' ne metta. Insomma, concedetemi il ragionamento un po' a braccio: almeno una decina di foto con la mia persona mentre passo da piazza dei Miracoli stanno sul web da qualche parte.

Non credo siamo troppo distanti da poter cercare una faccia sul web. Metti la mia foto, e fai "search", e salta fuori che sono passato da piazza dei Miracoli il giorno X all'ora Y.

Fantascienza? Per niente. Ci sono gia' algoritmi di face recognition piuttosto sofisticati. Dateci un'altra decina di anni, e lo scenario sopra descritto sara' realta' quotidiana.

Domandina: questo scenario vi disturba? (non vi do la mia risposta per ora).

4 commenti:

  1. Sì e no. Ma non possiamo farci niente perché come dici nel titolo fa parte della nostra dimensione pubblica. SArebbe come chiedere: vi disturba essere visti in pubblico? Se la risposta è sì allora è meglio stare a casa. :D

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  2. Sulle stesse premesse, ma una decina abbondante di anni fa, mi era venuto in mente un soggetto per un film proprio in Piazza dei Miracoli.
    Poi due anni fa è uscito "Vantage Point" e mi ha rubato l'idea (anche se io non prevedevo esplosioni, inseguimenti e presidenticidio).

    Detto questo, starsene a casa propria è una regola aurea, come ricorda il Sodalizio Muschiato.

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  3. @Lopo: sicuramente meglio starsi a caso piuttosto che rompere i cosidetti ai turisti giapponesi!

    @Fabristol: secondo me c'è un (piccolo) problema aggiuntivo, tipo il fatto che sul web rimane traccia (per quanto?). Potrebbero avermi fotografato (o addirittura filmato) con il taluno e a me non mi va che si venga a sapere.

    Conosco gente che farebbe subito una bella proposta di legge per limitare la pubblicazione di foto su internet!

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  4. magari in ambienti militari o - concedimelo - di servizi segreti le cose sono ancora più avanti..

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